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direttore Paolo Di Maira

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FOCUS / Le Film Commission di EUFCN contro il Covid

Qual è stato il ruolo delle film commission europee nella gestione e organizzazione delle produzioni durante l’anno del Covid?
Veneto Film Commission, Czech Film Commission e Hellenic Film Commission, che  hanno discusso di questo tema assieme ad Angelica Cantisani, Network Manager di EUFCN a Focus, the Meeting Place for International Productions, convenivano sul fatto che i protocolli per il Covid hanno fatto lievitare i budget delle produzioni dal 10% al 20%.

Jacopo Chessa, direttore di Veneto Film Commission, premettendo ironicamente “Siamo figli del lockdown,  avendo iniziato le attività lo scorso febbraio”, ha dato anche alcune cifre relative ai costi per i tamponi sostenuti dalle produzioni: “So che “Venicephrenia”, il nuovo film di Alex De La Iglesia ad esempio, ha investito intorno a 140 mila euro solo per questo, figuriamoci “Mission Impossible”, dove lavoravano fra le 300 e le 500 persone. Costi che purtroppo non possono essere coperti dai fondi regionali” precisa.
Le due produzioni nominate, comunque, si sono trovate a girare in una Venezia eccezionalmente deserta, un’eccezionalità portata dalla Pandemia, che nella seconda ondata non ha fortunatamente colpito i set in Veneto, in questo periodo molto numerosi, anche grazie al nuovo fondo regionale da 5 mln di euro che si può combinare con il tax credit nazionale, elevato quest’anno dal 30 al 40%. 

La leva degli incentivi è quella a cui ha fatto ricorso la Grecia, che quest’estate ha aumentato il cash rebate portandolo al 40%: “stiamo lavorando a stretto contatto con EKOME (il Centro Nazionale per la Comunicazione e i Mezzi Audiovisivi) che lo gestisce, per istituire film office regionali; allo stesso tempo ci stiamo focalizzando molto sui corsi di formazione, perché è alta la richiesta delle produzioni internazionali per il 2021” rivela Venia Vergou, direttrice dell’Hellenic Film Commission all’interno del Greek Film Centre, che cita alcuni grossi set ospitati quest’estate: “The Last Daughter” debutto alla regia di Maggie Gyllenhaal, adattamento dell’omonimo romanzo di Elena Ferrante, con Olivia Colman e Dakota Johnson, che proprio a causa del Covid ha cambiato le locations dal New Jersey all’isola greca di Spetses; un’importante pubblicità diretta da Cary Fukunaga; il nuovo film di Robert Östlund, “The triangle of sadness”, e la coproduzione italo-tedesca “Daughters”, una delle prime che ha iniziato a girare dopo il primo lockdown, sull’isola Amorgos, in quel momento Covid free, e già set di “Le grand bleu” di Luc Besson.

Sulle produzioni internazionali conta anche la Repubblica Ceca, perché, dice Pavlína Žipková  di Czech Film Commission, “ci sarà molto meno prodotto nazionale, visto che i produttori cechi sono stati molto colpiti dalla Pandemia”. Fra i set internazionali che si sono ‘scontrati’ col Covid,  Žipková cita “Margaret of the North”, coproduzione fra Danimarca, Svezia, Norvegia e Polonia, “Carnival Row” la seconda stagione della serie prodotta da Amazon e Legendary TV  che si è fermata a marzo quando le mancavano solo dieci giorni di riprese (conclusi poi a luglio), “ The Wheel of Time 2” (Amazon e Sony Pictures), interrotti due volte e che ancora devono terminare, uno show della Marvel. “Adesso sul set abbiamo “Oslo” prodotto da Steven Spielberg per HBO, che dovrebbe finire le riprese a fine anno.”

Un settore che non sembra aver risentito della situazione è comprensibilmente quello dell’animazione, sia in Repubblica Ceca che in Grecia (che prevede anche per l’animazione il fondo Covid ) che in Veneto, dice Chessa, citando l’esempio di Studio Alcuni, “creatori di “Leo Da Vinci”, che lavorano molto e hanno beneficiato anche del fondo.”

Chessa ha parlato anche della ricerca di soluzioni alternative per le riprese, come quelle della tecnolgia Covid free della virtual production con i LED WALL di Hive Division, (leggi di più).

Žipková ha invece raccontato di aver provato le piattaforme per il location scouting virtuale, che, nonostante un po’ di difficoltà iniziale, permettono poi buoni livelli di precisione, anche per quanto riguarda le informazioni tecniche per i DOP, ad esempio. E’ una questione di abitudine, ed è necessario riadattarsi”. 

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