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direttore Paolo Di Maira

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LA SALA VA SUL WEB?/La proposta delle associazioni

Programmare i film che dovrebbero essere in sala adesso sulle piattaforme: questa proposta, lanciata a più voci dalle associazioni di categoria, da ANICA a CNA Cinema e Audiovisivo, sarà una delle prime ad arrivare sul tavolo del nuovo direttore generale Nicola Borrelli, che si insedierà in questi giorni.

Negli Usa alcune major hanno deciso di fare uscire alcuni film in day and date (molte sale sono ancora aperte) o di accorciare le finestre, “Trolls World Tour” ad esempio.
Se ogni major in USA decide per sé, l’industria italiana cerca di agire compatta, aveva rivelato qualche giorno fa a Repubblica il presidente dell’Anica Francesco Rutelli, all’interno di un articolo dove Giovanni Veronesi proponeva l’idea di un biglietto elettronico che preveda anche una percentuale per gli esercenti.  

In Belgio, i distributori indipendenti si sono alleati con 6 piattaforme VOD per far uscire film inediti o usciti di recente al prezzo di €7.99, come riportato da Cineuropa. 

“Ad oggi i film parcheggiati ‘fuori dalle sale’ sono circa 80, 90 e facilmente, alla fine dell’emergenza, potranno arrivare a un totale di 150, 160 titoli, – spiega Giuseppe Piccioni, autore e Presidente di CNA Cinema Marche, disegnando lo scenario che avremo di fronte quando l’attività dell’esercizio riprenderà a pieno regime: “Una disponibilità di schermi, in una fase di incertezza dell’esercizio, per molti, troppi film: quelli rinviati a causa della crisi di marzo e quelli che avevano già programmato l’uscita dalla fine dell’estate in poi.
È inevitabile che, con la presenza contemporanea in sala di molti colossi del cinema americano, a farne le spese sarà inevitabilmente il cinema italiano. Nella migliore delle ipotesi anche i titoli più attesi, comprese le pellicole più audaci e meritorie, dovranno dividere le briciole degli incassi al botteghino lasciate dal cinema USA.
Per questo condivido l’idea di quanti, tra produttori e registi, pensano che un modo di risolvere il problema, adeguato al momento dell’emergenza, sia una immediata deroga all’obbligo di uscita in sala, equiparandola all’uscita su una piattaforma Vod, facendo però un preciso censimento da parte del MIBACT delle Piattaforme che possano essere sostitutive delle sale per tale deroga.
Per questo, se pur sofferta , la soluzione migliore è quella di far uscire ora i titoli dei film rinviati, ma di farli uscire non in sala, ma direttamente nelle piattaforme di streaming , con una validazione del progetto da parte del Mibact.
Uno sbigliettamento sul web che vedesse riconosciuta agli esercenti una giusta quota dei proventi compenserebbe la mancata programmazione in sala.”

La priorità, concordano i sostenitori di questa proposta, è trovare un equilibrio sapiente fra la necessità di salvare la centralità della sala, tutelando il prodotto italiano, l’eccezione culturale e la pluralità della fruizione.

“Ovviamente non è la migliore delle soluzioni possibili. Avrebbe una durata circoscritta al tempo necessario a rimettere in modo i sincronismi abituali dell’intera filiera ma, sinceramente, in linea generale, mi sembra l’unica strada praticabile. Ovviamente non si tratterebbe di una strada obbligata, ma di un’opportunità. In questo modo – conclude Giuseppe Piccioni – i film si avvantaggerebbero di un insolito lancio e di un richiamo legato alla straordinarietà di questo evento. Diversamente il sovraffollamento dell’offerta sarebbe inevitabile, e lo spargimento di sangue, prevedibilmente a sfavore del nostro cinema, renderebbe tutti, o quasi tutti, scontenti.”

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