Yorgos Lanthimos dedica il Leone d’Oro, vinto per il suo Povere Creature alla sua interprete principale, Emma Stone, nei panni di Bella Baxter, una specie di Frankenstein femminista ante litteram. L’attrice era lontana da Venezia a causa dello sciopero di Hollywood: l’agitazione degli scrittori e degli attori americani è stata una dei protagonisti, nelle assenze e nel dibattito, di questa 80° Mostra del Cinema di Venezia.
Un red carpet e un palmares scarno di star e impregnato dalle questioni dell’attualità politica e culturale più stringente, pur nella varietà delle opere ricordata dal presidente di Giuria, Damien Chazelle (“Film diversissimi….vero linguaggio del cinema… film bellissimi e stimolanti che hanno generato grandi discussioni e dibattiti”) .
Due le storie di migrazione premiate: Io Capitano di Matteo Garrone il Leone d’Argento –Premio per la migliore regia il viaggio attraverso l’Africa, visto dai due ragazzi che cercano di arrivare in Europa , e Zielona granica (Il confine verde) di Agnieszka Holland che conquista il Premio Speciale della Giuria, raccontando un altro confine, quello fra Polonia e Bielorussia. “Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c’è la voglia e la necessita di partire, nessuno ti può fermare”. sottolinea Kouassi Pli Adam Mamadou, protagonista del film assieme a Seydou Sarr, che ha vinto il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente.
Altra riflessione sulle ingiustizie del potere e la sua stanca immortalità arriva dal Cile per la satira vampiresca in bianco e nero de El Conde di Pablo Larraín che si aggiudica il premio alla migliore sceneggiatura (assieme a Guillermo Calderón) e riporta ancora una volta l’attenzione e la sua solidarietà d’autore agli sceneggiatori americani in sciopero.
“Il tema di uno stipendio equo è importante, ma la questione dell’intelligenza artificiale è centrale, deve essere una nostra priorità.”
Gli fa eco Peter Sarsgaard, Coppa Volpi per la sua interpretazione in Memory di Michel Franco. La migliore attrice è invece Cailee Spaeny interprete di Priscilla di Sofia Coppola, mentre il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria a Aku Wa Sonzai Shinai (Il male non esiste) del giapponese Ryusuke Hamaguchi.
Il film ungherese Magyarázat mindenre (Explanation for Everything) di Gábor Reisz è il vincitore di Orizzonti. E sono ben tre i premi al cinema italiano nella sezione dedicata alle nuove tendenze estetiche del cinema mondiale, più il Premio degli Spettatori Armani Beauty che è andato a a Felicità, esordio alla regia di Micaela Ramazzotti.
Il Premio Speciale della Giuria Orizzonti è andato a Una sterminata domenica di Alain Parroni, (co-produzione fra Italia, Germania e Irlanda, sviluppato al Torino Film Lab nel 2018). Mentre El Paraíso di Enrico Maria Artale
Ha conquistato sia il Premio Orizzonti per la miglior Sceneggiatura e il Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile a Margarita Rosa De Francisco.
“Sono la conferma che i nuovi registi non devono avere paura di giocare con linguaggi diversi per raccontare al pubblico le storie in cui credono e che hanno urgenza di affrontare. – ha commentato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema.
Ringrazio i produttori di Ascent Film e Fandango e mi congratulo con loro, per l’incessante lavoro di ricerca che portano avanti e che permette anche a Rai Cinema di affiancare e far crescere le nuove leve dei registi del futuro.
Sorprendente anche l’opera prima di Micaela Ramazzotti, che per la prima volta si mette alla prova dietro la macchina da presa e dimostra di avere talento, conquistando subito il cuore del pubblico con il suo Felicità; dal 21 settembre gli spettatori potranno vederlo anche nei cinema, dove lo distribuiremo con 01 Distribution“.