In questo numero diamo conto del lavoro dei molti professionisti italiani dell’audiovisivo che a vario titolo sono impegnati in progetti con i loro colleghi degli altri paesi europei.
Se la ricerca di MEDIA Salles (ne pubblichiamo una prima parte) conferma che l’Europa è il principale mercato per l’esportazione dei film italiani che varcano i confini della nostra penisola, una novità arriva da Otranto, dove abbiamo seguito nello scorso settembre il convegno “Il cinema nella Regione Adriatico- Jonica: Territorio – Storie – Politiche”, che ha gettato le basi per la creazione di una macro regione dell’Adriatico. Il progetto, ambizioso, coinvolge Puglia, Albania, Grecia, Montenegro, Emilia Romagna, Croazia e Friuli Venezia Giulia.
E ancora, nel raccontare la giornata di lavoro che il CED MEDIA di Torino ha dedicato lo scorso settembre alle offerte formative di Europa Creativa (già Programma MEDIA), è apparso evidente che la crescita professionale di molti operatori, filmakers, produttori, sarebbe impossibile se venisse a mancare la “rete” dell’Europa.
Europeiste convinte sono le Film Commission italiane, il cui lavoro sul territorio crea le condizioni favorevoli (spesso le rende protagoniste), per costruire “un mondo più grande”, necessario per chi lavora nell’audiovisivo: dalla formazione, allo sviluppo dei progetti, alla realizzazione di co-produzioni.
Una buona notizia è che in apertura del training periodico delle Film Commission, che quest’anno sarà ospitato nella Sala Fellini di Cinecittà il 18 e 19 ottobre, sono attesi il ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto.
Un segnale importante, perché mostra che si è presa coscienza che le Film Commission – riconosciute e definite nella nuova Legge sul Cinema in approvazione al Parlamento – lavorano per la cultura e il il turismo, ma anche per lo sviluppo economico e la formazione.
A proposito di formazione, altra buona notizia il Ministero dell’Istruzione ha chiesto alle Film Commission di diventare suo partner nel piano di azioni formative sulla conoscenza del cinema. Sarà una nuova occasione per riaffermare l’identità europea?