direttore Paolo Di Maira

FRANCIA/Con la Citè du Cinema il TRIP non basta

Anche Parigi ha la sua Città del Cinema: lo scorso 21 settembre è stata inaugurata La Cité du Cinema, 62 mila metri quadrati ricavati  negli spazi decò di una ex centrale termica nel quartiere popolare di Saint – Denis. Coronamento di un progetto costato 180 milioni di euro, a lungo ( 12 anni) inseguito dal cineasta Luc Besson, il complesso ospita  9 teatri di posa ( da 600 a 2100 mq),  uffici e infrastrutture per le attività di produzione, due scuole di cinema ( una è la prestigiosa scuola nazionale di cinema Louis-Lumière ).

Termina così una situazione paradossale che vedeva il Paese maggior produttore e consumatore di cinema in Europa privo di adeguate infrastrutture di produzione, come ne esistono a Londra, Berlino e Roma.

Anche se i teatri sono già occupati da importanti produzioni – sono in corso le riprese di “Malavita” il nuovo film di Besson con Robert De Niro e Micelle Pfeiffer e il seguito dei “Puffi”dell’americano Raja Gosnell – l’attenzione e la preoccupazione sono rivolte alle grosse  produzioni  americane, sempre più attratte dai vantaggi fiscali offerti non solo dai paesi dell’est europa, e dai vicini Belgio e Lussemburgo, ma anche oltre la Manica. La Gran Bretagna, infatti,  pur prevedendo come la Francia un credito d’imposta del 20% a favore delle produzioni internazionali, non pone, come invece accade nel dispositivo francese, il tetto di spesa a  4 milioni . Anche per questo la  Gran Bretagna assorbe circa la metà della spesa delle produzioni internazionali in Europa, contro il 3-4% della Francia.

La citè du Cinema ha verosimilmente messo in evidenza l’inadeguatezza del TRIP. Questo traspare anche dal commento espresso da Patrick Lamassoure, delegato generale di Film France, a Cinema & Video International:

“Sia sotto l’aspetto tecnico che artistico La Cité offre il meglio, e le riprese, anche se per un periodo breve, dell’americano “ The Smurfs 2” sono una conferma.Ma da quando la competizione si gioca non soltanto sulla competenza, ma anche sugli incentivi finanziari, bisognerà vedere se in futuro il nostro TRIP ( il credito d’imposta per le produzioni internazionali) sarà  adeguato anche per i film girati in Studio. Il nodo è rappresentato dal tetto dei 4 milioni: sarà sufficiente per un blockbuster che vorrà girare interamente in Francia, studi di registrazione  compresi Il governo francese è molto attento alla questione”.

La Cité du Cinema è stata finanziata quasi interamente dalla società immobiliare Nef Lumieree, fatta eccezione per gli stabilimenti di posa: 30 milioni cui hanno concorso la società di Besson, Europa Corp (50%), il  finanziere-produttore Tarack Ben Ammar (25%) e Euro Media Group ( 25%).

 

 

 

 

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