direttore Paolo Di Maira

I Maximo Awards 2024 e il futuro dell’audiovisivo italiano

La seconda giornata dell’Audio-visual Producers Summit si è chiusa ieri con la cerimonia di premiazione dei Maximo Awards 2024 per celebrare l’eccellenza in campo audiovisivo e dare risalto ai volti, gli autori e i professionisti impegnati nella creazione di contenuti per la TV e le piattaforme OTT in Italia. I premi sono stati consegnati al seguito di un’intensa giornata di lavori focalizzata sulla centralità del contenuto e dell’innovazione tecnologica per il futuro dell’industria.

La preoccupazione dell’Italia, la cui capacità e qualità produttiva è indubbiamente cresciuta negli ultimi anni, come dichiarato dai diversi ospiti che si sono avvicendati sul palco, diventa ora il contenuto e la sua potenzialità di viaggiare oltre confine. Il discorso ritorna alla base della produzione: il concept dei progetti e lo storytelling.

Wayne Garvie (President of International Production, Sony Pictures Television) apre le conversazioni della seconda giornata dell’AVPSummit con un keynote brillante: dalla creazione di un’idea, ai successi inaspettati dei franchise americani e la loro forza di multipiattaforma, ma anche i fallimenti dei progetti che non sono in grado di attrarre l’attenzione dei commissioner internazionali, dai broadcaster alle piattaforme. “Curiosity is the main drive” rivela il visionario Garvie.

La riflessione quindi coinvolge i produttori audiovisivi che hanno preso parte alla tre giorni di evento e si sono alternati sul palco per condividere case history di successi nazionali e internazionali, cercando di riflettere sulla formula del successo: Verdiana Bixio (Publispei), Benedetto Habib (Indiana Production), Federico Scardamaglia (Compagnia Leone Cinematografica), Roberto Sessa (Picomedia), Federica Lucisano (Lucisano Media Group), Luca Bernabei (Lux Vide) e Nicola Serra (Palomar). Proprio Nicola Serra di Palomar si è fermato a ragionare con sincerità su quella che poteva essere la formula del successo delle sue produzioni. Con oltre 60 titoli prodotti, qualche insuccesso – come da lui ammesso – e una rosa corposa di titoli che hanno saputo oltrepassare i confini nazionali, la linea tracciata dalle sue produzioni non ha seguito un percorso ben preciso ed è stata più indirizzata da progetti interessanti che gli sono capitati tra le mani e la sua capacità intuitiva di fiutarne le potenzialità. Tra quelli da lui citati Il nome della Rosa, il Montalbano di Camilleri, That Dirty Black Bag, la teen drama Braccialetti Rossi (che aveva anche attirato l’attenzione di Steven Spielberg). Serra ha saputo di certo creare contenuti in grado di rivelare le nostre radici culturali, svelarne il mediterraneo sullo sfondo e al contempo costruire sinergie internazionali di successo. La sfida infatti sembra proprio consistere nel saper attrarre investitori e partner stranieri, ma anche creare contenuti in grado di raggiungere pubblici nuovi, aprendosi al mercato internazionale. Netflix enfatizza la centralità della qualità artistica e predilige un lavoro di concerto con i produttori, come hanno ripetuto più volte nel corso del loro panel Chiara D’Alfonso (Head of Production Italy, Netflix) e Luisa Cotta Ramosino (Director of Italian language series, Netflix). Di fatto il prodotto, anche degli OTT che ormai guardano al pubblico generalista della televisione lineare, viene creato per incontrare i favori del pubblico locale e il successo internazionale fa fatica ad essere raggiunto dai titoli originali prodotti a livello nazionale, nonostante l’aspetto globale delle piattaforme di streaming. Sono pochi i casi citati dalle due referenti per lo streamer americano: La Casa de Papel e Squid Games, prodotti rispettivamente da Spagna e Corea, e le cui ragioni del successo sono ancora incerte e passano per il passaparola reale e virtuale, più che per un percorso ben preciso. Federica Lucisano, orgogliosa dei risultati di molte commedie prodotte e portate in sala da Lucisano Media Group come Scusate se esisto?, ci racconta che la domanda che si pone è: “would I pay a ticket to watch this movie?“. Sicuramente la domanda che dovrebbero porsi tutti i produttori cinematografici oggi. Anche la Lucisano racconta di affidarsi all’istinto e alla “pelle d’oca” alla prima lettura di una sceneggiatura.

Gli speaker internazionali coinvolti nei talk della seconda giornata di evento hanno offerto però spunti di riflessione agli italiani. DeVon Franklin (Franklin Entertainment), che ha fondato il suo business sul prodotto faith-based molto richiesto sul mercato, specialmente americano, suggerisce ai produttori di porsi una mission, che nel suo caso è “to make movies that could bring change to the world, engage people on a deep level, but also being commercial. The goal is creating hopes.” Una sfida ambiziosa che sicuramente suggerisce la necessità di tracciare una rotta.

