Una riflessione sull’identità e sul valore della sala cinematografica attraverso un excursus dello storico rapporto tra Torino e le sue sale cinematografiche: si aprirà domani, 11 marzo, il Glocal Film Festival di Torino, che, proprio dalla sale del Cinema Massimo presenterà l’anteprima assoluta di “Manuale di storie dei cinema”, di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli, prodotto dalla Rossofuoco di Davide Ferrario.
L’appuntamento, fino al 15 marzo, con i 33 titoli selezionati dal festival che da 20 anni propone il meglio della produzione cinematografica regionale, è comunque ovviamente online, sulla piattaforma streen.org:
“Viene naturale chiedersi se un festival di cinema che non va nelle sale e le riempie dell’entusiasmo del pubblico, può comunque essere definito un festival di cinema. Il cinema, e i festival soprattutto, sono atti collettivi e non possiamo essere contenti di immaginare il nostro pubblico seduto davanti allo schermo, anzichè impersonare il più bel contro campo che chi organizza eventi possa sperare di avere – Commenta Gabriele Diverio, direttore del Glocal Film Festival – Eppure i festival, anche quelli virtuali, continuano a essere preziosi. Un festival di cinema è come quell’amico di cui ti fidi e a cui chiedi consigli su che quali film vedere.”
Oltre al ‘bollino del festival’, molti dei lavori presentati godono anche del marchio Film Commission Torino Piemonte, che supporta il festival, assieme al Museo Nazionale del Cinema- Torino Film Festival.
Oltre al film di apertura, ben quattro dei sei titoli di cinema del reale protagonisti del concorso Panoramica Doc sono stati prodotti anche con il sostegno dei fondi della film commission. Sono: “Umberto B. – Il Senatur” di Francesco Amato (Film TV Development Fund); “Disco Ruin” di Lisa Bosi e Francesca e Francesca Zerbetto (Piemonte Doc Film Fund); “Slow News” di Alberto Puliafito (Piemonte Doc Film Fund) e “Cuban Dancer” di Roberto Salinas (Piemonte Doc Film Fund).
Questi, assieme a “Libro di Giona” di Zlatolin Donchev, prodotto dai registi Gianluca e Massimiliano De Serio, e a “La mia storia si perde e si confonde”, di Daniele Gaglianone e Imogen Kusch, si contenderanno il Premio Torèt Alberto Signetto (2.500 €), che sarà assegnato della giuria composta da Sarah Bellinazzi (Creative Europe Italia), Carlo Cresto-Dina (Produttore – Tempesta Film) e Matteo Marelli (Critico e giornalista).
Altra sezione competitiva è quella di Spazio Piemonte, con i 16 corti in gara per il Premio Torèt Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio O.D.S. – Miglior Attore, Premio O.D.S. – Miglior Attrice e Premio Miglior Animazione, assegnati da Davide Catalano (Corti in Cortile), Joana Fresu de Azevedo (Sedicicorto) e Roberto Gagnor (sceneggiatore).
L’attenzione che il Glocal riserva alla produzione locale si traduce anche in collaborazioni con realtà che similmente puntano i riflettori sulle specificità cinematografiche di altri territori: il focus From Local To Global: Let’s Act ‘Glocal’ Together! propone 4 cortometraggi provenienti da altrettanti festival italiani con cui il Glocal è gemellato – Corti in Cortile, Lago Film Fest, Sedicicorto Forlì International Film Festival e Skepto International Film Festival – per mostrare la varietà e la qualità della produzione di film brevi nelle diverse regioni.
A questi si aggiunge 1 film breve internazionale con una Regione Ospite che per questo 2021 saranno i Paesi Baschi (Spagna), grazie a Kimuak, ente che si occupa di promuovere il cinema dei Paesi Baschi nel mondo.
Il tema della produzione regionale convergerà nel panel Orizzonte Corti: Uno Sguardo Regionale, durante il quale rappresentanti dei festival e delle realtà gemellate si confronteranno e racconteranno la realtà cinematografica delle rispettive regioni – Paesi Baschi, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia e Veneto.
Oltre ai premi delle sezioni competitive, il Glocal Film Festival riserva a personaggi e professionisti di spicco legati alla regione il Premio Riserva Carlo Alberto Che quest’anno verrà assegnato alla scenografa Paola Bizzarri, nata a Roma ma torinese d’adozione.