di Michela Greco
Non solo fornitrice di pellicola e di “˜tools’ per le riprese cinematografiche e televisive, ma anche promotrice culturale per la crescita del giovane cinema italiano, Kodak Italia sostiene e organizza moltissime iniziative mirate a offrire visibilità e occasioni di contatto professionale ai talenti più promettenti, che spesso faticano ad emergere in un mercato contenuto come quello nostrano.
Dai premi nei principali festival di cortometraggi al supporto tecnico e formativo nelle scuole di cinema, dall’organizzazione di “vetrine” europee per cineasti alle prime esperienze alla sponsorizzazione di eventi internazionali.
“La cosa più importante per Kodak è preservare la qualità e il valore dell’immagine cinematografica come arte, non solo come prodotto filmico in senso stretto. E’ per questo che una parte importante delle nostre attività è mirata alla formazione e alla crescita professionale dei giovani talenti del nostro paese”, spiega il Country Business Manager di Kodak Italia Carlo Giardini.
Da anni Kodak offre un sostegno concreto a manifestazioni sparse su tutto il territorio italiano: il Torino Film Festival, il Genova Film Festival, il Siena International Short Film Festival, Visioni Italiane di Bologna, i romani Arcipelago e RIFF, la Cittadella del Corto di Trevignano , il concorso di documentari Libero Bizzarri di San Benedetto del Tronto, il N.I.C.E.
“La nostra presenza in questi festival – continua Giardini – si concretizza nell’attribuzione di un premio Kodak che garantisce al vincitore la disponibilità di un certo quantitativo di pellicola”.
E in questa stessa direzione va “KodakinCorto“, un’iniziativa che da due anni a questa parte si svolge a giugno alla Casa del Cinema di Roma per proporre a professionisti del cinema (registi, direttori della fotogra- fia e produttori), alla presenza degli autori, una selezione di cortometraggi che nell’arco dell’anno precedente hanno vinto il premio Kodak.
“Nell’ultima edizione, poi, abbiamo selezionato “˜Homo homini lupus’ di Matteo Rovere – aggiunge il Country Business Manager di Kodak Italia – per la partecipazione a uno showcase europeo al festival francese di Clermont-Ferrand, la più grande e importante manifestazione cinematografica del mondo dedicata al cinema breve”. Un’apertura internazionale confermata anche dal sostegno dell’azienda al Talent Campus della Berlinale, una sezione della kermesse tedesca nell’ambito della quale un amplissimo pubblico di giovani assiste a lezioni di cinema tenute da grandi professionisti di ogni campo dell’industria cinematografica.
Una formazione alla visione e alla creazione dell’immagine offerta anche attraverso la collaborazione con le principali scuole di cinema italiane. “Al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Zelig di Bolzano, all’Università della Luce dell’Aquila, alla Nuct e al Centro di Formazione Professionale di Milano “˜prestiamo’ i nostri tecnici per formare i giovani sulle tecniche di ripresa, di gestione del colore e della luce con i vari mezzi tecnici “” sottolinea ancora Giardini “” E poi offriamo condizioni vantaggiose per l’acquisto di pellicole, in particolare per la realizzazione dei saggi di fine corso”. E’ successo spesso nel caso del CSC, che ha avuto il sostegno di Kodak per numerosi cortometraggi-saggi di diploma, ma in alcune occasioni anche per la produzione del lungometraggio d’esordio.
L’esempio più recente è quello di Francesco Amato, che ha vinto diversi premi Kodak con il corto “Figlio di penna” e ha poi beneficiato del supporto dell’azienda per la realizzazione della sua opera prima “Ma che ci faccio qui!”.
Cinema&Video International 1/2-2007