L’uscita simultanea sul maggior numero di mercati possibili è considerata la strategia più efficace per valorizzare un film ed ottenere i migliori risultati di pubblico e incassi. A maggior ragione se il film ha appena ricevuto un premio in uno dei principali festival del mondo: quale migliore opportunità per ottimizzare la distribuzione se non approfittare dell’eco mediatica legata ad un riconoscimento di portata internazionale?
Le produzioni cinematografiche italiane adottano questa strategia?
Rispondere a tale quesito è uno degli obiettivi che si è posta MEDIA Salles analizzando la circolazione delle produzioni italiane (coproduzioni di maggioranza e di minoranza incluse). La ricerca condotta su 370 titoli, usciti sui grandi schermi italiani nel 2014 e nel 2015, mostra che la prassi del “day and date”, moneta corrente per Hollywood, proprio non si applica ai film made in Italy.
Un esempio per tutti: Fuocoammare, a cui è stato attribuito l’Orso d’Oro il 21 febbraio 2016, è uscito in Italia il 18 febbraio, ma ha dovuto attendere circa 4 mesi per toccare il primo mercato estero – la Turchia – e addirittura più di 7 per approdare in Francia, paese di coproduzione.
I FILM ITALIANI ARRIVANO ALL’ESTERO 6 MESI DOPO L’USCITA ITALIANA
I dati raccolti da MEDIA Salles mostrano che la distribuzione internazionale risulta essere notevolmente posticipata rispetto alla data di uscita in Italia: essa avviene in media 182 giorni dopo (vedi tabella1).
Il distacco minore si riscontra in Europa, dove un film italiano impiega in media 144 giorni dalla prima uscita in patria per conquistare un grande schermo. Questa media sale a 166 giorni se si escludono i film distribuiti solo nella Svizzera italiana. In questo viaggio alla conquista di mercati esteri, al secondo posto si colloca la regione dell’Africa e del Vicino Oriente, con una media di 177 giorni.
Seguono quindi il Nord America (239), l’Asia e l’area del Pacifico (286) ed infine il Sud America (337).
L’ELEVATA FRAMMENTAZIONE DEI DISTRIBUTORI
La lentezza con cui i film italiani raggiungono, praticamente ad uno ad uno, i territori esteri può essere spiegata con la mancanza di partner consolidati che assicurino al pubblico dei vari paesi un flusso costante di produzioni italiane ed un legame con i festival in cui la cinematografia della Penisola giunge alla ribalta internazionale.
Non mancano tuttavia delle felici eccezioni, cioè delle case di distribuzione che in maniera non occasionale portano al pubblico le produzioni italiane. Tra queste – se si considerano i film usciti in Italia nel 2014 e nel 2015 – si distinguono:
Morandini Film Distribution, che ha distribuito in Svizzera 17 film, Bellissima Films, (Francia, 11 titoli), Fivia, (Slovenia, 7 film), Cinema Prestige, (Russia, 6 film).
A queste si aggiungono società che operano su più mercati, solitamente della stessa area, come: la lituana A-One Films, che ha distribuito 3 film in 5 paesi diversi, la società ceca Film Europe, che ha distribuito 6 titoli in Repubblica Ceca e Slovacchia, Scanbox Entertainment, che ha distribuito nei paesi scandinavi (Finlandia, Svezia, Danimarca, Norvegia) 4 opere, nonché StudioCanal, che ha distribuito 2 film non solo in 4 territori europei, ma anche in 2 extraeuropei.
Nel Nord America si registra una distribuzione molto frastagliata, mentre in Asia e nell’area del Pacifico possono essere individuati 3 distributori con un ruolo importante: l’australiana Palace Films (che ha acquisito i diritti di 15 titoli, mostrandoli anche nel proprio circuito di sale), la società di Taiwan Joint Entertainment (4 film) e la giapponese Gaga Corporation (4 film).
Nell’ area dell’Africa e del Vicino Oriente solo Lev Films – Shani Films ha distribuito più di un titolo (2).
Tra gli agenti di vendita (tabella2) emerge Rai Com per il numero di film dei quali sono stati acquistati i diritti di distribuzione (12 film), mentre, per il numero di mercati che sono stati (o verranno) raggiunti si distinguono Pathé Pictures International e Films Distribution, con rispettivamente 42 e 41 mercati.
Molti sono gli agenti che hanno acquisito i diritti per un solo film, riuscendo peraltro a raggiungere un numero considerevole di territori, come per esempio StudioCanal, che ha acquisito i diritti di A Bigger Splash per 38 paesi. In 30 di questi il film ha già raggiunto le sale cinematografiche.