Choose Italy!: si è svolta ieri a Focus London la presentazione del ‘sistema’ Italia rivolta ai produttori e ai professionisti stranieri interessati a girare nel nostro paese. Dopo l’introduzione del direttore dell’ITA (Italian Trade Agency) di Londra, Giovanni Sacchi, e di Maria Giulia Buffano, secondo segretario dell’ufficio economico dell’Ambasciata Italiana a Londra, che ha portato i saluti dell’ambasciatore Inigo Lambertini, ha sottolineato la significativa crescita delle co-produzioni nel 2023, con il raddoppio degli investimenti rispetto agli anni precedenti, “segno di un’industria privata in costante evoluzione”.
Ma non si tratta solo di numeri: “l’Italia è anche la sua ricchissima storia, un’identità culturale unica, e la passione che risuona in ogni progetto culturale.” E, aggiunge Buffano, “il cinema è anche una componente fondamentale della diplomazia, essenziale per costruire connessioni internazionali. Come dimostra l’esistenza all’interno dell’Archivio Storico Diplomatico della Farnesina, dell’Archivio Cinematografico della Direzione Generale per le Relazioni Culturali con l’estero (DGRC), dove è conservata un’abbondante documentazione sulla diffusione di film e documentari italiani, la partecipazione italiana a festival e manifestazioni internazionali, e la trattazione di accordi cinematografici con altri paesi.”
Nicola Fedrigoni, parte del board di APE, l’associazione dei produttori esecutivi, ha parlato del Tax Credit esterno: “il nuovo bando è uscito da circa un mese: ogni società di co-produzione italiana che presenta domanda ha un tetto di venti milioni di euro”. Negli ultimi 5 anni hanno beneficiato 325 opere straniere, provenienti da 95 paesi, generando una spesa di 950 milioni, di cui 380 recuperati.”
CineRoma, uno dei soci APE, è stata il partner di produzione esecutiva della casa di produzione inglese Raw TV, che ha prodotto la serie factual Vatican Girl per Netflix. Ne ha parlato Chiara Messineo, esecutive producer e regista di Raw TV:
“Il mondo delle serie factual unscripted è diventato sempre più importante, e di conseguenza sono cresciuti anche i budget. Le serie che creiamo noi sono una sorta di ibrido, partendo da fatti reali e costruendo la narrazione in modo tale da avere l’impressione di trovarsi in un racconto di finzione: nel caso di Vatican Girl ho lavorato con ben cinque dipartimenti, proprio come accade per le serie di finzione. Creare opere di questo tipo richiede una buona dose di flessibilità, e CineRoma è stato un partner perfetto per questo.”
E anche per un’altra ragione: collaborare con loro ci ha permesso di raccontare la storia con una doppia prospettiva, quella britannica (o statunitense) e quella italiana, e di creare così una serie che potesse raggiungere tutti i tipi di pubblico.” Formula vincente che prosegue: “Al momento sono al lavoro su un lungometraggio uscripted, che vede la collaborazione fra Netflix Italia e Netflix UK: è una vera rivoluzione, soprattutto per una come me, che vive e lavora nel Regno Unito da 30 anni, creare qualcosa dal punto rivista delle mie due culture.”
Altro punto di forza nell’attrazione di produzioni estere verso l’Italia sono ovviamente i fondi regionali gestiti dalle film commission. Erano presenti Luca Ferrario, direttore di Trentino Film Commission; Raffaella Del Vecchio, International Production Manager di Apulia Film Commission, Emanuele Didu, senior producer manager di Sardegna Film Commission.
Parte della delegazione sarda a Focus, anche il location manager sardo Davide Beccu, che ha lavorato alla serie Sky Studios di prossima uscita Iris diretta dal regista di Breaking Bad Terry McDonough, scritta e creata da Neil Cross, (l’autore di Luther), “un thriller-spy story che doveva svolgersi altrove e invece siamo riusciti a portare in Sardegna con grande soddisfazione” dice Didu. Prodotta Fremantle (con Wildside come produttore esecutivo) e realizzata con il supporto di Sardegna Film Commission, ha richiesto, fra preparazione e produzione, circa sei mesi sul territorio, da dicembre dello scorso anno e giugno 2024: “due mesi di produzione e una settimana di riprese a Cagliari e tre settimane di produzione fra Alghero, Argentiera e Stintino, nella Sardegna settentrionale.” Dice Beccu
Oltre allo stand ICE, erano presenti con uno stand a Focus anche altre due aziende italiane, le torinesi Lingotto Studios e ToFilm Group