Puntare sul cinema italiano giovane e che si diversifica sperimentando nei generi e su prodotti commerciali che facciano da traino ai progetti più piccoli e indipendenti.
Questo il principio editoriale che anima l’attività di Iris Film e che si sostanzia in una strategia precisa e mirata, di cui ci parla Christian Lelli, scorrendo il listino che la sua società porterà alle Giornate Professionali di Sorrento.
“Un Giorno nella Vita” di Giuseppe Papasso è “un film delizioso” che, dice Lelli, “farà innamorare la critica e anche l’esercizio: la storia di tre bambini e della loro passione sfrenata per il cinema, sullo sfondo della Basilicata del 1964, con Alessandro Haber Maria Grazia Cucinotta e Ernesto Mahieux.
Ci sarà poi “RCL”(Ridotte Capacità Lavorative), il film sulla Fiat di Pomigliano diretto da Massimiliano Carboni, con Paolo Rossi (che ha scritto i testi), in concorso al Festival di Torino, “Il Sesso Aggiunto”di Francesco Castaldo, “The Heir” di Michael Zampino, un thriller di produzione italo-francese, ed il documentario “Zero Waste”, che mette in parallelo la situazione dei rifiuti a Napoli e in California, dove il riciclo e il riutilizzo sono arrivati all’80% e, si stima, raggiungeranno il 100% fra 5-6 anni.
Saranno poi proposte tre clip (dai tre protagonisti, Maurizio Battista Enzo Salvi e Massimo Ceccherini) di “Una Cella in due”, una commedia (opera prima di Nicola Barnaba) più “spostata sul lato commerciale”, spiega Lelli, aggiungendo,” l’idea di affiancare film commerciali e indipendenti ha come riferimento la Fandango, di quando Procacci, grazie a “L’Ultimo Bacio”, riusciva a portare dei documentari bellissimi dall’Australia, e parte dalla volontà di ragionare in maniera indipendente pur muovendosi sempre sulla piattaforma commerciale.
Ci dà fastidio la differenza di classe dei circuiti, per cui cerchiamo di mettere sul “circuito importante” anche le “macchine piccole”, in modo che anche il film più indipendente sia riconosciuto come uscita nazionale ed entri nella filiera industriale.”
Questa convinzione ha a che fare con il passato di esercente di Lelli, (già a 24 anni possedeva alcune videoteche a Roma, ha creato il Multiplex “Overlook”, oggi chiuso, e collabora attualmente alla programmazione di alcune sale del circuito ACEC), che afferma: “la distribuzione era la naturale conseguenza del mio percorso e sono convinto che si riesca a farla davvero bene quando si sa cos’ è l’esercizio.”
E il fatto di procedere con “testa indipendente e operatività industriale” sta dando i suoi frutti: fra le altre cose, Iris Film è stata scelta dalla compagnia telefonica 3 per la sua campagna “Grande Cinema”, un’occasione importante, grazie alla quale “i nostri film godono di una campagna pubblicitaria di forte impatto”.
Fra questi c’è “In Carne ed Ossa”, esordio alla regia di Christian Angeli con protagonista Alba Rorwacher nel ruolo di una ragazza bulimica:
“Un film intenso e coraggioso, che è stato girato tre anni fa e che siamo riusciti a fare uscire (il 5 novembre)con grande sforzo.”
Ed è proprio nel recupero delle opere prime che la Iris “dà l’anima, – spiega Lelli, – l’abbiamo fatto anche per “La Fisica dell’Acqua” che era stato prodotto 7 anni fa dalla Lantia, poi fallita. Siamo convinti che, contrariamente a quanto si dice, i giovani talenti italiani ci siano.”
Ne è la dimostrazione “L’Estate d’Inverno” di Davide Sibaldi: un dialogo fra una prostituta e un ragazzo, girato in tempo reale in 70 minuti in un motel, prodotto con un budget di 70 mila euro.
“E’ stato in 16 festival internazionali, e ne ha vinti tanti, fra cui miglior film e miglior regia a Parigi (dove i fratelli Dardenne, in commissione, si sono complimentati con il regista e sceneggiatore, che l’ha diretto a 19 anni).”
Per questo la Iris ha deciso di produrre il secondo film di Sibaldi, assieme a Zero Tre, società con cui collabora, (in cantiere anche la produzione di un thriller, di un programma radiofonico, “TaxiDriver” e di una serie televisiva tratta da quest’ultimo) nell’intento di creare una rete più estesa possibile.
Una Factory potremmo dire, se torniamo a guardare all’esempio di Fandango e anche al prossimo debutto, in gennaio, di Iris Book, declinazione di Iris Film nel campo editoriale.
“Avremo ottime distribuzioni editoriali perché stiamo facendo degli accordi con librerie di primaria importanza. La nostra volontà è quella di reperire soggetti per il cinema e di creare una compartecipazione forte fra queste due realtà (editoria e cinema) che sono molto legate.
Ci piacerebbe che il cinema diventasse anche un traino per l’editoria, inserendo per esempio piccoli trailer di 30 secondi che promuovano un libro all’inizio di ogni nostro film.”