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direttore Paolo Di Maira

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FRIULI VENEZIA GIULIA/Verso Est

E’ stato girato a metà marzo fra la provincia di Trieste e Gorizia con il supporto di Friuli Venezia Giulia Film Commission, “‘15-’18 Disobbedienti alla Guerra”, di Chiaffredo (Fredo) Valla, prodotto da Nefertiti e distribuito da Istituto Luce. Un documentario che si propone, proprio in questo tempo di celebrazioni della Grande Guerra, di far luce sulla ferocia con cui l’Italia punì i propri soldati.
E’ tempo di celebrazioni anche per il Fondo Regionale per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia (che ha supportato il Film, assieme al Piemonte Doc Film Fund), che proprio a giugno festeggia il suo decimo anniversario, con 334 progetti approvati e sostenuti con un ammontare complessivo di 4.783.092,106 euro, concessi attraverso 19 bandi.
La parte del leone la fanno i documentari, sia a livello di numero di progetti che per la quantità dei contributi erogati, come spiega il direttore del Fondo, Paolo Vidali.
“Fin dalla sua istituzione il Fondo Regionale ha sempre avuto l’obiettivo di sostenere in particolar modo il documentario, che, avendo costi meno elevati di produzione, è il genere che più si presta ad essere sviluppato anche con energie regionali.”
Ben rilevante la presenza dei documentari anche all’interno del Forum di Co-Produzione When East Meets West, che il Fondo organizza di concerto con il Trieste Film Festival, e dove, negli ultimi due anni, sono stati proprio due documentari a vincere il premio principale: “la selezione dei progetti è al 50% fiction e 50% documentari, -continua Vidali, – anche perché lì c’è un obiettivo di produzione-sviluppo documentari di stampo cinematografico, da 70 minuti in su, per capirci”.
Documentari ‘da festival del cinema’, che “ormai li accettano solo se hanno questo formato”.

Ce ne sono molti, made in FVG che hanno avuto un bel percorso festivaliero: fra questi Vidali cita “L’ultima spiaggia” di Stanos Anastopolus e Davide Del Degan (co-produzione fra Mansarda Production, Fantasia e Arizona Productions), documentario di quasi due ore che è arrivato sulla Croisette e che in Francia ha avuto distribuzione al cinema, “Dancing with Maria” di Ivan Gergolet (prodotto da Transmedia in co-produzione con Staragara e Imaginada Film), “ The Special Need” di Carlo Zoratti, prodotto da Erika Barbiani di Videomante.
La co-produzione è sempre più il tratto distintivo dei lm realizzati in questa regione, che nell’audiovisivo ha fatto dei confini il suo punto di forza. “Anche grazie a iniziative come RE-ACT, (l’iniziativa trans-regionale dedicata al co-sviluppo di progetti audiovisivi e al sostegno di nuove co-produzioni internazionali che coinvolge Friuli Venezia Giulia, Croazia e Slovenia), dove anche la partecipazione di documentari è consistente. I paesi dell’est sono aree in cui c’è maggiore concomitanza fra produzione documentaristica e quella di fiction, dovuta alla grande forza delle storie del reale di questi territori”.
Una tendenza che caratterizza sempre più anche la produzione regionale, spiega Vidali: “Ci sono molti film di fiction con un forte impianto documentaristico, penso ai film di Alessandro Comodin, “L’Estate di Giacomo” e “I tempi felici verranno presto”, ma anche a “Tir” di Alberto Fasulo, che era nato come documentario, e come tale ha ottenuto il primo finanziamento allo sviluppo dal nostro Fondo, e che poi si è trasformato in una fiction in fase produttiva. In questo caso, poi, il protagonista era sloveno ed era una co-produzione con la Croazia (Focus Media), una storia borderline a tutti gli effetti.”

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