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direttore Paolo Di Maira

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THALITA MALAGO’ / La prima volta del MiC a First Playable

La nuova location, l’hub fiorentino di Nana Bianca rappresenta senza dubbio un nuovo inizio per First Playble, l’evento industry dedicato agli sviluppatori di videogiochi italiani: ne è convinta Thalita Malagò, direttrice generale di IIDEA, l’associazione di categoria dei videogiochi in Italia che organizza la manifestazione assieme a Toscana Flm Commission.

L’abbiamo incontrata alla vigilia della quinta edizione, che dopo le ‘puntate’ pisane e quelle online durante la pandemia, sarà ospitata negli spazi dello start up studio di piazza Cestello in Oltrarno, il 6 e il 7 luglio prossimi: si attendono 500 operatori, tra imprese di produzione italiane, editori, investitori e media italiani e internazionali e istituzioni.

Una nuova location, per un’edizione che si prospetta ricca di novità: quali le più significative?

Thalita Malagò: Finalmente quest’anno ritorniamo ad un vero e proprio evento in presenza, anche se continueremo a mantenere parte delle attività accessibili anche online, in particolare la cerimonia degli Italian Video Game Awards (leggi qui).

Quest’anno per la prima volta avremo il patrocinio e la presenza del Ministero della Cultura con la partecipazione del Sottosegretario Borgonzoni e una sessione sul tax credit videogiochi a cura della DG Cinema e Audiovisivo. Dal 2019, anno in cui siamo partiti con questa “scommessa”, ad oggi, abbiamo fatto molta strada, ma siamo convinti che il meglio deve ancora venire.

 La presenza del Sottosegretario Borgonzoni corrisponde ad un riconoscimento sempre più ampio dell’importanza dell’industria dei videogiochi nell’economia e nella cultura del paese. Lo confermano i dati del rapporto annuale dei videogiochi presentato la scorsa primavera, che fotografa, ad esempio, la trasformazione in PMI di molte start up, la giovane età dei professionisti, e una presenza femminile abbastanza rilevante

TM: Sono tutti segnali di un’industria nazionale che sta maturando e che piano piano si sta ritagliando un suo spazio nel panorama internazionale. Le start up sono certamente una parte importante del settore e continueranno ad esserlo, ma finalmente iniziamo a vedere anche imprese che si consolidano, che lavorano a produzioni importanti, che chiudono accordi con player internazionali di rilievo. Ad esempio, Milestone, 34BigThings e DestinyBIT sono ora parte del gruppo Embracer; RaceWard del  gruppo Nacon.

L’età media dei professionisti è lo specchio dell’industria locale, ancora molto giovane rispetto ad altri paesi europei. La presenza delle donne è leggermente superiore agli altri paesi europei, ma c’è ancora molto da fare.


Altro elemento interessante è il mercato di destinazione dei videogiochi italiani: cresce quello nordamericano. É merito anche di eventi come First Playable e della vostra massiccia partecipazione alla Game Developers Conference di San Francisco. Quali sono i prossimi altri appuntamenti internazionali ?

TM: Il mercato dei videogiochi è per definizione un mercato globale, di conseguenza le imprese di produzione lavorano sempre in funzione di una distribuzione internazionale. La crescita in Nord America è senz’altro frutto anche dell’importante lavoro che è stato fatto per promuovere l’industria italiana in particolare nel mercato USA grazie al sostegno di Agenzia ICE e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la Game Developers Conference. L’altro appuntamento importante che ci attende nei prossimi mesi, oltre a First Playable, è Gamescom, la fiera più importante del settore in Europa, che si svolge ogni anno a Colonia in agosto.

Possiamo fare un primo bilancio sull’attivazione del Tax Credit Videogiochi?

TM: Abbiamo atteso tanto, forse troppo, per l’attuazione della legge cinema, ma finalmente il tax credit è stato reso operativo in Italia anche per le imprese di produzione videogiochi e la bella notizia è che sta funzionando. Nella prima sessione (2021-2022) sono stati allocati fondi per € 5 milioni e finanziati 28 progetti, nella seconda (2022-2023) i fondi sono stati aumentati a € 11 milioni e successivamente a € 16 milioni e finanziati 36 progetti. Nella terza sessione, di cui si prevede l’apertura nell’ultima parte dell’anno, saranno disponibili € 12 milioni di euro. Abbiamo trovato una grande disponibilità da parte della DG Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura nel comprendere le dinamiche del settore dei videogiochi e le differenze rispetto al cinema e all’audiovisivo.

Guardando al futuro, ci sono una serie di miglioramenti a cui puntiamo, come aumentare la percentuale del tax credit produzione videogiochi dal 25 al 30% come in Francia; aumentare il massimale per azienda (da 1 a 2 milioni di euro/anno) o trasformarlo in massimale per opera (possibilmente fino a 2 milioni di euro/anno): in Francia il massimale è di 6 milioni di euro per opera/anno. E ancora, introdurre – accanto al tax credit – una misura di finanziamento diretto con dotazione minima ideale di 5 milioni euro/anno, soprattutto a supporto degli studi di sviluppo videogiochi più piccoli/giovani.

Quali altri passi sono necessari per sostenere l’industria?
TM: Abbiamo ancora molto da fare. Dobbiamo diventare un’industria più forte e più riconosciuta a livello internazionale, ottenere un sostegno istituzionale più importante e a misura del settore, avere una presenza su mercati internazionali che attualmente non presidiamo in particolare quelli asiatici, lavorare sui talenti, sugli studenti e sulle studentesse, che saranno i futuri professionisti del settore.

Abbiamo parlato del sostegno centrale. Come è invece la situazione sul fronte delle regioni e delle Film Commission visto che, fra l’altro, i video giochi sono entrati anche nel portale di Italy for Movies?

TM: I rapporti con le regioni e con le Film Commission stanno diventando una parte sempre più importante – e gratificante – del nostro lavoro per lo sviluppo dell’industria dei videogiochi in Italia.

Da diversi anni collaboriamo con alcune amministrazioni locali e regionali sui programmi di accelerazione verticali sul gaming che sono stati creati nei rispettivi territori: Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e ART-ER per Bologna Game Farm, Cinecittà e Regione Lazio per Cinecittà Game Hub e Lazio Innova per Zagarolo Game House.

Al di là della Toscana Film Commission, che ha deciso di puntare sul nostro settore ancora in “tempi non sospetti” sostenendo e ospitando First Playable, quest’anno abbiamo fatto un tour in 7 città italiane per ritornare sul territorio dopo le restrizioni imposte dal Covid e incontrare le community degli sviluppatori locali. Diverse Film Commission, tra cui Lazio, Apulia e Sardegna, e sempre Toscana, ci hanno sostenuto e aiutato nella promozione di questa iniziativa e siamo certi che la collaborazione non possa che evolversi ulteriormente nel futuro.

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