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INDUSTRIE TECNICHE/Crisi, spinta all’innovazione

di Michela Greco


LASER GUARDA ALLA TV E INVESTE IN RICERCA
Il 2008.
Un anno di crisi generalizzata, che ha toccato “” in modo più o meno marginale “” tutti i settori dello spettacolo, compreso quello delle aziende tecniche che da anni si impongono sul mercato per la qualità  e la professionalità  del loro lavoro.
La Laser Film di Andrea Di Nardo, azienda romana leader nel settore della sottotitolazione e della post-produzione audiovisiva, ha però chiuso l’anno con soddisfazione, registrando una leggera crescita che, di questi tempi, è un grande risultato.
“Nella stagione appena trascorsa ci siamo affacciati al mondo della televisione “” spiega il Managing Director della società  – fornendo i sottotitoli per il piccolo schermo, in particolare per fiction, documentari e film destinati ai canali satellitari.
Ma la strategia di Laser Film è quella di consolidare la sua posizione con i clienti cinematografici: in questo momento di crisi generale preferiamo “coccolare” le major piuttosto che rischiare degli investimenti in nuovi settori.
La nostra politica di sempre, privilegiare la qualità  e l’innovazione, ci ha premiato, fidelizzando sempre di più grossi clienti come la Walt Disney, la Warner Bros, la Universal, oltre che le distribuzioni italiane 01, Medusa, Lucky Red e Fandango”.
In un panorama confuso e dominato dalla “guerra dei prezzi”, la società  guidata da Di Nardo ha deciso di continuare a puntare sulla politica aziendale che l’ha resa leader nel settore: la ricerca.
“Recentemente abbiamo brevettato un sistema automatico di sottotitolazione in proiezione che non richiede la presenza di un operatore in sala, e che viene gestito direttamente da un computer collegato al lettore Digitale o HD.
Grazie a questo abbiamo curato in esclusiva i sottotitoli delle prime due edizioni del Roma Fiction Fest.
Per il 2009 punteremo sull’HD.
Nei passati festival di Cannes, Venezia e Roma abbiamo realizzato i primi sottotitoli su HD e D5, questo trend tecnologico continuerà  a crescere, perciò svilupperemo i nostri servizi proponendo la miglior offerta di pari passo con l’espansione dell’Alta Definizione”.


 


CARTOCCI: UN PRIMATO STORICO DA DIFENDERE
Per la Fratelli Cartocci Srl “E’ un momento pesantissimo.
Il blocco economico ha colpito in pieno anche noi “” spiega il presidente Giancarlo Cartocci – non tanto in termini di mole di lavoro, ma nei tempi sempre più lunghi necessari per riscuotere gli incassi.
In pratica stiamo fungendo da banche per le produzioni, che tendono sempre di più a pagarci solo dopo aver verificato gli incassi dei loro film, mentre noi ovviamente siamo costretti a versare in anticipo tutte le spese vive”.
Sul mercato da 60 anni, la Cartocci Srl fornisce servizi per l’audiovisivo e per i grandi eventi e non ha subìto flessioni nonostante l’annata difficile:
“Nel 2008 abbiamo lavorato molto e molto bene soprattutto con alcuni tra i nostri principali clienti come De Angelis, i fratelli Vanzina, De Laurentiis, Filmaster e Rizzoli”.
Ma, come tutti, dovrà  lottare per mantenere la sua posizione sul mercato.
“Per battere la concorrenza, soprattutto in questi momenti, dobbiamo essere i primi sul mercato offrendo come sempre un ventaglio amplissimo di servizi e restando all’avanguardia in termini di innovazioni tecnologiche.
Per far questo acquisiamo immediatamente qualsiasi uscita del mercato, che si tratti di nuove telecamere digitali o di altre macchine”.
Con un “patrimonio” che va dai teatri di posa alle macchine d’epoca, passando per ogni tipo di macchina da presa, mezzi di trasporto, parchi luci e generatori elettrici, la Cartocci non teme le sfide del futuro:
“Il cinema è un’attività  estemporanea e dobbiamo solo essere sempre pronti a poter rispondere efficacemente a qualsiasi richiesta ed evenienza.
E lo siamo.
Non abbiamo modo di espanderci semplicemente perché copriamo già  tutto”.


