I problemi legati alla logistica sono ben descritti da Leonardo Semplici, di Scoutit, attiva nel senese:
“È possibile che per ridurre il rischio si decida di far spostare le troupe con i propri mezzi (ognuno la sua macchina) anziché i soliti pulmini, quindi ci vorranno aree di parcheggio più estese. Lo stesso vale per il catering, se ogni persona deve avere a disposizione 4 mq, o per i depositi dei materiali dei vari reparti, macchina da presa, scenografia, ecc.. Tutte le locations che potremmo proporre dovranno avere spazi molto ampi per consentire un distanziamento efficace, e non parlo solo del set in se stesso, ma anche degli spazi accessori e necessari, come i campi base, magazzini, attrezzerie, ecc.. Se penso alle ultime locations, dove sono stato coinvolto, utilizzate prima della pandemia, direi che almeno il 50% di esse oggi non potrebbe essere utilizzato, neanche con una troupe ridotta.
Inoltre, si parla molto di troupe ridotte, ma per allestire e gestire in sicurezza le prossime locations occorreranno molte più persone, penso al reparto location, alle facilities, al personale medico, al personale che si dovrà occupare delle pulizie ed igienizzazioni, alla sicurezza sul set, ecc..
È quindi un cane che si morde la coda: dobbiamo ridurre il numero dei componenti della troupe, ma dall’altro lato dovremo aumentare il numero dei componenti di alcuni reparti.”
Sulla riduzione delle troupe esprime preoccupazione anche Ugo Polizzi, location manager siciliano, che spesso lavora sul set anche come capogruppo: “al momento dello stop ero coinvolto in veste di capogruppo, responsabile delle scene di massa e dei permessi dei minori per lo spettacolo su una serie televisiva la cui società di produzione ha deciso di interrompere le riprese il 4 marzo lasciando comunque la troupe in paga sino alla scadenza contratto, (21 marzo)” Ed è proprio al futuro di ruoli come quelli dei capogruppo che pensa Polizzi, visto che, “si parla di fare a meno delle comparse.”
“Ovviamente anche i tempi dovrebbero essere dilatati: per la pulizia degli interni, per gli spostamenti , per la redazione dei contratti e l’ottenimento delle varie autorizzazioni, e via di seguito. -Prosegue Semplici- Dai contatti degli ultimi giorni con i nostri clienti non mi pare proprio che queste necessità siano chiare. Ho il terrore che ci ritroveremo a svolgere il nostro lavoro con gli stessi tempi e con gli stessi budget di prima, passando dai doppi a tripli salti mortali e con giornate lunghissime per il reparto location.”
Nonostante lo scenario paventato non sia dei più rosei, ci sono, precisa Semplici, timidi segnali di ripresa: “Stiamo aspettando che arrivi in settimana la conferma, da parte di una casa di produzione di Milano, per la ricerca di locations per uno spot di un brand della grande distribuzione: vari tipi di coltivazioni ed ambienti abitativi ed agricoli interni ed esterni.
E’ possibile, inoltre. che a breve inizieremo uno scouting per un nostro cliente inglese, per un servizio fotografico di un brand italiano dell’automotive. Il progetto era stato confermato a Febbraio ma poi sospeso a causa della pandemia di Covid-19. Non è ancora chiaro, però se, come e quando sarà possibile per la troupe dal Regno Unito arrivare in Italia.”