Per una struttura come la nostra che non gestisce un Fondo di sostegno, una riflessione che merita di essere affrontata, e che nelle giornate di Torino è emersa solo marginalmente, è quella sulla sostenibilità e le prospettive dei Fondi stessi, in uno scenario di continua e costante diminuzione delle risorse pubbliche. E’ una riflessione che si fa strada con forza negli Usa e che sarebbe opportuno condurre anche tra le Film Commission italiane, che sono le uniche in Europa a gestire direttamente (in alcuni casi) i Fondi.
L’altra riflessione, collegata alla prima, è quella sui rapporti con le produzioni “esterne”, che si relazionano alle Film Commission ormai quasi esclusivamente in termini di “richiesta di sostegno finanziario”, arrivando alla conclusione che sono “buone” le Film Commission che finanziano le produzioni e “cattive” quelle che forniscono “solo” servizi (magari anche ottimi ed efficienti, ma non accompagnati da contributi economici).
Merita un approfondimento anche il tema, che a noi interessa molto, dello sviluppo locale, di quali sono i percorsi e gli strumenti legislativi e finanziari per sostenere lo sviluppo sul territorio di attività e imprese audiovisive meno effimere di quelle legate al passaggio delle produzioni esterne: formazione, start-up, incubatori, sostegno all’accesso ai mercati, gestione di infrastrutture produttive. Sono queste alcune delle possibili funzioni che le Film Commission potrebbero assumere per darsi una prospettiva futura meno fragile di quella attuale.
Fabio Canepa, Matteo Massari e Giorgia Stopiglia