“Normal” di Adele Tulli vince l’Eurimages Lab Project Award del Karlovy Vary International Film Festival: 50 mila euro che Eurimages mette a supporto di “progetti non convenzionali, dal punto di vista artistico o produttivo, – spiega Sergio Garcia, di Eurimages,- co-produzioni internazionali in produzione o post-produzione, fuori dal framework cinematografico tradizionale.”
E “Normal” è un viaggio visivo sui ruoli e gli stereotipi che definiscono le norme di genere, “un mosaico in cui esploro le dinamiche di genere in situazioni quotidiane e nelle diverse tappe della vita, dall’infanzia, all’adolescenza, all’età adulta”. Racconta Adele Tulli, regista e ricercatrice italiana che vive a Londra, dove ha iniziato il progetto quattro anni fa, proprio come ricerca di dottorato. Subito dopo, la qualità del lavoro e la forza delle immagini, “estremamente e precisamente fedeli al Pitch”, come ha sottolineato la giuria, ha attratto Film Affair, giovane società di produzione guidata da Laura Romano, Valeria Adilardi, Luca Ricciardi e Mauro Vicentini, la co-produzione con la svedese Ginestra, Istituto Luce-Cinecittà e Intramovies.
E, last but not least, le vendite internazionali, curate dalla Slingshot Films di Manuela Buono, che conferma il ‘buon fiuto’ nella scelta dei progetti: anche il vincitore dell’anno passato “Controfigura” di Rä di Martino , prodotto dalla Dugong Films di Marco Alessi (in co-produzione con la francese Haut Les Mains), è venduto da Slingshot Films, e distribuito in Italia da Arch Film, sempre guidata da Manuela Buono, che assicura: “dopo la presentazione a Venezia, in Cinema nel Giardino, ha avuto molte proiezioni, e, soprattutto all’estero, ha girato molto all’interno di musei, gallerie e fiere, una per tutte, Art Basel”.
Dugong Films, fra l’altro, è il produttore anche di un altro progetto vincitore dell’Eurimages Lab Project Award, “Tutto l’oro che c’è” di Andrea Caccia, co-prodotto assieme alla francese Picofilms e alla svizzera Rough Cat. Quest’ultimo premio è stato conquistato lo scorso dicembre al Work in Progress del Festival di Les Arc, uno dei quattro appuntamenti, assieme a Karlovy Vary, Tessaloniki e Hagesund, scelti da Eurimages per assegnare quest’importante riconoscimento.
Gli altri progetti ‘in progress’ premiati ieri sera, 3 luglio, all’interno di KVIFF Eastern Promises, sono il libanese “All this Victory” di Ahmad Ghossein, prodotto da Myriam Sassine per Abbout Productions (in co-produzione con Francia e Germania), presentato in Work in Progress, e il documentario presentato in Docs in Progress “The Projectionist” del regista ucraino Yuriy Shylov, prodotto da Olha Beskhmelnytsina per MaGika Film Company, in co-produzione con la tedesca Boxee Media di Dirk Simon, e con la Polonia.