
Scoprirla può arrichire anche il cinema, attraverso le tante storie che nei secoli hanno popolato questa terra.
Partendo da lontano e solo a titolo di esempio, emerge la figura del condottiero italico Quinto Poppedio Silone che nel primo secolo Avanti Cristo guidò la Lega Italica nella guerra sociale contro Roma e portò al riconoscimento della cittadinanza romana per quelle popolazioni che per prime si erano unite sotto il nome “Italia” .
Altro momento cruciale della storia della penisola e dello scenario europeo fu segnato, in Abruzzo, dalla battaglia di Tagliacozzo, nel 1268 tra i ghibellini sostenitori del quattordicenne Corradino di Svezia (il “re bambino”) e le truppe angioine di Carlo I d’Angiò, di parte guelfa.
Vinsero le truppe angioine, cambiando il corso della storia.
Ma poco dopo, la Valle Peligna e la zona montuosa dell’Abruzzo furono testimoni di un altro momento epocale, non solo per le sorti della regione ma per quelle della Chiesa e dell’Europa: l’elezione al Soglio Pontificio, il 29 agosto 1294, di Pietro da Morrone, che dai suoi eremi, ancora visitabili sul Monte Morrone, nel Parco Nazionale della Majella, venne convinto ad essere incoronato papa con il nome di Celestino V, il primo della storia a rassegnare le dimissioni.
Molte altre storie, all’indomani dell’Unità d’Italia, si legano al fenomeno del brigantaggio, come quella di Anacleto Salutari, ex seminarista della Valle Subequana, fattosi brigante e condannato grazie ad una perizia calligrafica fatta su un biglietto di richiesta di riscatto scritta di suo pugno.
Tutt’altra storia quella di Corradino D’Ascanio, di Popoli, ingegnere aeronautico, celebrato come l’inventore dell’elicottero con cui non ebbe fortuna, ma soprattutto, dopo la II Guerra Mondiale, inventore della Vespa, uno dei simboli del miracolo economico dell’Italia degli anni della ricostruzione.
Altra storia singolare è quella della Brigata Majella, l’unica formazione partigiana ad essere decorata con medaglia d’oro al valor militare, fu tra le pochissime formazioni di patrioti di ispirazione repubblicana aggregate alle forze alleate dopo la liberazione dei territori d’origine, partecipando alla liberazione delle Marche, dell’Emilia Romagna e del Veneto.
Se è vero che tutte le storie vivono nei luoghi, questo è starordinariamente vero in Abruzzo . Che appare, come acutamente ha osservato Manganelli, come una “gigantesca scena teatrale”.