direttore Paolo Di Maira

LE ISTITUZIONI/Giacomelli: subito un tavolo produttori-broadcaster

Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, la Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo Silvia Costa, la componente della Commissione Cultura della Camera e della Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza Simona Malpezzi, il direttore generale Cinema del Mibact Nicola Borrelli, e il commissario Agcom Antonio Nicita, sono i rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato agli Stati Generali dell’Animazione.

“Avviamo da subito un tavolo tra produttori e broadcaster su diritti e quote, senza aspettare l’iter del disegno di legge sull’audiovisivo” (approvato a fine gennaio, ndr), ha detto il sottosegretario Giacomelli. “Con la guida che ora c’è in Rai si può fare un passo in avanti anche per essere competitivi sul piano internazionale”.
Quanto agli ‘Over the top’ (come Facebook, Amazon, Netflix, ecc.), Giacomelli ha affermato di aver “trovato grande disponibilità a rispettare la produzione della creatività italiana non in termini di oneri ma di opportunità”.

“In questa delicata fase di revisione della direttiva europea sui servizi di media audiovisivi (Avsm) – ha aggiunto Costa – è fondamentale che venga garantito da parte di tutti gli operatori media il rispetto delle quote di produzione europea. Non solo attraverso gli acquisti ma anche con co-produzioni di produttori indipendenti ed europei.
Se la Rai è l’unico partner, significa che non stiamo rispettando le quote”.

Se l’intervento della deputata Malpezzi è stato incentrato sull’importanza dei contenuti, quello di Borrelli ha invece sottolineato i vantaggi, soprattutto fiscali, contenuti nel Disegno di Legge che potrebbe diventare operativo già entro giugno. “Con il tax credit salito al 30%, gli alibi dei broadcaster così come quelli dei produttori verranno meno”, ha detto.

Infine, dall’Agcom, un no deciso all’istituto della deroga sulle quote di programmazione e investimento nella produzione indipendente europea che tante polemiche aveva suscitato allorquando era stata concessa a Disney nel 2014.

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