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direttore Paolo Di Maira

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IL CASO/Fermare la corsa al ribasso

Un taglio netto, oltre il 30%, sulla  voce dell’edizione e della post produzione e diverse aziende costrette a chiudere mentre proliferano tante micro realtà che, non dovendo sostenere particolari spese di gestione, abbassano ulteriormente la soglia dei costi e della qualità.
Il panorama tracciato da Elisabetta Bucciarelli di Sound Art 23-CDL, storica società di edizione e post produzione romana, non lascia spazio a fraintendimenti: “I prezzi si sono contratti e la concorrenza è sempre più feroce, perché siamo in presenza di una committenza che tende ad anteporre le questioni di budget.
In queste condizioni molte imprese chiudono (come è stato per Technicolor, che aveva acquisito International Recording) o perdono competitività sul piano dell’aggiornamento tecnologico e delle competenze del personale. Con il rischio di distruggere la nostra tradizione di strutture tecniche, cedendo il passo ad altri mercati, come Londra o Parigi.

Un caso, quello italiano del settore, che non è in linea con l’Europa?
L’Europa non sta andando in questa direzione. Stiamo rischiando che una produzione italiana di rilievo vada a fare le lavorazioni all’estero. In Inghilterra la post produzione ha ben altri costi – anche se siamo in presenza di un ridimensio- namento generale – con la diretta conseguenza di poter mantenere un alto livello tecnologico. Qui in Italia manca un dialogo approfondito tra strutture tecniche e produzione.

Come si ripercuote questo fenomeno su un’azienda storica come Sound Art-CDL, da oltre trent’anni sul mercato?
Noi siamo privilegiati, perché possiamo contare su una clientela che richiede un certo livello di qualità. Il fatto di essere sul mercato da anni paga. Ma ciò non toglie che stiamo facendo grossi sacrifici per mantenere standard elevati senza arrivare a una riduzione del personale. Insomma, il lavoro non manca, ma è pur sempre una resistenza.

Ultime lavorazioni?
L’edizione di due commedie targate Academy Two in uscita tra fine agosto e settembre: la francese “Barbecue” e l’irlandese “The Stag – Se sopravvivo mi sposo”, ma anche il doppiaggio de “Il grande quaderno”, tratto dalla “Trilogia della città di K” e candidato agli Oscar 2014 per l’Ungheria. In questo momento stiamo chiudendo l’edizione di un film di un giovane regista, “Last Summer”, una produzione italiana girata in inglese, e la post produzione di un corto tratto dal Macbeth, “Il latte della bontà umana”, che abbiamo prodotto e andrà allo Shakespeare Fest del Globe di Roma, scritto e diretto da Marzia dal Fabbro. E a breve cominceremo il doppiaggio di “Francesco” di Liliana Cavani, girato in inglese. Un lavoro straordinario, dove si è riusciti a raggiungere la massima sintesi di semplicità e spessore.

Un anno fa l’ingresso dell’azienda nel settore produttivo: com’è andata?
A settembre verrà distribuito “Se chiudo gli occhi non sono più qui” di Vittorio Moroni, che abbiamo coprodotto con 50N e Rai Cinema, un film che racconta la delicatezza del rapporto tra un adolescente e il nuovo compagno della madre, protagonisti Giorgio Colangeli e Beppe Fiorello. La produzione è un altro ambito su cui intendiamo proseguire, sostenendo progetti anche piccoli, ma che reputiamo di valore artistico e culturale. Una scelta che non è finalizzata a interessi di tipo economico, ma al fatto di voler dire anche altre cose. In passato siamo stati co- distributori: l’apertura ad altri segmenti, con un’attenzione particolare ai progetti di respiro internazionale, rientra nel nostro dna.

Altro canale, quello legato ai progetti di innovazione tecnologica, l’ultima novità in casa Sound Art-CDL, annunciata allo scorso festival di Cannes.
Stiamo cercando di sviluppare una piattaforma per agevolare i processi di produzione, specie quelli legati a progetti di giovani autori in cerca di coproduttori, filmakers indipendenti da mettere in rete con altri players. Un progetto che non si limiti all’attivazione di un database di addetti ai lavori, ma ponga anche l’accento sul valore della protezione della proprietà intellettuale. Ci stiamo lavorando con Isan e vorremmo presentarlo attraverso il Media Europa Creativa. Il primo annuncio l’abbiamo fatto a Cannes, ottenendo un ottimo riscontro presso le Film Commission europee. Ora siamo nella fase di progettazione; vorremmo iniziare a svilupparlo concretamente nel 2015, ma molto dipende dai finanziamenti.- 

 

VERTENZA DOPPIATORI/Il tavolo si allarga

di Elisabetta Bucciarelli*

A fine luglio si è svolta una tre giorni di lavori per il rinnovo contrattuale, obiettivo la messa a punto di un CCNL innovativo, in grado di affrontare in modo incisivo un mercato profondamente mutato. Nel tavolo delle trattative da una parte Anica, Editori Associati – l’associazione di categoria delle imprese di edizione e doppiaggio – e la nuova Aid (Associazione Italiana Doppiatori); dall’altra Cgil, Cisl, Uil, Aidac (Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori) e Anad (Associazione
Nazionale Attori Doppiatori): una piattaforma ben più ampia che in passato, unica garanzia per una tenuta del nuovo contratto a tutela dell’intero comparto. Dopo lo sciopero dei doppiatori e dei lavoratori del settore, che si è protratto dal 12 giugno al 7 luglio, il tavolo si è aperto a nuove realtà per dare una maggiore rappresentatività delle parti ed
è stato riavviato il dialogo. Tre riunioni per sottolineare la reciprocavolontà di risolvere il problema. Un lavoro delicato, perché il contratto di settore fotografa una realtà assolutamente superata, quando il rapporto di categoria intercorreva tra cooperative e committenza: un panorama che oggi non esiste più, perché al posto delle cooperative sono intervenute le società di doppiaggio spesso dotate di strutture tecniche che fanno edizione e post-produzione con la collaborazione dei professionisti, doppiatori e dialoghisti.

In questa fase stiamo lavorando su una migliore gestione dell’organizzazione del lavoro, un aspetto che incide molto sul costo dell’edizione. Abbiamo aperto il dialogo su un quadro generale, spingendo su un intervento più significativo possibile sulla normativa, che oggi è onerosa e fuori tempo. Fin qui abbiamo riscontrato una maggiore disponibilità al ragionamento. Riprenderemo il tavolo a metà settembre, quando approfondiremo i punti che nello specifico riguarderanno le modifiche alla normativa.

*Presidente Editori Associati

 

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