La nascita dei blue jeans, avvenuta grazie all’incontro, nel 1853, sul ponte di un piroscafo diretto a San Francisco, tra il giovane Levi Strauss e il sarto Jacob Davis, diventa un film per il cinema: il suo titolo provvisorio è Call me Levi e lo dirigerà Neele Vollmar.
La Lieblingsfilm, casa di produzione di Monaco, ha ottenuto il finanziamento della 3a e ultima call dell’anno di IDM Film Commission Südtirol, assieme ad un altro progetto tedesco (Wolf -titolo provvisorio- della regista altoatesina Nancy Camaldo, prodotto dalla Elfenholz Film, e di cui IDM sostiene la pre-produzione), e a sette opere italiane.
Tre le co-produzioni internazionali di cui è stata finanziata la produzione: con la belga Tarantula, Lumière & Co firma il nuovo film di Silvio Soldini, dal titolo provvisorio Le assaggiatrici, tratto dall’omonimo bestseller vincitore del Premio Campiello 2018 e con oltre mezzo milione di copie vendute in 46 Paesi. Ambientato nell’autunno 1943, il film è ispirato alle vicende delle nove giovani donne tenute ostaggio in un posto misterioso dove, tre volte al giorno, le SS le obbligavano ad assaggiare i pasti destinati al Führer. La sceneggiatura è di Cristina Comencini, Ilaria Macchia e Giulia Calenda.
Polvo Seran (titolo provvisorio) di Carlos Marques-Marcet, vede come protagoniste Geraldine e Oona Chaplin ed è prodotto da Kino Produzioni in coproduzione con la spagnola Lastor Media e la svizzera Alina Film. Attraverso i toni della commedia drammatica e del musical, il film – scritto dal regista insieme a Clara Roquet – racconta di amori, malattie, legami familiari, vitalità e fragilità di una coppia unita da un legame indissolubile.
La Miramonte Film di Bolzano produce, con la tedesca Eikon Media Germania e la norvegese Relation04 Media, il documentario Wasserstoff Global (titolo provvisorio) nel quale Andreas Pichler – che ne firma regia e trattamento – si interroga questa volta sull’idrogeno: quali sono gli attori, le aziende e i governi che traggono i maggiori vantaggi dall’attuale clamore sull’idrogeno; quali sono le nuove dipendenze che stanno emergendo e chi sta perdendo terreno.
Sostenuto in produzione anche un altro documentario italiano: Healing Images (titolo provvisorio)di Andrea Deaglio, prodotto dalla torinese Malfé Film, sul diario intimo e professionale di Eva Pattis Zoja, una psicoterapeuta specializzata in emergenze, che lavora con i rifugiati ucraini, con gli yazidi sopravvissuti al genocidio dell’Isis, con le vittime del trauma della pandemia Covid-19 attraverso un metodo che ricostruisce le immagini da un piccolo teatro di sabbia.
Altra co-produzione che ha ricevuto il sostegno di fase di pre-produzione è l’esordio alla regia nel lungometraggio di un’altra giovane regista altoatesina: Lisa Maria Kerschbaumer, che ha sviluppato il suo progetto (il film fantasy Cowboy –titolo provvisorio), durante lo Script Lab di IDM RACCONTI#9. Produce la casa di Merano Enrosadira Pictures in coproduzione con la tedesca Reynard Films.
Ci sono inoltre due progetti di cortometraggi finanziati: Choices & Changes (titolo provvisorio), il primo di una serie di cortometraggi d’animazione che si rivolgono al pubblico dei millennial con contenuti brevi ma di qualità. È prodotto dalla casa torinese Zenit Arti Audiovisive e diretto da Miriam Muraca che firma la sceneggiatura insieme a Enrico Cerasuolo. L’altro è Nura (titolo provvisorio), un corto di produzione italo tedesca, TGM Media Group in coproduzione con Sandgrain, in cui il regista e sceneggiatore Lorenz Klapfer racconta la storia di una anziana donna che vive in un futuro mondo distopico senza acqua né vegetazione, convinta da sola di poter soddisfare i suoi bisogni quotidiani.
Si prevedono 63 giornate di riprese sul territorio, e quasi tutti i lungometraggi e documentari che saranno realizzati in Alto Adige adotteranno il protocollo del “Green shooting”, introdotto da IDM per limitare l’impatto ambientale delle produzioni cinematografiche sul territorio.