Racconta entusiasta Carlei:
“Ho girato in tutto il mondo ma non avevo mai lavorato a Napoli, e questa full immersion mi ha fatto innamorare immediatamente dei napoletani, della loro disponibilità e spontaneità. La bellezza di Napoli mi ha incredibilmente colpito, anche perché con questa serie raccontiamo delitti che avvengono nella Napoli luminosa, differentemente da “Gomorra”, che è più concentrata sul buio architettonico, a Napoli la luce può essere abbacinante e la rende una delle città italiane più appetibili.”
Il centinaio di location ha richiesto un lavoro di scouting straordinario, che ha portato alla luce ancora il contrasto fra splendore e degrado, fra “due mondi che spesso collidono con conseguenze anche tragiche”, continua Carlei: “abbiamo esplorato Napoli in lungo e largo, dal cielo al sottosuolo sviscerando le sue bellezze, lavorando su location che avrebbero bisogno di un aiuto istituzionale per poter essere conservate o essere riportate al loro originario splendore. Il supporto della film commission è stato straordinario, sia dal punto di vista logistico che da quello delle proposte creative, l’abnegazione del direttore e il suo impegno sono stati totali e la mia serie ha beneficiato in maniera enorme del suo contribuito.”
L’intervento della film commission è stato prezioso anche nel nuovo film di Gianni Amelio, girato interamente a Napoli
”Ho trovato una realtà straordinaria, una disponibilità di luoghi e di persone rara e che forse altrove sta scomparendo. Una grande empatia, la facilità con cui si entra nelle case, che è fondamentale quando si lavora su film d’autore, e le risorse economiche sono scarse. Mettere il regista in condizione di lavorare con tranquillità è importantissimo”.
“Sono rimasto sorpreso – afferma lo scenografo Gianfranco Basili – dall’incredibile professionalità delle maestranze locali, Maurizio Gemma ci ha messo a disposizione location scout, arredatori, gente anche molto giovane, che aveva comunque una grande esperienza. Ho lavorato quasi esclusivamente con loro, mi sono portato dietro solo una persona. Trovo stupefacente tra l’altro, che tutta questa organizzazione che fa capo a Gemma sia tenuta in piedi solo da due persone.”
Dopo il film di Amelio, che lo ha trattenuto nella città partenopea da gennaio ad aprile, Basili è tornato a Napoli per lavorare al nuovo film di Marco Tullio Giordana: “Sono qui da pochissimi giorni, alla ricerca dei luoghi giusti. A breve arriverà anche Giordana e so che potrò garantirgli le migliori condizioni.”
Ornella Bernabei, produttrice esecutiva del film di Gianni Amelio, conferma che ora ci sono più professionisti locali da poter coinvolgere, anche se “si patisce la mancanza di un finanziamento” che spesso ha portato le produzioni altrove. Bernabei ha lavorato molto in Campania, a stretto contatto con la film commission, per “Un Posto al Sole”, “La Squadra” e per la miniserie “O professore” di Maurizio Zaccaro con Sergio Castellitto, “allora però c’erano dei fondi a disposizione”, precisa.
Nonostante tutto Napoli si conferma un brand potentissimo.
Il produttore esecutivo Benedetto Condreas ha da poco terminato il lavoro (per Al One) sul set della seconda stagione di “Quasi amici”, firmato da Pasta Garofalo, la cui prima stagione, trasmessa su Sky, è stata premiata come miglior progetto di branded content in Italia.
“Per me – racconta Condreas – la film commission è Maurizio Gemma, lui e il suo gruppo, anche se purtroppo sempre più ridotto. Il rapporto con loro è sempre stato molto buono, sia per la loro competenza, che per la passione per il loro lavoro che va oltre il dovuto, con cui riescono a costruire rapporti umani che sono un aspetto distintivo del territorio, assieme all’ospitalità. Spesso abbiamo lavorato con registi non locali, come Terry Gillian, ad esempio, ed era formidabile la loro abilità di entrare dentro i progetti per proporre delle soluzioni concrete”.
Condreas è stato il produttore esecutivo (per Blue Door) di tutti i cortometraggi realizzati da Pasta Garofalo su territorio campano. Anche in “Quasi amici” il rapporto con la film commission “è stato determinante, proprio per il tema dell’ospitalità, a Napoli, di alcuni ragazzi: la necessità di fargli vedere in pochi giorni dei luoghi belli, farli giocare a pallone in posti inusuali…senza di loro questo non sarebbe stato possibile.”