direttore Paolo Di Maira

FOCUS/Londra guarda all’Italia

Focus cresce nei numeri e nel gradimento dei partecipanti, e guarda in direzione dell’Italia, al terzo posto nell’interesse degli operatori in termini di service e location dove ambientare le produzioni.

Lo certifica un sondaggio realizzato dalla Fusion Insight and Strategy, società indipendente specializzata in ricerche di mercato con un porta- foglio di circa 300 clienti in Europa, secondo cui il meeting internazionale di Londra dedicato alle locations è risultato il trade show più quotato in Europa per la semplicità e le facilitazioni nell’acquisto degli stand, nonché leader di mercato nel Regno Unito.

Ne va orgoglioso Jean-Frédéric Garcia, il direttore del trade show che, solo nell’ultimo anno, ha avuto un incremento dei partecipanti del 40%, arrivando a quota 1604: “siamo molto felici dei progressi fatti, considerato anche che Focus ha solo tre anni! Credo che la ragione del successo stia nel fatto che non esiste un altro appuntamento del genere in Europa: non siamo un mercato, ma un luogo di puro networking di alta qualità”.
Archiviata con successo la terza edizione, si pensa già alla quarta, che si svolgerà il 4 e il 5 dicembre al Business Design Centre di Islington, a Londra.

E se è ancora presto per scendere nei dettagli del programma, Jean- Frédéric Garcia ha comunque le idee chiare, grazie anche alle preziose indicazioni rivelate dai partecipanti nel sondaggio:
“ Le persone chiedono maggiori approfondimenti su certe aree e certi temi, e ancora maggiori possibilità di networking, per cui continueremo con le conferenze, e vorrei un comitato consultivo (advisory board) più internazionale.”
Nonostante l’alto numero di paesi rappresentati (61), fra cui molte new entries (Sri Lanka, Bangaldesh, Hawaii, Moscow Film Commission, tutti e quattro i paesi scandinavi), e una rafforzata presenza spagnola e francese, i professionisti di Focus (soprattutto i produttori, all’85% britannici e al 15% internazionali) vogliono vedere ancora più varietà nell’offerta di locations internazionali.
E l’Italia è in prima linea. Continua Garcia:
“I partecipanti sono stati molto precisi nel menzionare i paesi, in alcuni casi anche le regioni e i soggetti, che avrebbero piacere di incontrare. Il 15% degli intervistati, (e soprattutto i produttori britannici), ha manifestato un chiaro interesse per l’Italia: hanno voglia di conoscere meglio le possibilità produttive del paese, le società di service, le locations…
L’Italia è stato il terzo paese più richiesto assieme ad alcuni stati USA, al Sud Africa e alla Cina. E a Londra, naturalmente: anche se siamo proprio qui, non ce n’è mai abbastanza!”

Altro concetto che sta a cuore a Focus è quello della sostenibilità: “vogliamo che lo show sia più green possibile e dia l’esempio, quindi potenzieremo la “green zone”, lo spazio riservato alle società che si impegnano in vari modi per ridurre l’impatto inquinante della produzione audiovisiva, inaugurato l’anno scorso con il supporto di AdGreen e Albert (il calcolatore di emissioni -carbon calculator) di BAFTA. L’industria sta cambiando, e pensiamo che sia importante essere una vetrina di questa evoluzione verso una maggiore sensibilità ambientale.” Un’attenzione doverosa per chi si occupa di locations:

“Girare in esterni è sempre stato molto inquinante, ma oggi possiamo compensare con diversi accorgimenti, nei materiali e nei software, che aiutano le produzioni a essere meno invasive. Dobbiamo fare la nostra parte per mantenere le locations più belle e pulite possibile.”

Il programma di Focus è sviluppato con la consulenza delle maggiori società dell’industria audiovisiva britannica, quali British Film Institute, British Film Commission, Pact, Advertising Producers Association, Production Managers Association, Creative Skillset, Animation UK, Games London e Women in Film and TV.

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