direttore Paolo Di Maira

La normativa approvata a Bruxelles

di Alberto Pasquale


Guardando alla normativa già  approvata e alle bozze dei decreti ministeriali di attuazione, è interessante rilevare alcuni aspetti:



  •  Come si è detto, per ora sono stati approvati solo gli incentivi “interni”, destinati a imprese di produzione (tax credit e tax shelter), di produzione esecutiva e di post-produzione (solo tax credit). 
  •  Il tax shelter, che conta su uno stanziamento di 30 milioni di euro (5 milioni per il 2008, 10 per il 2009 e 15 per il 2010) è una misura in qualche modo “sperimentale”, di non facile applicazione e destinata ad esaurire la sua dotazione per ordine di presentazione delle istanze.
    Immaginiamo che essa non possa divenire efficace prima dell’approvazione del tax shelter esterno, altrimenti gli investitori esterni troverebbero la “fila allo sportello” (e le risorse diminuite o addirittura esaurite) prima ancora di essere legittimati ai benefici.

  • Il tax credit non ha un plafond.
    Si stima tuttavia che, nella versione “completa”, valga 16,7 milioni di euro per il 2008 e 66,8 milioni di euro per il 2009 e per il 2010.
    Se ci limitiamo al solo tax credit interno destinato alla produzione, su 200 milioni di euro investiti all’anno il valore è di 30 milioni. Quanta parte di tale ammontare si tradurrà  in investimenti aggiuntivi, quanta in riduzione dei costi e quanta in una semplice sostituzione di risorse precedentemente a carico del FUS con altri capitoli del bilancio dello Stato (nella fattispecie il “Fondo per le esigenze gestionali”, istituito dal Dl 93/2008) è da vedere.
     

  •  Per ottenere l’approvazione di Bruxelles, i film beneficiari devono superare, come si è detto, un “test culturale” a punteggio.
    I lungometraggi, per essere considerati di “nazionalità  italiana”, devono raggiungere un punteggio minimo in riferimento a tre “blocchi”: A) Contenuti (vale per il 60%),
                  B) Talenti creativi (20%),
                  C) Produzione (20%).
    Mentre i blocchi B e C fanno sostanzialmente riferimento al “passaporto” dei talenti e al luogo di effettuazione delle riprese, il blocco A richiede, per ottenere punti:

  • che il film faccia riferimento a libri o opere teatrali italiane o europee; 
  •  che vengano trattate tematiche e/o personaggi storici, leggendari, religiosi, sociali, artistici o culturali italiani o europei;
  •  che il film sia ambientato in buona parte in Italia o che di essa valorizzi il patrimonio artistico, architettonico ed archeologico.
    La preferenza per la trasposizione filmica di opere preesistenti non ci sembra che incoraggi l’innovazione (8 e ½ di Fellini risponderebbe a questi criteri?).
    Stesso esame da superare per i “film con risorse finanziarie modeste”, dal costo non superiore a 1,5 milioni di euro.
    Tuttavia per essi l’aiuto di Stato può superare il 50% del costo ed arrivare all’80%.

  • I criteri di cui sopra diventano più stringenti per i film “di interesse culturale”.
    Per beneficiare degli incentivi, devono ottenere anche un punteggio “discrezionale” e cioè passare al vaglio di una commissione.
    Se quest’ultima può premiare l’originalità  dell’idea, quando si passa al punteggio “non discrezionale” vale il curriculum del regista e del cast, il “peso” dei premi vinti e della partecipazione ai festival, con buona pace delle nuove leve che potrebbero rinnovare il mercato.

  •  è pur vero che esiste una categoria di “film difficili”, anch’essa beneficiaria potenziale dell’80% di aiuti di Stato, e nella quale rientrano le opere prime e seconde, i documentari, i cortometraggi e le opere prodotte dalle scuole di cinema riconosciute dallo Stato, ma anche per essi la discrezionalità  della commissione di valutazione è elevata.
  • Infine, anche per gli stranieri che vogliono girare in Italia c’è un punteggio da conseguire e, al di là  dell’ambientazione e dell’effettuazione delle riprese in Italia e dell’utilizzo parziale di talenti italiani ed europei, si vorrebbe che il soggetto e/o la sceneggiatura del film sia tratta da opera letteraria (perché?) e che riguardi un avvenimento storico, leggendario, religioso, sociale, artistico o culturale.

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