Otto paesi per sette anteprime in concorso: ritorna all’internazionalizzazione la diciannovesima edizione dell’Ischia Film Festival, che si svolgerà in presenza di pubblico e talent dal 26 giugno al 3 luglio negli spazi del Castello Aragonese dell’isola Covid free.
Senza però tralasciare la produzione locale, che vede sei film in anteprima italiana selezionati in concorso nella sezione “Scenari Campani”.
Sono: “Al lupo cattivo”, di Chiara Tarfano e Ilaria Luperini; “L’ardore dei timidi” di Antonio Vladimir Marino; “Clarus”, di Michele Schiano; “Le conseguenze dell’attore – Il piccolo Michele Esposito”, di Daniele Chiariello e Pierfrancesco Cantarella; “Estate Povera”, di Andrea Piretti, e “Frammenti”, di Boris Molinaro.
“Questa sezione intende valorizzare le opere cinematografiche, che siano di finzione o utilizzino il linguaggio del cinema del reale, girate in territori riconoscibili (non Studios o interni) della regione Campania o che abbiano come location prevalente territori campani”, sottolinea il direttore artistico del festival Michelangelo Messina, ricordando come la Regione Campania, che sostiene il festival, abbia individuato nel racconto cinematografico un mezzo importante di promozione del patrimonio turistico e culturale.
Tre i film italiani in concorso: “Pozzis, Samarcanda”, di Stefano Giacomuzzi, sul viaggio in moto intrapreso da un maturo centauro friulano per raggiungere la mitica destinazione asiatica di Samarcanda; “Io sono Vera”, coproduzione italo-cilena ambientata in Liguria e diretta da Beniamino Catena, che si muove su un registro fantastico e visionario, raccontando il surreale ritorno a casa di una ragazza sparita anni prima; “Regina”, girato in Calabria, esordio nel lungometraggio di Alessandro Grande, già ospite in passato dell’Ischia Film Festival e vincitore della sezione cortometraggi nel 2013 con “Margerita”.
Completano la selezione: “Mr. Motor”, di Hehe Mi, in anteprima mondiale; “Echoes of the Empire: Beyond Genghis Khan”, di Robert H. Lieberman, alla sua prima uscita internazionale; il musical franco-finlandese “Le Café de mes Souvenirs”, di Valto Baltzar; “Sombra”, di Bruno Gascon, che ricostruisce la dolorosa sparizione di un adolescente portoghese sullo sfondo delle organizzazioni pedofile internazionali; “Abu Omar” di Roy Krispel, che tocca l’attualità del conflitto israeliano-palestinese, e il film collettivo “Erotica 2022“, sui tentativi di restrizione delle conquiste civili e sociali delle donne polacche.
Sedici invece le opere in concorso nella sezione “Location negata”, accomunate da uno spirito di denuncia di ingiustizie e diseguaglianze. Fra queste, la testimonianza delle donne indiane sfregiate con l’acido in “Shero”, di Claudio Casale; la gentrificazione del centro di Londra, con l’abbattimento di vasti complessi di edilizia popolare in “Aylesbury Estate”, di Carlotta Berti; “Magnifiche Sorti e Progressive”, di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio, una filosofica riflessione del fondatore delle Brigate Rosse Renato Curcio, tra le rovine del carcere abbandonato di Santo Stefano; l’animazione “Mila”, di Cinzia Angelini, regista italiana trapiantata in America che rievoca la tragedia della Seconda Guerra Mondiale attraverso la vicenda di un bambino scampato ai bombardamenti, e “Movida”, il documentario del regista bellunese Alessandro Padovani che si sofferma sugli effetti distruttivi dell’uragano Vaia sulla sua terra di origine.