direttore Paolo Di Maira

FVG / GO!2025: presentati gli 8 Corti senza Confini

Sono stati presentati oggi alla 81° Mostra del Cinema di Venezia i corti vincitori di GO! Gorizia-Nova Goriza- Capitale della Cultura 2025, finanziati da Friuli Venezia Giulia Film Commission con 100 mila euro l’uno.
L’obiettivo è raccontare l’assenza di confini, perché come ha spiegato il vicepresidente della Regione e Assessore alla cultura e allo sport Mario Anzil, “vorremmo essere artefici di un mutamento del concetto di confine da fine di qualcosa a nuova opportunità di amicizia fra i popoli, confine fra realtà e finzione.”

I corti inizialmente dovevano essere cinque, con un budget di 500 mila euro, che poi è stato ‘allargato’ per l’alto livello di qualità dei progetti presentati (a selezionarli, una  una Giuria guidata da Gabriele Salvatores). Lo ribadisce la direttrice Chiara Valenti Omero, già direttrice dello ShorTS International Film Festival: “il mio amore per i cortometraggi non è un mistero per nessuno, teniamo molto a queste otto produzioni, e confidiamo in una loro lunga vita di percorsi festivalieri.”

Alcuni corti hanno già ultimato le riprese. É il caso di L’Estate che verrà di Mario Lodi, prodotto da Groenlandia. Racconta il regista: “la storia è nata con l’accostamento fra la mancanza di confini e l’amicizia adolescenziale che si porta avanti negli anni. Abbiamo scoperto che nei primi anni del 900, quando Gorizia non era ancora  parte del regno di Italia, c’era in città un ginnasio, che è un esempio molto attuale di convivenza culturale, frequentato da tedeschi, italiani e sloveni.”

Si è conclusa anche una parte delle riprese di Dall’altra parte. Favola di Aulo e Marina, diretto da Emma Jay: “è un progetto evocatore e romantico, quasi una storia d’amore”, di cui ha parlato la produttrice, Sabina Barraccetti, di Tucker Film, contenta che ci siano due donne registe fra i selezionati. “Emma Jay è la regista, di origine britannico-australiana, e  ha scoperto a Gorizia l’ incredibile materiale di archivio di Aulo Rubino, che negli anni 80 ha girato il mondo: questo sarà lo scheletro del suo corto, che esplorerà i temi delle radici e delle frontiere e offrendo una riflessione poetica sulla connessione umana oltre le divisioni geografiche.”

Girerà la settimana prossima invece Giacomo Bendotti, regista di Gregorio (prodotto da Amarena Film di Raffaella Pontarelli), storia che rispecchia la realtà del turismo odontoiatrico, “un film che sembra una commedia, ma che è anche molto altro- spiega Bendotti. – Da tempo sono interessato a lavorare su questo territorio, adesso rotta dei migranti, un luogo che continua ad rimanere complesso dopo le guerre mondiali.” 

Un confine metafisico, quello fra la vita e la morte, sarà raccontato da Ricordati di me/Spomni se name del triestino Davide Del Degan (prodotto da Galaxia), che avrà per protagonista Xenia Rappaport: la storia è ambientata in un cimitero molto particolare, tagliato in due dal confine fra l’Italia e la Slovenia.

Ancora un autore locale, Alberto Fasulo, dirigerà L’Osservatore Romano, prodotto da Nefertiti: “Questo sarà il mio primo cortometraggio e la mia prima commedia. É un film che è nato anche per scommessa con il mio sceneggiatore perché è anche la prima volta che dirigo qualcosa non scritto da me. Lo sguardo e la vista sono gli elementi che attraversano i confini, ma allo stesso tempo sembra che noi umani ricerchiamo un confine perché sembra essere l’unica cosa che  ci identifica separandoci e contrapponendoci con gli altri.”  Sua location principale è il piazzale della Transalpina che riunisce Gorizia e Nova Gorica, Italia e Slovenia nella stessa piazza.

La piazza è anche il set e la rappresentazione plastica del tema de La battaglia delle Spazzole di Lorenzo Fabbro, prodotto da Staragara, un mondo notturno di due operatori che guidano due spazzatrici, “un corto  dove il concetto di Confine non è applicato a geografia politica quanto a quella umana”.

E ancora, il piazzale della Piazza Transalpina/Trg Evrope diventa lo scenario simbolico dove si incontrano drammi storici e speranze future nell’unico corto di animazione, Gorizia, diretto dal pluripremiatodisegnatore italiano Simone Massi. L’autore non era a Venezia perché impegnato nella presentazione del suo Invelle, appena uscito, ed è intervenuto per lui il produttore del corto, Pinangelo Marino (Rumore)

Il bosco è il luogo che permette alle due protagoniste di Vivere di Chiara Cremaschi di abbattere i confini che ci sono fra di loro: una dimensione altra, un altrove, dove le due hanno la possibilità di osservare le persone invisibili che  questa realtà la attraversano sempre, e che il corto vuole raccontare. Produce La Scontrosa.

Articoli collegati

- Sponsor - spot_img

FESTIVAL - MARKET

- sponsor -spot_img

INDUSTRY

LOCATION

Newsletter