Sono state presentate nel corso del 46° Festival del Cinema di Venezia due puntate di anteprima della serie “The New Pope”, di Paolo Sorrentino seguito dell’acclamata “The Young Pope”, esordio del regista premio Oscar alla serialità televisiva presentato tre anni fa proprio al Lido.
Nel nuovo progetto ritroviamo gli ingredienti inconfondibili del cinema sorrentiniano: tra senso estetico, rifiuto delle convenzioni, attenzione ai dettagli, personaggi iconici e ambigui, vecchie conoscenze e new entry, scandali e sorprese, non c’è dubbio che la serie scatenerà i soliti sentimenti contrastanti tra amanti e detrattori a cui il regista ci ha abituato.
Eravamo arrivati al termine della prima stagione con papa Lenny Belardo affacciato su un’affollata Piazza San Marco a Venezia che, finalmente, si mostra ai fedeli in volto, più umano che mai, e, da essere umano quale è, ha un malore dopo la visione dei propri genitori tra la folla.
Segue un lunghissimo coma e un periodo di impasse per la chiesa cattolica, colta da scandali che rischiano di travolgerne le più alte gerarchie e minacce esterne che vanno a colpire al cuore i simboli della cristianità.
Una situazione che solo il Nuovo Papa del titolo, un aristocratico cardinale britannico col volto di John Malkovich, sembra poter riassestare.
Il primo episodio (il secondo che andrà in onda in tv) si ambienta tra sontuosi saloni e ordinati giardini della campagna inglese e presenta il personaggio del futuro papa, Sir John Brannox, che prenderà il nome di Giovanni Paolo III. Ma Lenny Belardo è più presente che mai, come rivela lo stesso trailer della serie che lo mostra sulla spiaggia del Lido di Venezia ammiccante in slip bianco in mezzo a ragazze in bikini. Acclamato e amato come un santo dalla folla, dovrà affrontare la complessa situazione di non essere l’unico papa.
Nel settimo episodio (il secondo presentato in anteprima) si torna nella città lagunare ed assistiamo ad un miracolo. Senza voler spoilerare cosa succederà, è interessante notare il rinnovato sguardo esterno di questa nuova stagione.
Naturalmente torneranno le misteriose sale del potere vaticano, magistralmente ricostruite negli Studios di Cinecittà a causa delle restrizioni della vera sede papale in materia di set audiovisivi.
Le cose sono state fatte in grande: la serie ha coinvolto 103 attori e 9.000 comparse, il cast proviene da 65 paesi diversi; le settimane di riprese sono state 22; la troupe che ci ha lavorato è composta da 140 persone.
Gli interni e esterni di San Pietro hanno richiesto, tra progettazione, costruzione prima in laboratorio e poi in teatro, stampa e montaggio pavimenti e pittura, un totale di otto mesi di lavoro delle maestranze di Cinecittà, mentre sei mesi sono serviti solo per far rinascere in studio la maestosa Cappella Sistina.
Della prima serie ritroviamo non solo le sontuose scenografie ma anche l’incredibile lavoro fatto sui costumi: sono ben 4.500 quelli ricreati, a cui si aggiungono svariate centinaia di anelli, croci per i cardinali o per le suore, i cui abiti grigi sono stati cuciti su misura, e poi ancora papaline, cappelli, i ricchissimi abiti papali, per un totale di 12.000 metri di tessuto utilizzato.
Probabilmente alcune scene torneranno ad essere ambientate nei giardini vaticani, che nella prima serie erano ricostruiti in luoghi diversi, individuati in Villa Medici, complesso architettonico del XVI secolo, che si trova al Pincio, Villa Piccolomini, Villa Doria Pamphilj, l’Orto Botanico, nei pressi del Gianicolo, Villa Lante a Bagnaia, nel viterbese.
Le ville non sono nuove al cinema e alla serialità televisiva.
I giardini di Villa Lante, ad esempio, sono stati giardini vaticani per l’ironico “Habemus Papam”, film del 2011 di Nanni Moretti in cui un papa neoeletto, interpretato da Michel Piccoli, ha un ripensamento al momento del suo primo discorso ai fedeli, e nella serie Rai “I Medici”, sulla storia della famiglia di banchieri che ha reso grande Firenze, in cui la Fontana dei Mori del Giambologna fa spesso da sfondo alle passeggiate del papa con i suoi ospiti.
Lo stesso Sorrentino ci regala uno scorcio all’alba di Villa Medici al termine di un suggestivo tour notturno in cui Toni Servillo e Sabrina Ferilli visitano i più bei palazzi di Roma in quella che è la dichiarazione d’amore del regista per la città eterna: “La grande bellezza”.
Tornando agli esterni dunque ritroviamo Venezia esattamente dove l’avevamo lasciata.
