Focus on China è approdato al Lido per la sua quinta edizione e rilancia: se lo scorso scorso anno il confronto si era arricchito di un nuovo partner, gli Stati Uniti, quest’anno si è aggiunta l’India.
Come nelle trascorse edizioni l’iniziativa, realizzata da ANICA in collaborazione con Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo (MiBACT), Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Biennale, si è svolta (quest’anno dal 5 al 7 settembre) all’interno del Venice Production Bridge, con il coordinamento di Roberto Stabile, responsabile relazioni internazionali ANICA e coordinatore desk audiovisivi ICE nel mondo.
Sembra un paradosso, ma l’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown hanno accresciuto l’esigenza di aprirsi al mondo, di ampliare le relazioni; lo conferma la presenza “fisica” ma fortemente simbolica del sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Manlio Di Stefano, che ha presieduto tutte le sessioni.
Orizzonti strategici: “l’Italia riparte dalla cultura e attraverso la cultura”, ha detto Il sottosegretario, sottolineando come questa “diplomazia della cultura” abbia avuto nuovo impulso, citando in proposito i “pacchetti di promozione integrata” – il lavoro che le nostre ambasciate fanno per promuovere alcuni settori della nostra industria – che quest’anno possono contare su una dotazione raddoppiata: da 30 a 60 milioni di euro.
Ormai assimilata la convinzione che il cinema e l’audiovisivo sono veicoli di promozione non soltanto culturale ma anche commerciale e turistica, il sottosegretario ha confermato che la strategia d’internazionalizzazione corre su due assi: le coproduzioni “che ci permettono di costruire un linguaggio condiviso”, e perciò comprensibile anche dall’audience del paese partner, e la scelta del nostro paese quale luogo ove realizzare le riprese da parte delle produzioni internazionali.
Anche qui la strategia si è affinata, andando oltre la semplice location per puntare su quelle produzioni “che sappiano raccontare il territorio attraverso una storia”, potendo così interessare tutta la filiera legata al territorio: dal turismo alla moda all’enogastronomia.
Tutte le azioni – afferma Di Stefano – sono orientate a un risultato “Paese” e per questo si punta alla semplificazione dei processi, coinvolgendo le regioni, attraverso le rispettive Film Commission, per una normativa più omogenea.
Entro questa architettura si sono avvicendate, nell’arco di 3 giorni, i 5 panel di Focus China 2020.