Dopo i recenti annunci del ‘salvataggio’ del Cinema America e del Crowdfunding lanciato dai gestori di Cinema Spazio Uno a Firenze per acquistare la sala, un’altra bella storia di salvaguardia di una sala arriva da Gorizia.
Riguarda le sale del Kinemax, le uniche della città, e uno dei patrimoni patrimoni culturali più importanti della provincia, che sono state acquistate dall’Associazione Palazzo del Cinema – Hiša filma, grazie ad un finanziamento di centocinquantamila euro che la Regione Friuli Venezia Giulia ha erogato all’associazione per tramite del Comune di Gorizia, che diventerà socio di Palazzo del Cinema, assieme all’Unione Interregionale Triveneta Agis e alla società commerciale Transmedia s.r.l.
Situata in uno storico edificio ottocentesco, poi divenuto armeria dell’esercito austriaco, la sala è stata costruita nel 1922 per una programmazione di avanspettacolo. A partire degli anni Trenta venne adibita anche a cinematografo, prendendo in seguito il nome di Cinema Vittoria. La sua regolare attività è stata interrotta solamente durante la Seconda Guerra Mondiale per poi riprendere al termine del conflitto.
Nell’ottobre del 1991 la società Transmedia s.r.l. ha preso in gestione la sala e, per volontà del suo presidente Boris Peric, ha acquistato l’edificio, riqualificando l’intera area nel tempo con investimenti sostanziosi e garantendo alla città un multisala funzionale al passo con i tempi. Il cinema ha cambiato nel 2003 il suo nome in Kinemax Gorizia.
L’associazione Palazzo del Cinema – Hiša filma, che si prepara a trasformarsi in Fondazione in previsione del 2025, quando Nova Gorica e Gorizia saranno la prima Capitale della Cultura Europea Transfrontaliera, è una realtà a partecipazione sia pubblica che privata, costituita nel 2007 per volontà di soggetti che operano nel settore cinematografico e situata in Corte “Darko Bratina”, dove ha sede un ecosistema di realtà cinematografiche, tra le quali anche la Mediateca “Ugo Casiraghi”, che si occupano di diversi aspetti della settima arte: la fruizione nelle sale, il prestito di materiale audiovisivo, la conservazione di produzioni locali, la didattica, la scrittura cinematografica, la produzione e la distribuzione.
L’operazione di acquisto è stata resa grazie all’interessamento dell’Assessore regionale alla cultura e allo sport Tiziana Gibelli e del suo staff e la regia di Giuseppe Longo, presidente dell’Associazione Palazzo del Cinema e Franco Oss Noser, Presidente dell’Unione interregionale Triveneta Agis.
«Stando ai dati pubblicati dal quotidiano Il Sole 24 Ore prima della pandemia – rileva l’Assessore regionale alla Cultura – Gorizia risultava essere la prima città in Italia per spettatori di cinema in proporzione al numero di abitanti. Un dato indubbiamente rilevante che, però, si è trovato a fare i conti con le difficoltà dell’unica sala cinematografica ancora presente nel capoluogo isontino. Difficoltà che sono aumentate dopo le restrizioni che si sono rese necessarie per fronteggiare la pandemia da COVID-19. L’amministrazione regionale ha deciso, quindi, di intervenire stanziando un milione e centocinquantamila euro per l’acquisto del Kinemax da parte dell’Associazione Palazzo del Cinema – Hiša Filma. Un intervento che ha permesso non solo di garantire la sopravvivenza di una realtà presente in città da oltre cento anni, ma che si rende anche strategica in vista di GO!2025».
«Ringrazio la Regione, e l’assessore Gibelli in particolare, per la sensibilità dimostrata e per aver colmato un vulnus di trattamento rispetto gli altri comuni capoluogo. – dichiara Rodolfo Ziberna, Sindaco di Gorizia – Non si parla solo di un cinema bensì di uno strategico luogo di aggregazione e produzione culturale, importante anche per quel ruolo transfrontaliero di cui la Capitale Europea della cultura rappresenta non un fine ma una tappa».
«L’obbiettivo raggiunto – sottolinea Franco Oss Noser, Presidente dell’Unione Interregionale Triveneta Agis – mette in evidenza che quando vengono messe in campo politiche attive si ottengono dei benefici straordinari per la vita civile e culturale di una comunità che voglia definirsi moderna. Non va sottaciuto o sottostimato il valore anche economico delle realtà che operano nel mondo dello spettacolo, che devono essere considerate aziende a tutti gli effetti e che portano valore aggiunto al territorio in cui operano. Per questo AGIS è sempre attenta e pronta non solo ad agire, ma anche a sollecitare le Pubbliche Amministrazioni, a tutti i livelli, perché tengano conto di questo aspetto, tanto importante quanto le autostrade, l’alta velocità o il rifornimento energetico»