Un listino che metta assieme tutto ciò è ‘sbagliato’, cioè di tutti quei titoli su piccolissimi film che hanno bisogno di grande cura. E’ questo il principio su cui nasce Arthouse, il nuovo label che I Wonder Pictures lancia al Torino Film Festival, “dove siamo presenti con 4 titoli (E/O, Rodeo, The Fire Within, Fumer fait Tosseur) mentre I Wonder non ne ha neanche uno.” Spiega il suo Ceo, Andrea Romeo, intervenuto all’interno del panel dal titolo Quale mercato internazionale per il cinema indipendente e d’autore di domani? tenutosi durante la prima giornata di Torino Film Industry dedicata a TFL Italia, e moderato dal suo head of studies, Francesco Giai Via.
Romeo ha parlato della decisione di investire 1 milione di euro su Arthouse in risposta alla sollecitazione di Giai Via sulla questione dell’esistenza di un mercato per i futuri film d’autore: “Come TFL aiutiamo registi e produttori di tutto il mondo a tirar fuori la potenzialità dei loro progetti e a trovare dei partners di produzione, ma anche ad immaginare un pubblico attraverso l’attività di audience design. – ha detto Giai Via. – Ma con le accelerazioni drastiche degli ultimi anni che hanno colpito tutti, è imprescindibile interrogarsi su come promuovere e far circolare i nostri film anche al di fuori del circuito dei festival”
Romeo definisce quello di Arthouse un investimento ‘anticiclico’ , ma “che senso ha fare solo film commerciali se dobbiamo rinunciare a film e pubblici che ci interessano? Il marketing non è più condizione sufficiente a proteggere niente e nessuno, ne è prova la scarsa perfomance di un film come Amsterdam di David O’Russell, (il regista di American Hustle e Il Lato positivo, n.d.r.), distribuito da Disney.” Il marketing è sicuramente condizione necessaria per i film più piccoli, ma è cambiato. La cosa che funziona di più è fare comunità, se film sono buoni e registi son disposti a lavorare”
Un impegno enorme, a livello logistico ed economico, ma quanto è sostenibile? Domanda Giai Via.
“Non è sostenibile, ma le perdite sono sicuramente più contenute” risponde Romeo, citando il caso straordinario di Boiling Point, che “sta tenendo benissimo e porterà un buco di soli 4000 euro”. Risponde Romeo.
E il rapporto con l’esercizio?
“L’esercizio è è problema perché modo in cui programmiamo le nostre sale è autolesionista: non soddisfa né il pubblico né la distribuzione e non segue il trend dei dati. Poi ci sono sale che non seguono le regole e fanno i migliori incassi, come il Beltrade, il Troisi, o il Pop Up Cinema Medica 4K-“.
Quest’ultima è la sala che I Wonder ha riaperto a Bologna: “ 868 posti e 16 mila euro l’anno di tassa dei rifiuti, dove programmiamo cose molto diverse, dall’ anteprima di Les annees super 8 di Annie Ernaux a The Avengers a mezzanotte, per un prezzo molto alto, di 10 euro, che però da giovedì prossimo sarà totalmente giustificato dalla qualità di visione in 4K, assicurata grazie alla collaborazione con Cinemeccanica.”
Fra i film di Arthouse, Wild Men, il sopracitato Boiling Point di cui BBC ha annunciato la serie, I peggiori di tutti che Romeo definisce “il nuovo I 400 Colpi, firmato da due registe talentuosissime, vincitore di Un Certain Regard; Nitram migliore attore a Cannes; Metronom; Monica; Girl Girl Girl il finlandese “costato niente e che poi ha vinto il Sundance”