49 società italiane di animazione che impiegano 6000 addetti, il 60% dei quali al di sotto di 35 anni e per oltre la metà donne. Sono, questi, alcuni dati del keynote speech di Alfio Bastiancich, vice presidente dell’associazione Cartoon Italia, di un comparto che necessita di personale in grado di stare al passo con le innovazioni tecnologiche. Sono posti di lavoro di grande valore sempre più ricercati dai giovani, per Emilie Anthonis, Senior Vice President Government Affairs e Head of Policy di MPA – EMEA: giovani che ormai possono trovare anche in Italia un sicuro sbocco lavorativo nei mestieri dell’animazione, in un mercato del lavoro come quello italiano non esaltante. Come collegare le scuole al sistema produttivo, quali nuove figure formare, sono stati i temi dell’incontro che si è svolto a Venezia il 3 settembre scorso all’Italian Pavilion, organizzato da Cinecittà per la DGCA del MiC, Next Generation Movie Creatives: from Schools to Showbiz. A Spotlight on Animation, in collaborazione con MPA – Motion Pictures Association, al quale hanno partecipato numerosi panelist di vari settori dell’audiovisivo. “L’animazione è percepita come una nicchia ma in realtà è un mercato globale”, ha spiegato Giorgio Scorza, AD di Movimenti Production (produttore del nuovo cartone Topo Gigio, Strappare lungo i bordi e dell’ultima serie di Zerocalcare Questo mondo non mi renderà cattivo), sottolineando l’appeal dei mestieri dell’animazione che permettono di lavorare in Italia ma insieme a partner stranieri. Le nuove figure da formare: intimacy coordinator e edvelopment coordinator, secondo Iole Maria Giannattasio (Responsabile relazioni istituzionali per l’Italia, Netflix Italia), innovation manager e operatori del marketing e della comunicazione che siano esperti digitali, per Manuela Cacciamani (produttrice e fondatrice di One More Pictures), ma anche avvocati esperti di contrattualistica e di lingue, per Marco Chimenz, AD di Cattleya.
Se per Giulio Carcano, responsabile della distribuzione cinematografica di Disney Italia, le logiche distributive di un film animato non sono diverse da quelle di un live action, per Scorza più che di nuovi ruoli, l’animazione, essendo un settore peculiare, necessita di professionisti in grado di comprenderne le specificità. Per questo, ha annunciato Sergio Del Prete, direttore di Anica Academy, partirà nel 2024 un nuovo corso per direttori della produzione per l’animazione in collaborazione con Cartoon Italia, i cui associati hanno posto la necessità di formare questo profilo. E proprio per fare il punto sulle professionalità necessarie agli studi di animazione, il 9 novembre Cartoon Italia, insieme ad Asifa, organizza a Roma con Anica un convegno sulla formazione che chiuderà anche il triennio del Consiglio Direttivo dell’associazione presieduta da Anne Sophie Vanhollebeke. In riferimento, infine, all’intervento di Scott Votaw, executive director della Georgia Film Academy, la potenza dell’industria dell’audiovisivo statunitense non permette alcun confronto: stiamo nel mondo dei sogni. Basti pensare che dal 2009 ad oggi sono stati investiti molti milioni di dollari in infrastrutture e scuole in quasi tutto lo Stato, non con sovvenzioni pubbliche, ma da enti privati che hanno creduto nel progetto che ha generato miliardi di dollari.