 


IL CINEMA HOLLYWOODIANO E’ UN TEST PER PANALIGHT
Annata davvero difficile anche per la Panalight, la società  romana di noleggio di materiale cinematografico per le produzioni italiane e straniere.
“In quest’anno appena concluso abbiamo registrato una flessione della domanda del 20% rispetto al 2007 e abbiamo dovuto comunque realizzare una serie di investimenti per restare al passo con le richieste dei mercati”.
Ad illustrare le sorti e l’attività  della Panalight è il direttore commerciale Massimo Proietti, che dichiara con orgoglio che, nonostante le difficoltà , la società  è in grado di offrire le tecnologie più avanzate sul mercato, come il “Technocrane 50 Feet”, un braccio telescopico con testata remotata dal costo decisamente elevato, ma molto richiesto soprattutto dal mercato americano.
“In Italia siamo stati i primi a portare questa tecnologia, che abbiamo testato per il film hollywoodiano “Angeli e demoni” e poi acquistato imme-diatamente dopo.
E siamo gli unici ad avere in dotazione le tre tipologie di Technocrane esistenti: da 20, 30 e 50 piedi”, dice Proietti.
Orientata già  da qualche anno verso il mercato dell’Est europeo, la Panalight prosegue le sue attività  su quel territorio, che in quest’annata sfortunata ha comunque dato buoni frutti con la realizzazione di diversi film e spot commerciali.
E continua a consolidare il suo impegno nel campo delle telecamere digitali, in particolare di Alta Definizione.
“C’è molto fermento e molta richiesta rispetto alle telecamere HD “” dice Proietti “” ma purtroppo in Italia, al contrario di ciò che accade all’estero, il digitale viene associato al low-budget, perché effettivamente consente un buon risparmio economico.
Ma quando viene utilizzato in quest’ottica, l’HD perde inevitabilmente anche in qualità .
Nel 2008 è stato usato da molte produzioni, tra cui Sky, Wilder e Filmaster, sia per le fiction che per gli spot, in alcuni casi sfruttando al meglio il suo potenziale”.
Per l’immediato futuro, la speranza della società  è quella di limitare i danni portati dalla crisi:
“Come tutti ci auguriamo che il mercato riparta e aspettiamo di vedere cosa succede in America, sperando in un rilancio la cui ondata arrivi poi anche in Europa”.


LVR E’ PRONTA PER IL PASSAGGIO ALL’ALTA DEFINIZIONE
E’ stato un anno di stallo, il 2008, per l’espansione del Blue-Ray, secondo il titolare della LVR Gianni Vittori.
La sua azienda di post-produzione, specializzata nella masterizzazione di film in formato Dvd, deve fare i conti con la lentezza del mercato italiano nell’assecondare le transizioni tecnologiche in campo audiovisivo, a fronte di un sistema americano, ed estero in generale, che ha già  compiuto il passo masterizzando oggi praticamente solo prodotti in HD.
“La LVR masterizza HD-Dvd già  da sei anni, ma finora li abbiamo destinati solo all’estero.
La nostra società  ha anticipato il mercato interno attrezzandosi con le tecnologie più all’avanguardia, e siamo pronti da tempo alla transizione. Anche perché lavoriamo per il broadcast e non per il consumer e i nostri clienti usano già  l’Alta Definizione.
Ad esempio la Tv Svizzera ha programmato di utilizzare solo in HD già  dal 2010″.
Attiva principalmente nei due settori della fiction e di film vecchi destinati alla distribuzione e agli archivi, la LVR ha avuto un 2008 all’insegna della stabilità , “sia per quanto riguarda la fiction, che ha mantenuto le aspettative senza incrementi né cali “” dice Vittori – sia nel campo della masterizzazione, rispetto alla quale però stiamo ancora lavorando sul Dvd tradizionale, che ha ormai davanti a sé un futuro a breve termine”.
Il titolare della LVR spiega che ormai lo standard Blue-Ray ha vinto sull’Hd-Dvd e che dunque ora si potrà  ripartire di slancio dopo che la concorrenza tra i due, negli ultimi anni, ha determinato un rallentamento del mercato.
Adesso, però le difficoltà  sono diverse:
“I costi del Blue-Ray sono ancora abbastanza alti e questo fa sì che tutti aspettino un momento più favorevole.
Ma il problema sta soprattutto nell’hardware: finché non si verificherà  una vendita sostanziosa di televisori e lettori che supportano la nuova tecnologia, i clienti non saranno incoraggiati ad acquistare nemmeno il software.
Allo stesso modo, se ci fosse una spinta generale a distribuire una maggiore quantità  di software, automaticamente aumenterebbe anche la diffusione del “˜parco macchine’.
Oggi i Dvd tradizionali sono scesi parecchio di prezzo e l’unico sistema per spingere un prodotto nuovo è puntare sulla sua qualità .
Come avvenne a suo tempo nel passaggio dal Vhs al Dvd, ora bisogna favorire quello dal Dvd ai nuovi supporti digitali rimasterizzando gli stessi prodotti nel nuovo formato.
Ma questo può avvenire solo quando il mercato è florido”.
Vittori prevede che bisognerà  aspettare la fine del 2009 perché “l’onda tecnologica” invada il mercato italiano e distribuzione e fruizione siano nettamente spostati sull’HD.
Per ora, nel nostro paese, Rai e Mediaset sono ancora alla finestra, mentre Sky è l’unica che ha aperto all’HD, anche se marginalmente, masterizzando in Alta Definizione solo i film nuovi e dedicandogli un numero limitato di canali.
“Speriamo che Rai e Mediaset seguano a ruota.
E a quel punto chi, come noi, ha guardato avanti con lungimiranza, potrà  avere grossi vantaggi”.

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