I fatti sono ormai noti, ma ugualmente li riassumiamo. La vicenda che ha portato alla eliminazione di FVG Film Commission inizia nello scorso dicembre, quando il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia approva (a tarda sera, con pochi consiglieri in aula, e con un solo voto di scarto) un Ordine del Giorno presentato dall’UDC, a firme bipartisan, che nega il finanziamento a “Bella addormentata” di Marco Bellocchio, sostenendo che i contenuti del film esulano dalle finalità previste dalla legge che istituisce il Fondo.
Il Presidente della Film Commission Federico Poillucci risponde con un comunicato tecnico (preventivamente concordato con l’assessore alle attività produttive Federica Seganti), documentando come la decisione del Consiglio sia in palese contraddizione con i criteri previsti dalla legge e dal Film Fund, che sono: attrazione di iniziativa imprenditoriale e incentivazione dell’occupazione locale. In sostanza: criteri di sviluppo dell’economia locale, oltre che di promozione e valorizzazione del territorio.
Il 18 aprile il Comitato Tecnico del Film Fund (composto da funzionari interni alla Regione, e cui il Presidente FC partecipa solo come membro consultivo senza diritto di voto) concede il finanziamento massimo al film di Bellocchio (150 mila euro), oltre agli altri due finanziamenti (“The best Offer” di Tornatore e la fiction tv “Un caso di coscienza”).
Il 18 maggio, senza avvertire i colleghi di Giunta, l’Assessore Seganti toglie dalla previsione di variazione di bilancio, destinata alla votazione a fine giugno in Aula del Consiglio, il capitolo di spesa relativo al Film Fund.
E’ polemica: non sono solo i consiglieri dell’opposizione a dissentire, ma anche la maggioranza di centrodestra e lo stesso presidente della Giunta Tondo, che sembra non fossero stati avvertiti del blitz. Non c’è soltanto la questione “ideologica”, si rischiano grane legali, in quanto è stato tolto un finanziamento già formalmente assegnato.
Resisi tutti conto del pasticcio, si arriva a una linea ufficiale che dice: “i finanziamenti saranno ripristinati in Consiglio”.
E infatti, il Consiglio, nelle assemblee di votazione di variazione di bilancio del 22 e 23 giugno, ripristina i 330mila euro già assegnati ai 3 film, ma non c’è la promessa integrazione che porti il Film Fund almeno alle dotazioni degli anni precedenti. Non solo: adducendo presunti motivi di risparmio, emenda la Legge 21 e cancella di fatto (dal 1 gennaio 2013) la FVG Film Commission, affidando le competenze all’ agenzia turistica regionale “Tu- rismo FVG”.
I fatti sono già eloquenti. Salta agli occhi il comportamento paradossale dell’assessore competente che, occupandosi di attività produttive, avrebbe dovuto prioritariamente occuparsi dell’effetto che l’azione della Film Commission produce sul territorio in termini economici.
E qui avrebbe trovato le carte in regola: abbiamo appositamente ricostruito e pubblicato entrate e uscite prodotte dalla Film Commission a partire dal 2003. Abbiamo anche, volutamente, omesso la cifra relativa all’impatto economico indotto, frutto di stime e per questo interpretabile: ci siamo limitati ai dati oggettivi della spesa effettuata dalle produzioni sul territorio. Il 2003, giova sempre ricordarlo- è l’anno di istituzione del Film Fund: motivo d’orgoglio per il
FriuliVenezia Giulia, essendo stato il primo Fondo regionale istituito in Italia. Altro motivo d’orgoglio per la Regione (e dovrebbe esserlo anche per l’assessore che la rappresenta) è che, (anche qui giova ripetersi) nonostante il Fondo abbia dovuto competere negli anni con analoghi ma più ricchi strumenti finanziari di altre regioni italiane, ha progressivamente aumentato la sua attrattività nei confronti delle produzioni, sia per l’automatismo che ne caratterizza il funzionamento, sia per l’efficienza e la trasparenza con cui la film Commission l’ha saputo gestire.
Lo conferma uno studio dell’ANICA sulle politiche di investimento nel settore audiovisivo delle regioni italiane pubblicato nel marzo 2011: il Friuli Venezia Giulia è tra le tre regioni (assieme a Puglia e Piemonte) ad aver realizzato la migliore performance nel rapporto tra dotazione del Fondo e ricaduta economica sul territorio.