É’ agosto, ma in questa calda estate lo staff di MIA sembra rivolto all’ “estate indiana”. L’espressione, che per gli anglosassoni sta a indicare il ritorno del caldo nel periodo autunnale, a coloro che si occupano da un po’ di tempo di cinema fa tornare alla mente la sezione di punta del Mifed: l’Indian Summer.
Tuttavia, dell’ormai leggendario Mercato milanese sopravvivono solo le date.
Tutto è cambiato nell’idea di Mercato su cui sta lavorando Lucia Milazzotto, già responsabile di New Cinema Network per la Fondazione Cinema per Roma, e ora alla guida del MIA, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo che lancerà la sua prima edizione a Roma dal 16 al 20 ottobre tra l’Hotel Boscolo di Piazza Esedra e le Terme di Diocleziano.
Con un investimento di un milione e 940 mila euro (75% contributo del Mise e dell’ICE, il restante 25% della Fondazione Cinema per Roma) MIA coprirà tutto il settore audiovisivo: dai film alle serie tv, dai documentari ai videogames.
“E’ soprattutto un grande risultato in termini di unificazione di obiettivi e di azioni verso la crescita e l’internazionalizzazione dell’intero com- parto audiovisivo italiano” spiega Lucia Milazzotto, che, sottolineando la partecipazione delle maggiori sigle associative – ANICA, APT, Doc it – concepisce il nuovo appuntamento romano “come un matchmaking e content hub, dove gli operatori nazionali e internazionali possano trovare occasioni di business concrete e allo stesso tempo opportunita’ importanti di conoscenza e informazione”.
Nuovo il concept: “Un mercato ‘intimo’, dove, cioè, i professionisti possano sentirsi liberi come nei brainstorming con i loro colleghi; selettivo e orientato al networking guidato, che intende lavorare sulle relazioni internazionali; una piattaforma di scambio e di know-how che armonizzera’ incontri B2B, con proiezioni e incontri, tavole rotonde di approfondimen- to sui modelli di business e su nuovi territori poco esplorati”.
Come sarà articolato MIA?
Si costruira’ per percorsi – cinema, televisione, documentario – mettendo in campo azioni specifiche di incontro e di mercato per ognuno, e, allo stesso tempo, offrira’ occasioni di business e di scambio trasversali, approfondendo argomenti come i prodotti kids, l’animazione, il gaming, la circolazione del prodotto.
Come pensa che possa riuscire a interpretare le esigenze dei diversi settori rappresentati?
Per tutti MIA sara’ uno strumento di inter- nazionalizzazione, sostenendo l’industria italiana per ottenere tre fondamentali risultati di crescita: esportazione di prodotto, coproduzioni maggioritarie e coproduzioni minoritarie.
Quest’ultimo passaggio è essenziale perché l’Italia possa finalmente tornare ad essere un partner affidabile ed efficiente nei tavoli di negoziazione di grandi progetti internazionali.
La progressiva contrazione delle co-produzioni è, secondo il parere di autorevoli analisti, il grande problema del cinema italiano. MIA sembra aver recepito il messaggio.
MIA è una piattaforma selettiva (degli ospiti), che facilita il networking e quindi gli accordi tra gli operatori.
Potenzieremo l’aspetto co-produttivo anche con una nuova sezione dedicata a progetti che si prestino ad essere realizzati in co-produzione minoritaria con l’Italia (Make it with Italy co-production Forum) e daremo ampio spazio a progetti di documentario, di factual e ovviamente di serie televisive.
Naturalmente MIA ospitera’ anche proiezioni (tutte tassativamente di prodotti molto recenti), concentrandosi soprattutto sui film ma anche sulle cosiddette tv drama series, documentari sia per cinema che seriali , proponendo progetti, pilot e prodotti finiti.
Le date. MIA si svolge una settimana dopo il Mipcom e tre prima dell’American Film Market.
Ormai con il proliferare di eventi e mercati, difficile dire quale sia la data ideale.
Noi intendiamo essere l’ultimo appuntamento importante dell’anno, dove si chiudono affari e trattative o si scoprono le prospettive dell’anno successivo.
Circa la televisione, questo e’ l’anno piu’ complesso: dal prossimo, le date di Mipcom e di MIA saranno consecutive, consentendo agli operatori intercontinentali di beneficiare di due mercati diversi e complementari nel corso di una sola settimana. Con risparmio di tempo e di costi.