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direttore Paolo Di Maira

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Vince Holy Rosita di Wannes Destoop, sviluppato al TorinoFilmLab

Holy Rosita del regista belga Wannes Destoop è il film vincitore del 42° Torino Film Festival (il premio è di 20 mila euro), che si è concluso lo scorso 30 novembre. Il film ha per protagonista un’ assistente alla sicurezza nel club calcistico della sua città, che sogna di diventare madre e che quando rimane veramente incinta, decide di tenere la notizia nascosta. 

“Il mio amore per gli emarginati è la ragione principale per cui voglio raccontare storie e fare film.” dichiara il regista

“Voglio dare luce a contesti e persone che troppo spesso rimangono nell’ombra e che il cittadino medio giudica senza sapere davvero cosa si cela dietro. Con Holy Rosita, ho voluto raccontare una storia commovente e piena di speranza, una storia di madri e figli, di anime vulnerabili, etichettate come emarginati dalla società, ma che hanno comunque diritto alla felicità.” (foto credit: Kris Dewitte_De Wereldvrede)

Il Premio Speciale della Giuria I Wonderfull va a Vena di Chiara Fleischhacker, che si aggiudica anche il Premio Fipresci.

Il Premio per la miglior sceneggiatura è per L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack

Il premio per la migliore interpretazione 1 a Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster, interpreti di  Madame Ida. Il Premio per la migliore interpretazione 2 a River Gallo per Ponyboi.
Menzione speciale
a Dissident di Stanislav Gurenko e Andrii Al’ferov.

Rosita era uno dei sei film del Festival realizzati anche grazie al sostegno del TorinoFilmLab, laboratorio audiovisivo organizzato dal Museo Nazionale del Cinema. Fra questi, anche il documentario The Brink of Dreams, di Nada Riyadh e Ayman El Amir, che dopo la premiere internazionale alla Semaine de La Critique del Festival di Cannes, si porta a casa il Premio Speciale della Giuria del Concorso Internazionale Documentari del TFF (ex aequo con I am not everything I want to be di Klára Tasovská). Girato nell’arco di quattro anni, il film segue un gruppo di ragazze di un remoto villaggio dell’Egitto meridionale, che si ribellano alle aspettative sociali sfidando le famiglie e i compaesani con le performance del loro gruppo di teatro di strada. Una co-produzione fra Egitto, Francia, Danimarca, Qatar e Arabia Saudita, il documentario è anche uno dei vincitori del TFL Audience Design Fund 2024, un fondo di 45.000 € destinato a opere frutto di coproduzioni internazionali che ne sostiene la distribuzione e fornisce consulenze ad hoc – grazie al contributo di Creative Europe – sottoprogramma MEDIA dell’Unione Europea.

Il TFL vede così nuovamente riconosciuto l’accurato lavoro di ricerca e formazione di talenti di tutto il mondo, sviluppo e finanziamento per film e serie tv internazionali che porta avanti da 17 anni e grazie al quale 220 titoli – tra film e serie tv – hanno visto la realizzazione. Il tutto, a pochi giorni dalla conclusione del 17° TFL Meeting Event, l’evento industry che ha portato in città oltre 300 professionisti del settore da 43 paesi e assegnato 19 premi per un totale di 376.000 € (leggi qui).

Il Miglior film del Concorso Internazionale Documentari, premiato con 10 mila euro, va a Le Retour du Projectionniste di Orkhan Aghazadeh. É la storia di un vecchio protezionista dei tempi dell’Urss, Samid, che, nell’impresa di  riaccendere il proiettore e riunire ancora una volta il villaggio davanti a uno schermo, stringe un’intensa amicizia con Ayaz, un ragazzino che ama fare esperimenti d’animazione con il telefono.

Il Miglior Cortometraggio è Walk in, primo corto animato della regista sud coreana Park Han-eol che si porta a casa 3000 euro. 

Premio Speciale della Giuria a Fire Drill di Maximilian Villwock e Menzione Speciale a Someone’s trying to get in di Colin Nixon.

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