Un corteo acqueo attraversa il Canal Grande, da Punta della Dogana a Ca’ d’Oro passando sotto il Ponte di Rialto. Interessate dalle riprese diverse zone della città lagunare: le Fondamenta Nove, il Campo Santi Giovanni e Paolo su cui si affaccia la scuola grande di San Marco, con tutta l’area del complesso dell’ospedale Civile di cui costituisce l’ingresso, la Chiesa di San Maurizio, calle Querini, lo storico palazzo Donà dalle Rose e, naturalmente, piazza e piazzetta San Marco.
In tutto, un mese di riprese.
La città ha da sempre affascinato registi internazionali e star del cinema, al punto che farne un elenco esaustivo è quasi impossibile.
Vi sono passati, tra gli altri, Woody Allen e Julia Roberts per “Tutti dicono I Love You”, il regista Ron Howards e la star Tom Hanks per “Inferno”, Daniel Craig e lo 007 suo predecessore Roger Moore, Harrison Ford nei panni di Indiana Jones.
Le riprese venete non si sono tuttavia limitate all’iconica città lagunare, ma hanno coinvolto anche altri luoghi, come Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, e la sua Abbazia di Sant’Eustachio, dove, tra centinaia di comparse, è rinata Lourdes. Il set è stato allestito lungo il greto del Piave, con protagonista John Malkovich che fa un singolare discorso alla folla di fedeli e giornalisti.
Poco distante, a Cortina, lo stesso nuovo papa è stato ripreso mentre, in abito talare, scia zigzagando lungo la pista del Col Druscè, un omaggio al suo ispiratore reale e predecessore ideale Giovanni Paolo II, immortalato davvero mentre sciava sull’Adamello negli anni Ottanta.
Gli interni sono invece girati in una villa in località Crignes. Come non ricordare che diversi anni fa, siamo nel 1981, era Roger Moore, vestiti ancora una volta di panni James Bond, a percorrere le strade di Cortina e la sua vetta più alta, la Tofana di Mezzo, in “Solo per i tuoi occhi”, mentre il passo Falzarego, la strada panoramica tra le Dolomiti che collega l’alto Agordino con Cortina, è stato set del remake del 2015 di “Point Break”?
Scendendo a sud, nel Lazio, Sorrentino e il suo papa non si sono visti solo a Roma, ma anche a Gaeta in località Fontania e sulla spiaggia di Serapo.
La cittadina in provincia di Latina si conferma location prediletta da cinema e serialità internazionale.
Lo scorso anno ha infatti ospitato le riprese dell’”Amica Geniale”, fiction di successo tratta dalla quadrilogia di Elena Ferrante, prodotta da Rai Fiction, HBO, TIMvi- sion, Wildside, Fandango.
La spiaggia dell’Arenauta, assieme ad altre località del basso Lazio, ha rappresentato infatti, nella finzione scenica, la spiaggia dell’isola di Ischia in cui Elena trascorre la villeggiatura dopo la scuola.
Anche Mario Martone, tra i tanti, ha scelto gli scorci marini della cittadina, tra cui la grotta detta Pozzo del Diavolo, per girare alcune scene di “Capri Revolution”, con Marianna Fontana, che narra la storia di una comune di nordeuropei che trova a Capri il luogo ideale per vivere in comunione con la natura e con l’arte.
Al largo del Golfo di Gaeta Sorrentino e il suo papa sono sbarcati anche a Ventotene, isola dell’arcipelago delle Pontine che fu luogo di confino per i nemici del regime fascista. L’isola fu scelta anche da Nanni Moretti per girarvi il prologo di un altro film, anche questo, guarda caso, a sfondo religioso, “La messa è finita” del 1985.
Infine, ritroviamo il nuovo papa anche all’Eremo di Santo Spirito, monastero che si trova sulla Maiella, nel comune di Roccamotrice, in provincia di Pescara. Costruito a 1.132 metri di altezza l’eremo è legato alla figura di Pietro da Morro- ne, meglio noto come Papa Celestino V, fondatore dell’ordine dei Celestini e eremita nella metà del XIII secolo proprio su questa vetta impervia. La zona ha interessato anche le riprese della recente serie tv tratta dal capolavoro di Umberto Eco Il nome della Rosa con Rupert Everett e John Turturro.
The New Pope è una coproduzione internazionale Wildside, Haut et Court TV e The Mediapro Studio, che coinvolge Sky, HBO e Canal +.
La prima stagione è stata trasmessa con successo in 154 Paesi e la seconda sembra non essere da meno. C’è da aspettarsi, dunque, che i luoghi delle riprese, dai più blasonati ai meno conosciuti, dopo aver sperimentato visibilità in tutto il mondo, possano incrementare i visitatori, cineturisti o, meglio, teleturisti a caccia di scorci ed emozioni provate grazie al piccolo schermo.
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