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FRIULI VENEZIA GIULIA/Primi in Italia sul modello francese

di Chiara Gelato e Michela Greco


Con i suoi sette anni di attività , il pioniere dei Fondi Regionali per il Cinema è il Friuli Venezia Giulia, una regione che ha iniziato molto presto a investire nelle sue potenzialità  cinematografiche, diventando un esempio per gli altri territori.


“Siamo stati i primi a sperimentare un Fondo in Italia”, sottolinea Federico Poillucci, presidente di Friuli Venezia Giulia Film Commission, “per cui i precedenti non potevano che essere internazionali.
Per mettere a punto il nostro Film Fund, ci siamo riferiti al modello francese che con i suoi Fondi regionali e municipali ci sembrava il sistema più vicino e più facilmente applicabile al nostro, troppo distante dalla vocazione federalista tedesca e dal suo apparato di stanziamenti. Il lavoro più difficile è stato quello di far comprendere alle amministrazioni locali che i soldi stanziati erano soldi investiti, specie all’inizio, quando ancora non era ben chiaro che potesse esserci un rientro automatico con un rapporto di 1 a 8.
Nell’arco del decennio, poi, la situazione è profondamente mutata e le ristrettezze nazionali hanno portato alla configurazione di una nuova offerta territoriale”.


Con uno stanziamento pari a 600mila euro l’anno, il FVG Film Fund “” che assegna un contributo cash, variabile a seconda della durata della permanenza delle produzioni sul territorio regionale, che va da un minimo di 5mila ad un massimo di 140mila euro ha finanziato, tra gli altri, titoli importanti come “Come Dio comanda” di Gabriele Salvatores, “La ragazza del lago” di Andrea Molaioli, “che nasceva come un piccolo film in cui anche noi abbiamo creduto molto”, commenta Poillucci, “e che poi è diventato un caso” o il bulgaro “The World is Big”, titolo ” mai uscito in Italia – che è arrivato all’ultima selezione per le cinquine degli Oscar per il Miglior Film Straniero”.
Ma anche, sul versante televisivo, la miniserie targata Rai “C’era una volta la città  dei matti” di Marco Turco, una produzione Ciao Ragazzi sulla straordinaria esperienza di Franco Basaglia e la sua rivoluzionaria opera di riforma dei manicomi italiani.


“In questi anni il Fondo, che già  dal primo anno ha comportato il triplicarsi del numero di giornate di ripresa sul territorio, ha servito nell’80-85% dei casi le produzioni italiane, a cui si riferisce la fetta più grande della domanda.
Il rimanente 15% è andato a progetti internazionali, per lo più di origine austriaca, tedesca e slovena, territori che, per la prossimità  geografica, ci considerano il loro naturale sbocco sul mare”.


Dal 2007, Friuli Venezia Giulia Film Commission si è poi dotato di un nuovo Fondo Regionale per l’Audiovisivo finanziato dall’Assessorato alle Attività  Produttive della Regione e diretto da Paolo Vidali, nato allo scopo di favorire lo sviluppo delle società  di produzione audiovisiva locale e contribuire alla qualificazione delle risorse professionali sul territorio.
“Ci sembrava che, con un Fondo dedicato alla formazione, lo sviluppo e la distribuzione – conclude Poillucci – avremmo completato il nostro intervento. E direi che è stata un’iniziativa fondamentale, perché il segmento produttivo non era molto sviluppato nella nostra Regione e c’erano diversi autori, specie sul versante documentaristico, che necessitavano di una spinta in questa direzione”.

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