direttore Paolo Di Maira

L’INTERVISTA/Puntiamo sui Giovani

“La Liguria è un’altra cosa”, è questo il claim della campagna promozionale voluta da Regione Liguria per dare un segnale dopo gli eventi che hanno colpito il territorio nel 2018: manifesti accattivanti negli areoporti italiani e sui giornali internazionali comunicano che la Regione ha molto altro da offrire, oltre l’immagine da cartolina veicolata dai suoi paesaggi unici. Avanguardia tecnologica, arte, cultura.
L’industria audiovisiva è un motore che tiene insieme e dà impulso a tutti questi aspetti.

Ne è convinta l’amministrazione regionale, che attraverso l’Assessorato allo Sviluppo Economico e Imprenditoria ha istituito dal 2017 un Fondo di Supporto all’audiovisivo di 1 milione di euro, riconfermato per il 2018. Ne è certamente convinto l’assessore Andrea Benveduti, con il quale, alla vigilia dell’apertura della seconda finestra del bando (dal 30 maggio al 28 giugno), tracciamo un bilancio degli obiettivi fissati e di quelli raggiunti.

“L’obiettivo principale che ci siamo dati – dice Andrea Benveduti – è quello di mettere in connessione le produzioni con il territorio della Liguria, un palcoscenico naturale, che unisce la costa, al vicino entroterra da cui si vedono scenari già quasi montani, ai centri storici, alle zone d’arte. Abbiamo un vantaggio naturale da cui siamo voluti ripartire per riposizionare il brand Liguria e veicolarlo attraverso le produzioni audiovisive. Inoltre, abbiamo tutta una serie di facilitazioni e professionalità da offrire, e che abbiamo intenzione di sviluppare.

Il Fondo è uno strumento essenziale a questo proposito…
Ne sono convinto, anche perché si tratta di finanziamenti a fondo perduto. Il primo bando nel 2017 andò subito saturato. Nel 2018, con un analogo stanziamento, abbiamo ricevuto 24 domande con la prima call, che hanno superato la disponibilità e che cercheremo di soddisfare in questa seconda tranche. Mi ha colpito un dato: nel 2018 sono state circa 4000 le notti prenotate negli alberghi dalle produzioni audiovisive, il che significa creare occupazione anche nei periodi fuori dalla stagione turistica.

L’eccellenza tecnologica è uno dei fiori all’oc- chiello della Liguria , e anche un aspetto cen- trale nella politica dell’audiovisivo. Penso, ad esempio, al Polo delle Produzioni Audiovisive di Cornigliano, dove sono insediate molte gio- vani imprese…
Ho visitato recentemente Cornigliano e le società insediate nel Polo, e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal nucleo di competenza che mostra tutta la dinamicità di un settore allargato. Mi ha colpito Untold Games società di giovani sviluppatori di videogiochi, affermati a livello europeo, tanto che stanno estendendo la loro attività anche alla produzione 3D e virtuale per aziende farmaceutiche. Notevole anche Waves, studio di registrazione, sempre guidato da giovanissimi, fra i più moderni e all’avanguardia in Italia. Si sta creando una aggregazione molto proficua.

Puntare sui giovani significa anche investire in formazione…
E’ un punto fondamentale, anche perché le maestranze che ruotano intorno all’audiovisivo sono moltissime: dalle sarte, ai falegnami, dagli elettricisti agli esperti di informatica. Con l’assessore alla formazione Ilaria Cavo, ci siamo attivati per sostenere Genova-Liguria Film Commission che sta espletando l’iter per accreditarsi come ente formativo presso la Regione ed accedere a tutte le iniziative in questo campo.

Ci sarà una continuità nei Bandi nel prossimo futuro?
Questo è un settore su cui puntiamo, e che ci piacerebbe rafforzare con la prossima programmazione finanziaria.
Il nostro mandato scade fra un anno, ma siamo assolutamente convinti che un secondo mandato riprenderebbe in considerazione questo tipo di azione, e la possibilità di irrobustirla, nonostante la scarsità di risorse, che è in questo momento. un problema trasversale.
Mi è capitato recentemente di imbattermi nel set di un film, vicino casa, e l’ho vissuta come una piacevole sorpresa. Noi genovesi siamo conosciuti per essere persone schive, riservate, ma pronti a accogliere con entusiasmo queste presenze e le opportunità che rappresentano.

C’è un regista, un attore o un’attrice in particolare che le piacerebbe venisse a girare in Liguria?
E’ difficile nominarne uno, anche perché nell’ultimo periodo abbiamo avuto una bella varietà, dalla produzione Netflix “Murder Mistery”, con Jennifer Aniston e Adam Sandler, ai cortometraggi, a moltissimi spot pubblicitari. Diciamo che vorrei che venissero produzioni di qualità, e preferirei che mettessero al centro la nostra terra, rendendo noto il fatto che la storia si svolge in Liguria.

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