Italian Film Commissions risponde a Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, che in un’analisi del rapporto Stato Regioni chiama in causa gli organismi territoriali e il loro ruolo ( leggi l’articolo sul Corriere della Sera https://www.corriere.it/opinioni/20_settembre_17/stato-invadente-invisibile-3df29af6-f917-11ea-b4b0-f49c5435d3f2.shtml).
Riportiamo di seguito la replica di Cristina Priarone, Presidente di Italian Film Commissions.
In occasione della pubblicazione dell’articolo del prof. Sabino Cassese (Corriere della Sera 17.9.20), in cui il giudice emerito della Corte Costituzionale elabora un’analisi del rapporto fra Stato e Regioni, riferendosi anche all’uso delle risorse per il settore audiovisivo, desideriamo specificare come IFC l’importanza del lavoro svolto dalle Film Commission.
Le Film Commission italiane si inseriscono in un’impostazione di livello europeo, in cui le regioni riconoscono i fondi regionali per l’audiovisivo e le Film Commission come strumenti efficaci per valorizzare le risorse culturali, professionali, industriali e artistiche del proprio territorio. I fondi che le Regioni individuano nel quadro dei finanziamenti europei, fondi per l’audiovisivo che si aggiungono alle risorse statali del MiBACT, risultano tuttavia a vantaggio dell’intero settore audiovisivo italiano, visti i risultati ottenuti negli anni recenti. Fondi regionali e Film Commission generano consistenti ricadute economiche di ritorno, con effetti positivi diretti come l’impiego di risorse e maestranze del territorio, con effetti di più ampia portata come la crescita occupazionale e imprenditoriale, ed anche con effetti a lungo termine come l’influenza sullo sviluppo turistico.
Le Film Commission agiscono con azioni strategiche ad hoc per salvaguardare e promuovere le specificità del proprio territorio, supportate negli anni dall’azione di IFC Italian Film Commissions che svolge attività di coordinamento nazionale, per garantire azioni unitarie come Paese anche verso il settore audiovisivo internazionale. IFC permette inoltre, con collaborazioni istituzionali e con efficientamento dei costi, la partecipazione del sistema delle Film Commission Italiane nei maggiori contesti internazionali, e garantisce un’interlocuzione unitaria con le Istituzioni nazionali, con le Associazioni di categoria e con gli operatori professionali.
Il lavoro di IFC per il settore dell’audiovisivo è strategico negli attuali tempi della globalizzazione, dove è necessaria unità d’azione per ottenere risultati nella competizione mondiale, laddove l’elemento di successo è la salvaguardia delle diversità, delle competenze e della creatività. Le Film Commission, dunque, organismi che rendono efficace l’interazione tra le dimensioni regionali istituzionali e le specificità dell’audiovisivo, garantiscono la promozione delle risorse territoriali e la crescita del settore, secondo le più efficaci e riconosciute linee guida internazionali.
Cristina Priarone