direttore Paolo Di Maira

L’INTERVISTA/Cinema e Imprese

I numeri record che hanno chiuso il 2016 di Film Commission Torino Piemonte accompagnano il presidente Paolo Damilano verso la conclusione del suo primo – ed eventualmente rinnovabile – mandato, che si chiuderà il maggio prossimo ad approvazione del bilancio consuntivo della Fondazione. Questa si delinea quindi come favorevole occasione per tracciare un bilancio, raccogliere le considerazioni sul lavoro svolto e gettare uno sguardo sui progetti futuri.

Anche i più recenti risultati confermano che la formula del presidente-imprenditore, divenuto ormai un tratto identitario di Film Commission Torino Piemonte, funziona. Si ritrova in questa “etichetta”?
“La ragione della mia nomina – commenta Damilano – risiede proprio nell’intenzione di restituire uno slancio imprenditoriale all’operato della nostra Film Commission. Provengo da un settore distante da quello dell’audiovisivo, ma non è stato difficile capire quanto il cinema tout court, il documentario e la serialità televisiva, siano concretamente intrecciati e connessi all’economia del territorio. Il cinema, proprio come il turismo e più in generale la cultura, sono linfa vitale per la crescita imprenditoriale della regione in cui si sviluppano.
Ho sempre creduto nel connubio tra la settima arte e l’industria, cercando di conseguenza di attivare le leve più idonee a coniugare gli interessi del pubblico con quelli del privato”.

Come?
Per la nostra Film Commission è stato ed è fondamentale poter contare sull’apporto di FIP (braccio nanziario di FCTP) che, grazie all’operato di Paolo Tenna, ha ideato e concretizzato un solido trait d’union tra il pubblico e il privato. Lo strumento del Tax Credit è stato utilizzato al meglio, individuando imprese locali disposte ad avvicinarsi al mondo del cinema. I risultati raggiunti da FIP attraverso l’azione di consulenza alle aziende ha prodotto risultati in grado di superare le più rosee aspettative.
L’apporto di FIP ha signi cato per Film Commission poter anche modulare diversamente il sostegno alle produzioni: molte Società di Produzione hanno infatti scelto Torino e il Piemonte proprio per la disponibilità di capitali privati, superando di fatto il sistema di contributo economico a fondo perduto.

In parole povere: laddove non date soldi vi adoperate per trovarli…
L’attività di FIP è stata determinante per la ricaduta territoriale, permettendo alla nostra Fondazione di aumentare notevolmente il numero di progetti realizzati nel corso del 2016: basti pensare che circa un terzo dei lungometraggi del 2016 sono arrivati a noi grazie al Tax Credit.
FIP amplia di fatto i servizi che possiamo offrire al comparto senza intaccare i fondi che quindi possono essere altrimenti utilizzati. Tutto questo si aggiunge inoltre ad una nostra precisa volontà di delocalizzazione dei set su tutto il territorio: questo è senz’altro un altro risultato positivo del 2016, cui si aggiunge quello di aver contribuito a formare giovani talenti locali.

Alle produzioni non piemontesi cosa offrite ?
Offriamo i risultati di una consolidata, costante e proficua collaborazione con le istituzioni della Città e della Regione, che si traducono nella capacità di trovare soluzioni rapide ed appropriate alle esigenze produttive: dalla ricerca location, alla negoziazione per l’uso delle stesse, ai permessi, etc….La disponibilità di risorse finanziarie si integra e si completa grazie alla professionalità delle maestranze locali che sono una preziosa garanzia per le Società di Produzione.

Altra originale caratteristica della FCTP, nei suoi sedici anni di vita, è che i due azionisti della Fondazione, Città di Torino e Regione Piemonte, abbiano spesso avuto amministrazioni di orientamento politico diverso; eppure, sulla Film Commission c’è sempre stata unità d’intenti. Quanto incide questo sul vostro lavoro, e come si traduce nel budget finanziario?
Il sostegno dei nostri Soci Fondatori, Città di Torino e Regione Piemonte, non è mai venuto meno in questi anni, è vero: la politica locale ha sempre mostrato interesse e partecipazione concreti all’azione di Film Commission: le istituzioni ci hanno sempre garantito assistenza, sotto diversi profili, da quello economico a quello promozionale. Attraverso noi gli Enti sanno di poter restituire al territorio della ricchezza: in questi anni abbiamo quindi cercato di capitalizzare al meglio i loro investimenti.

Progetti da realizzare nel 2017?
Siamo una macchina che funziona e che ha l’obbligo di migliorare ed espandersi per competere adeguatamente con la concorrenza: l’anno che verrà ci vedrà saldamente impegnati sul fronte del cinema d’animazione che da sempre ha un forte radicamento in Piemonte e che vale davvero la pena di stimolare e incentivare. L’Europa sarà un altro obiettivo da conquistare: cercheremo nuove opportunità di crescita per favorire le coproduzioni internazionali.

Sogni?
Non è un segreto quanto creda nella promozione come strategia di sviluppo. Dopo la fantastica esperienza dell’ultimo Festival di Cannes, dove abbiamo accompagnato il bellissimo “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, accolto con grande entusiasmo a La Quinzaine des Réalisateurs, vorrei che anche il 2017 ci regalasse la possibilità di vivere da protagonisti una grande kermesse internazionale. Ci auguriamo quindi che almeno uno dei progetti realizzati lo scorso anno possa o rirci questa possibilità, e crediamo che le nostre speranze siano ben riposte. Basti pensare che abbiamo accolto due maestri come i fratelli Taviani che hanno scelto la poco nota Val Maira per le riprese della trasposizione de “Una que- stione privata” del prestigioso autore piemontese Beppe Fenoglio.

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