Anche la nostra Storia e le storie vere emergono nel corso dei talk come una risorsa alla quale guardare. Ma è il coraggio a rivelarsi l’elemento mancante nella produzione in Italia: il coraggio di raccontare storie diverse, più ambiziose, che escano dai canoni del già visto.

Il programma ha anche ospitato dei panel a focus tecnologico. Un talk sull’intelligenza artificiale e gli usi positivi che se ne possono fare, ma gli esempi di applicazioni nei comparti creativi mostrati hanno evidenziato involontariamente anche le implicazioni legali di determinate applicazioni e la necessità di una regolamentazione in Europa. Mentre sul lato puramente tecnologico Christina Lee Storm (Asher XR) ha fornito un’overview illuminante sulla produzione di entertainment per il multipiattaforma e la digitalizzazione dei processi produttivi che include anche la rivoluzione portata dalla real-time-animation.

La giornata si è conclusa con una piacevole serata nella quale sono stati protagonisti i professionisti della produzione audiovisiva seriale in Italia vincitori dei Maximo Awards 2024.

Tutti i premi Maximo Awards 2024

PREMIO SPECIALE CALABRIA FILM COMMISSION a Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura

per la promozione del Cinema Italiano nel Mondo e il suo impegno nella valorizzazione dei professionisti e maestranze dell’audiovisivo, insieme al racconto dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico dell’Italia.

Ha consegnato il premio Anton Giulio Grande, Commissario Straordinario Fondazione Calabria Film Commission

PREMIO MIGLIOR PRODUTTORE a Matilde e Luca Bernabei per “Doc-Nelle tue mani 3”, regia di Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo, Matteo Oleotto, una produzione Lux Vide, società del Gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Hanno ritirato il premio Matilde e Luca Bernabei.

Una serie che, stagione dopo stagione, ha confermato il suo successo. Nel 2020 al suo debutto su RAI1 si è subito classificata come la serie più seguita dal 2007 e da allora il format è stato venduto in ben 12 paesi. Nel 2022 ha vinto un Nastro d’Argento come Miglior Serie/Dramedy e dopo l’ennesimo boom di ascolti della terza stagione, Doc sbarca ora in America con un remake realizzato da Sony Pictures Television e Fox Entertainment Studios. È la storia di un prodotto che racconta come l’industria audiovisiva italiana si stia affermando sempre di più nel panorama globale.

Ha consegnato il premio Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria

PREMIO MIGLIOR SERIE DRAMA a “La Storia”, regia di Francesca Archibugi, una produzione Picomedia, in collaborazione con Rai Fiction e con Thalie Images, ha ritirato il premio il produttore Roberto Sessa.

Adattamento dell’omonimo romanzo di Elsa Morante, vincitore del Nastro d’Argento Serie dell’anno, è una serie che ha riportato alla memoria una pagina drammatica del nostro passato, senza tralasciarne la brutalità, l’efferatezza e il dolore che hanno segnato quegli anni. La magistrale regia di Francesca Archibugi, una sceneggiatura impeccabile, un cast d’eccellenza, a partire dalla protagonista Jasmine Trinca e l’importante sforzo produttivo nella ricostruzione degli ambienti così come dei costumi, hanno dato vita a un’opera dall’alto valore artistico ed etico.

Ha consegnato il premio Marco Follini, Presidente APA Service

PREMIO MIGLIOR SERIE COMEDY a “Non ci resta che il crimine – La Serie”, regia di Massimiliano Bruno e Alessio Maria Federici, una produzione Sky Studios e Italian International Film, hanno ritirato il premio le produttrici Paola e Federica Lucisano.

Sequel della trilogia cinematografica, la serie punta su un cast che è senza dubbio una garanzia e su una trama avvincente, con momenti esilaranti, capace di costruire un racconto accurato dei personaggi e del periodo storico in cui sono questa volta catapultati. Una serie dal tono leggero, che con l’ironia arriva dritto all’obiettivo: intrattenere il pubblico.

Ha consegnato il premio Massimiliano Bruno, regista, sceneggiatore e interprete.

PREMIO MIGLIOR ATTRICEa Rosa Diletta Rossi per “Maria Corleone”, regia di Mauro Mancini,una produzione TaoDue e Clemart. Ha ritirato il premio Rosa Diletta Rossi.

Ha debuttato più di 13 anni fa nella miniserie di Ricky Tognazzi “Mia Madre”. Attrice di “Suburra”, “Nero a Metà”, “Sorelle” e molte altre fiction arriva a vestire i panni di protagonista assoluta in “Maria Corleone”. Un personaggio determinato e controverso, una donna giovane e talentuosa, disposta a rimettere in discussione tutti i suoi progetti di vita per vendicare la sua famiglia. Un riconoscimento per aver raccolto la sfida di interpretare una figura femminile dalle molteplici sfaccettature e di averlo saputo fare al meglio.

