Saghe come quella di ‘Harry Potter’ hanno dimostrato la rilevanza sul piano commerciale di un cinema e di serie televisive destinate ai teenagers.
Un target di pubblico potenziale abbastanza trascurato in Italia non solo dall’audiovisivo, ma anche dall’editoria specializzata che, nel frattempo, ha incominciato a correre ai ripari varando, come nel caso di EL Einaudi, una nuova collana chiamata Carta Bianca, rivolta a un target finora trascurato (12-14 anni) che pubblica giovani scrittori che si riconoscono nel movimento degli “Immergenti”: una factory che sforna titoli scritti a più mani (ognuno mettendo la propria “cifra” stilistica), che utilizza nuovi linguaggi sia nel modo di lavorare che nelle storie, e cerca di rispondere alle domande di storie provenienti da quel target in modo più adeguato rispetto alla tradizionale narrativa per ragazzi.
Leader del gruppo di lavoro degli Immergenti è lo scrittore trentottenne
“I libri per ragazzi rappresentano la vera novità del panorama letterario italiano. Si tratta dei volumi più venduti e dei quali si parla di più. Non solo in Italia, ma anche all’estero. Soprattutto in alcuni paesi come quelli dell’Est Europa i dati di vendita degli scrittori italiani per ragazzi sono letteralmente ‘spaventosi’ e ottengono risultati insperati solo fino a qualche anno fa.”
Baccalario è consapevole delle potenzialità delle eventuali trasposizioni letterarie al cinema o in televisione:
“I nostri lavori sono destinati a ragazzi, e il pubblico potenziale è quello delle famiglie che oggi, se vogliono vedere un film italiano, possono solo andare a vedere delle commedie. Noi proponiamo un’alternativa intelligente e divertente. Le direttrici su cui si muovono i nostri racconti sono i sani principi, l’avventura e il divertimento.”
La chiave del successo di questa nuova letteratura, secondo ‘Gli Immergenti’, sta tutta nel lavoro di squadra e nella collaborazione. Quella che sembrerebbe mancare tra mondo della produzione audiovisiva e case editrici per la ricerca di progetti interessanti sui quali “rischiare” puntando ad un approccio nuovo.
“Non si tratta solo di ritrovare storie e testi adatti per un pubblico di adolescenti di oggi – spiega Baccalario- quello che è accaduto in letteratura è stato che un gruppo di persone ha collaborato al cambiamento in tutti i suoi aspetti. Partendo ovviamente dalla scrittura per poi approdare ad un approccio totalmente nuovo che coinvolgesse gli aspetti di marketing e di promozione di questi libri.
Del resto i successi di tante serie televisive, di tante franchise cinematografiche destinate ai ragazzi testimonia l’interesse nei confronti di questi ‘prodotti’ dove noi Italiani siamo assenti e, per tanti versi, siamo solo terra di conquista senza produrre nulla di altrettanto rilevante o interessante.”
Al momento, però, le principali produzioni audiovisive italiane sembrano non trovare i numeri prodotti dalla letteratura per ragazzi “interessanti” al punto da iniziare a sviluppare dei progetti intorno ad essi.
Certo è che nell’ottica di future coproduzioni, sempre più necessarie in tempi di crisi economica per dare vita a budget ‘strutturati’ in maniera adeguata, una letteratura italiana per ragazzi che abbia successo anche oltre le Alpi potrebbe diventare estremamente interessante sul piano commerciale.
“La scrittura per ragazzi chiede delle qualità particolari ad un autore: il cinema e la televisione cui pensiamo noi sono fondati sulle idee e sulle storie e non sugli effetti visivi”, rassicura Pierdomenico Baccalario:
“C’è una grande differenza tra Fantasy e Fantastico. Noi siamo fortemente convinti che storie italiane ambientate nelle nostre località storiche con tutta la loro bellezza e capacità di seduzione siano più rilevanti degli effetti speciali non solo per noi, ma anche e soprattutto per un pubblico straniero. La bellezza del nostro paese può essere una risorsa esattamente come lo sono gli effetti visivi multimilionari”.
Lo scrittore conclude:
“Oggi nella nostra letteratura si respira una consapevolezza diversa rispetto al passato, soprattutto per quello che accade all’estero. I risultati commerciali lo confermano. La nostra produzione è senza dubbio di respiro internazionale e può catturare l’attenzione di un pubblico che non sia solo quello italiano.”