“Il rischio di fare qualcosa di nuovo è di fallire”, dice Roman Paul, con la Razor Film Produktion il produttore di Valzer con Bashir, il primo documentario animato mai uscito con successo sul grande schermo che proprio Paul ha contribuito a portare nei cinema. Il pluripremiato film di Ari Folman infatti, era nato per la tv. e solo quando le cose andavano male si è deciso di tentare la carta cinematografica che poi è stata la chiave del successo nonostante i primi rifiuti. È uno dei case studies del panel From fiction to animation: tips and case study for producers, svoltosi ieri, 3 settembre,  all’interno del Venice Production Bridge, e con la partecipazione anche di Carlotta Calori di Indigo Films (La famosa invasione degli orsi in Sicilia) e Franck Priot di Ghosts City Films. Un piccolo evento organizzato grazie alla partnership con Citia/Festival internazionale del Film di Animazione di Annecy per la prima volta presente alla Mostra di Venezia. A rappresentare in laguna il festival dell’animazione più importante del mondo, Veronique Encrenaz, direttrice del Mifa, il mercato dell’animazione che si tiene in contemporanea con la prestigiosa manifestazione francese. “È stato Pascal Diot (responsabile del VPB, ndr), che collabora anche con noi, a chiederci di fare qualcosa insieme - spiega Encrenaz - e ci è sembrato il momento giusto poiché sempre più produttori di fiction vengono ad Annecy e sarebbe dunque il caso di avere più produttori di animazione a Venezia”. “Una presenza discreta ma costante”, aggiunge Benoît Blanchard, moderatore dell’incontro. Una presenza minima quella dell’animazione al Lido che iniziative come questa cercano di incrementare. Una maggiore aggregazione di professionisti di cinema e animazione sarebbe auspicabile soprattutto per il cinema di animazione italiano che da tempo cerca una strada che invece in Francia è felicemente segnata. “In Germania non c’è questa suddivisione fra cineasti e animatori”, racconta ancora Paul. Sarebbe utile per tutti superare gli steccati.