Ha consegnato il premio Chiara Sbarigia, Presidente Cinecittà e APA

PREMIO MIGLIOR REGISTA a Marco Pontecorvo per “Per Elisa – Il caso Claps”, regia di Marco Pontecorvo, una produzione Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited, in collaborazione con RAI Fiction, in associazione con ITV Studios. Ha ritirato il premio Marco Pontecorvo.

Ottimi ascolti e un Nastro d’argento speciale. A Marco Pontecorvo ancora un Premio per aver saputo dirigere un progetto dalla tematica delicata, riportando l’attenzione su un caso di cronaca tra i più controversi e averlo fatto con accuratezza, delicatezza e dedizione restituendo allo spettatore una serie di qualità e un punto di vista della storia che non è quello meramente didascalico di chi lo racconta, ma quello umano di chi l’ha vissuto.

Ha consegnatoil premio Gildo Claps, fratello di Elisa e consulente della serie

PREMIO MIGLIOR CREATORE a Leonardo Marini e Cristina Cassar Scalia per “Vanina – Un vicequestore a Catania”, regia di Davide Marengo, una produzione Palomar in collaborazione con RTI – Mediaset. Ha ritirato il premio Leonardo Marini.

Tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia, che ha collaborato alla sceneggiatura insieme a Leonardo Marini, “Vanina” è una serie che sin dalla prima puntata è stata apprezzata dal pubblico per la sua scrittura chiara e ben costruita, per il cast capitanato dalla celebre attrice siciliana Giusy Buscemi in una Catania che diventa con le sue bellezze la co-protagonista.

Ha consegnato il premio Gabriella Buontempo, Vice Presidente APA

PREMIO MIGLIOR EXCELLENCE INNOVAZIONE a “Everybody Loves Diamonds” di Gianluca Maria Tavarelli, una serie originale Prime Video, prodotta da Wildside, società del gruppo Fremantle, e Amazon MGM Studios. Ha ritirato il premio Gianluca Maria Tavarelli.

Ispirata al celebre “Colpi di Anversa” del 2003, la serie si inserisce ottimamente nel genere heist, con un mix perfetto di ingredienti, che danno vita a un prodotto decisamente innovativo e dal respiro internazionale. Dal ritmo del racconto, capace di tenere lo spettatore sospeso fino alla fine, allo strepitoso cast italiano e internazionale, uno sforzo creativo e produttivo che rende l’opera un unicum nel panorama nazionale.

Ha consegnatoil premio Nicola Serra, Consigliere APA

PREMIO MIGLIOR FILM TEEN DRAMA a “Fabbricante di lacrime”, regiadi Alessandro Genovesi, un film Netflix prodotto da Colorado Film (gruppo Rainbow).Ha ritirato il premio il produttore Alessandro Usai con la protagonista Caterina Ferioli.

Tratto dall’omonimo best-seller di Erin Doom, “Fabbricante di lacrime” si è classificato come il film italiano più visto al mondo su Netflix, raggiungendo così un traguardo mai toccato prima da una produzione nazionale. Dalla regia, alla fotografia, all’aver creduto in un cast di giovani talenti e aver saputo raccontare una storia d’amore nella quale tutti potessero identificarsi. E’ così che “Fabbricante di lacrime” ha conquistato il pubblico, anche e soprattutto quello internazionale.

Ha consegnato il premio Monica Tonus, Agenzia ICE

PREMIO MIGLIOR ATTOREa Alessio Boni per “Il metodo Fenoglio – L’estate fredda”, regia di Alessandro Casale, una produzione Clemart in collaborazione con Rai Fiction e Latina Film Commission. Ha ritirato il premio Alessio Boni.

Per aver saputo cucire su di sé il personaggio di Pietro Fenoglio, creato dalla penna di Gianrico Carofiglio, mostrandone prima di tutto l’umanità, la dedizione al suo lavoro, la capacità di utilizzare come propria arma soltanto la pazienza e l’empatia. Per la capacità con la quale è riuscito a calarsi nel ruolo di un uomo apparentemente comune dietro al quale si nasconde invece un raro e prezioso talento.

Ha consegnato il premio Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza

PREMIO MIGLIOR EXCELLENCE CALABRIA FILM COMMISSION a “Monterossi – La Serie 2”, regia di Roan Johnson, una produzione Palomarin collaborazione con Prime Video. Ha ritirato il premio il produttore Nicola Serra.

Una serie che si è rivelata una grandissima opportunità per la Regione Calabria: non  semplice scenografia in un prodotto dal respiro internazionale, ma parte integrante del racconto che ne ha così valorizzato i paesaggi, la cultura, il patrimonio storico e rappresentato i suoi aspetti più autentici, lontano dagli stereotipi.

Ha consegnato il premio: Anton Giulio Grande, Commissario Straordinario Fondazione Calabria Film Commission.

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