La notizia che il Trento Film Festival terrà il 30 aprile la sua 69a edizione “in presenza” è una buona notizia, considerando che la storica manifestazione di cinema e culture di montagna sarà il primo festival dell’AFIC – l’ Associazione dei Festival Italiani di Cinema – a riaprire fisicamente i battenti.
Ciò vuol dire che tutto tornerà come prima?
Sicuramente no. Molto è cambiato e cambierà nella gestione festival e nella fruizione dei film che i festival propongono. Lo dimostra il sondaggio condotto dall’ AFIC nello scorso dicembre su 142 festival di cinema italiani aderenti all’associazione: ben il 62% ha dichiarato di immaginare la prossima edizione in formato ibrido, unendo l’esperienza dal vivo alla possibilità di seguire la manifestazione online. Inoltre, più di un festival su tre ritiene che un’edizione online abbia portato ad arricchire la programmazione e/o ad aumentare la visibilità dell’evento.
Il sondaggio ha rivelato anche che lo scorso anno il 12% dei 142 festival in oggetto non si è svolto a causa dell’emergenza Covid-19, mentre quelli che si sono svolti solo in presenza (il 31%) si sono concentrati nel periodo tra luglio e ottobre. Le modalità solo online (30%) e “ibrida” (27%) sono state adottate in modo continuativo tra marzo a dicembre.
La presentazione della ricerca (vedi qui i risultati del sondaggio) , nello scorso marzo, fu per l’Associazione guidata da Chiara Valenti Omero, l’occasione per aprire una riflessione sulle prospettive e le modalità future di fruizione dei festival cinematografici. Titolo programmatico: “ I luoghi dei Festival, domani”.
Gli interventi di autorevoli esperti hanno cercato di disegnare il futuro dei festival tra esperienze da vivo e e modalità online. Un futuro aperto, così aperto da spingere Giorgio Gosetti, vicepresidente dell’AFIC, a manifestare la necessità di disegnare qualcosa di nuovo, di costruire nuovi modelli: una missione possibile, secondo Gosetti, che ha enfaticamente ricordato (lui, veneziano), che noi italiani abbiamo dato al cinema il primo Festival al mondo ( la Mostra del Cinema diVenezia) e anche, fatto ai più sconosciuto, il primo Mercato ( il Mifed di Milano).
Un “vasto programma”, che dovrà inevitabilmente sedimentarsi nelle competenze e nel tempo.
Nel frattempo rimangono nodi da sciogliere con urgenza: non è un caso che, nell’incontro menzionato, la maggior parte delle domande, sorte dalla platea di professionisti collegati in streaming, sollecitasse maggiori informazioni sulla gestione dei diritti dei film diffusi dai Festival sulle piattaforme on line.
Tale attenzione ha suggerito di approfondire la questione con il supporto di Carla De Carolis e Marcello Mustilli, avvocati, esperti legali della gestione dei diritti, nell’ambizione di offrire ai nostri lettori maggiori conoscenze e un’utile strumento di lavoro.