Invece che esaltare la proverbiale inclinazione allo spettacolo della nostra terra, la cultura, il paesaggio, insomma, gli aspetti noti a tutti, abbiamo voluto investire sulla capacità di accogliere, e abbiamo creato un meccanismo che funziona”.
Maurizio Gemma, direttore di Film Commission Regione Campania rivendica con orgoglio i frutti del lavoro della Film Commission.
Un meccanismo che funziona. Come?
Creando una rete di professionisti, promuovendo contatti con produzioni grandi e piccole, realtà pronte a sostenere anche grandi produzioni internazionali. E soprattutto facendo da cerniera con il territorio, in luoghi spesso, almeno apparentemente, incompatibili con gli eventi cinematografici. Il nostro mestiere è rendere possibile il lavoro delle produzioni in un clima di sicurezza e contemporaneamente tutelare il territorio, assicurandone la visibilità e un impatto economico, sia che si tratti di girare in una spiaggia popolata di tartarughe che in una chiesa barocca.
O che si giri Gomorra…
Con prodotti come Gomorra le difficoltà sono di natura sociale, politica e culturale. Per superare la comprensibile resistenza della comunità locale bisogna saper ascoltare, comprendere, spiegare, mediare.
Un lavoro complesso. Quanto ha pesato, negli anni trascorsi, l’assenza di sostegni economici?
Le rispondo con un dato: nel solo 2016 abbiamo seguito circa 100 produzioni. Vuol dire che la nostra strategia ha funzionato anche senza incentivi economici. Perché i servizi, quando funzionano, hanno un valore economico, possono essere monetizzati.
Dal 2017 ci sono i Fondi, e soprattutto c’è una Legge
La legge è traguardo importantissimo. Con la legge la Giunta Regionale ha saputo recepire l’urgenza di una strategia che renda costanti e sicuri gli interventi sul comparto, inserendo le diverse filiere dell’audiovisivo in un disegno organico e incisivo.