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direttore Paolo Di Maira

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Juliette Binoche presidente di Giuria

Sarà Juliette Binoche a consegnare la Palma d’Oro al 78° Festival di Cannes, il prossimo 24 maggio. 40 anni dopo il suo debutto al festival con Rendez-vous di André Téchiné, (“sono nata al Festival di Cannes” dice spesso l’attrice), la Binoche torna sulla Croisette come presidente di Giuria. Alle sue spalle, 70 film e, recentemente, il nuovo ruolo di presidente dell’Accademia del Cinema Europeo.

Binoche ha lavorato con registi di tutto il mondo, da Michael Haneke a David Cronenberg, Abel Ferrara, Olivier Assayas, Leos Carax, Claire Denis, Amos Gitaï, Naomi Kawase, Hirokazu Kore-eda, Krzysztof Kieślowski e Hou Hsiao-hsien… Con Copia Conforme di Abbas Kiarostami ha vinto al Festival di Cannes come migliore attrice nel 2010: diretta dal regista iraniano nella campagna toscana, la Binoche illumina questa storia universale che mischia amore e arte e le loro false pretese di comprendere la verità. L’ultima sua partecipazione al Festival è stata nel 2023 con The Taste of Things di Trần Anh Hùng.

Vincitrice dei premi più prestigiosi (Oscar, Bafta, César, migliore attrice anche ai festival di Venezia e Berlino…), Juliette Binoche non cerca il virtuosismo, puntando invece sulle emozioni e sulla verità elusiva del momento. Indubbiamente incoraggiata, come ha sottolineato Luis Malle dopo averla diretta ne Il Danno, dalla sua “relazione amorosa con la macchina da presa, la sua presenza stupefacente e la sua intensità.” Versatile e imprevedibile, ha attraversato tutte le arti, dal cinema alle serie tv (The StaircaseThe New Look), al teatro (Ivo van Hove), alla danza (co-creation with Akram Khan), alla musica (Alexandre Tharaud) e alla pittura. 

Impegnata anche sul fronte civile, nel campo dell’educazione, dell’immigrazione clandestina, dei diritti umani in Iran (si ricordi la protesta al Festival di Cannes, contro l’arresto di Jafar Panahi, brandendo un cartellone con il suo nome sul palco) la nuova presidente dell’ European Film Academy ha preso posizione anche all’interno del movimento del #MeToo movement, condividendo generosamente e responsabilmente le spiacevoli esperienze degli inizi della sua carriera. Usa regolarmente la sua influenza per sensibilizzare ai pericoli ambientali che minacciano il nostro pianeta.

La sua militanza ricorda quella di Olivia de Havilland, che sfidò l’onnipotenza degli studios . La leggenda di Hollywood fu presidente della Giuria del Festival di Cannes nel 1965, passando il testimone per la prima volta ad un’altra donna, altra leggenda di Cinecittà, Sophia Loren, che ricoprì quel ruolo nel 1966. Come in una meravigliosa linea familiare, la presidenza di Juliette Binoche al festival di quest’anno celebra e riunisce le star del passato.

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