“Sono innamorato di Vienna. Non è solo la più bella città dove abbia mai girato, ma è anche tranquilla, molto film friendly, con troupes d’eccellenza e dove spostarsi è agevole. Spero di tornare presto a girarci un altro film”.
Aveva dichiarato Fernando Mereilles a proposito della realizzazione di “360”, girato nell’estate 2010 (cfr. Cinema&Video International, n.6/7 2011).
E’ indubbio che in questa “dichiarazione d’amore” un ruolo determinante l’ha avuto Film Location Austria (FISA), il nuovo fondo nazionale di supporto alle produzioni cinematografiche entrato in vigore proprio nell’agosto del 2010, e di cui il lungometraggio di Mereilles (presentato in anteprima a Toronto e film di apertura del London Film Festival) è stato il beneficiario più illustre.
20 milioni di euro fino al 2012 (5 milioni per il 2010 e 7,5 per il 2011 e il 2012), che possono coprire fino al 25% dei costi sostenuti in Austria e fino al 15% del budget del film.
“Un fondo che può essere combinato con gli altri, più contenuti, fondi regionali, o con fondi privati e che nasce con l’obiettivo di accrescere il numero di coproduzioni sul nostro territorio,- dice Arie Bohrer, direttore di Location Austria “” Ci terremmo molto ad ospitare coproduzioni italo-austriache ad esempio, credo che l’ultima risalga a 40 anni fa, e non capisco perché, visto che abbiamo molti punti in comune, anche solo dal punto di vista storico.”
E adesso, grazie al fondo: “stiamo negoziando su un progetto italo-austriaco, e anche con una coproduzione con gli Stati Uniti, ma per adesso non posso dire di più.”
Le richieste possono essere fatte in qualunque momento dell’anno, attraverso Internet e con una procedura che Bohrer definisce “praticamente automatica e molto poco burocratica”.
Si richiede che il budget di produzione sia almeno di un milione di euro per i lungometraggi e 200 mila euro per i documentari, e che il 25% dei costi totali sia sostenuto in Austria (la percentuale scende al 20 per film con budget di oltre 10 milioni di euro).
I progetti devono superare un test culturale, e devono uscire nei cinema austriaci con un numero minimo di copie: 15 nel caso dei lungometraggi, 7 per i documentari, e 3 per le opere prime.
Per i film in lingua straniera sono obbligatori i sottotitoli in tedesco. Fra i 27 progetti supportati finora (per un totale di 7,3 milioni di euro) oltre al già citato “360”, i due film austriaci “˜Michael’ di Markus Schleinzer (in concorso al Festival di Cannes) e “˜Breathing’ di Karl Markovics (vincitore dell’ Europa Cinemas Label alla Quinzaine des Réalisateurs), e “Ludwig the II”, coproduzione fra l’asutriaca Dor e la tedesca Bavaria.
Un’altra coproduzione con la Germania (“il paese da cui al momento riceviamo più richieste, anche per la questione della lingua”, dice Bohrer) è “˜Measuring the World’, film tratto dall’omonimo romanzo di Daniel Kehlman, che Detlev Buck girerà quest’autunno in 3D.