E’ di circa 100 milioni di euro il valore economico derivante dalla circolazione estera dei fllm italiani nel 2021, una cifra compresa fra i 7 e i 14 milioni sono invece i ricavi che derivano dal catalogo che comprende un cumulato storico di 4348 titoli prodotti fra 1930 e 2016. Sono alcuni dei dati più rilevanti che emergono dallaricerca sulla circolazione dei valori economici e delle tendenze di mercato per i film italiani sui mercati internazionali realizzata da Anica e i cui primi risultati sono stati illustrati oggi al MIA da Emilio Pucci, ricercatore di eMedia
Ruolo centrale è quello delle coproduzioni internazionali, per loro natura motore principale della circolazione estera dei prodotti italiani: sono 217 coproduzioni supportate nel 2021, ricorda in chiusura del panel Nicola Borrelli, direttore generale della divisione cinema del MIC. Quelle prodotte per la sala sono circa 44-47 dal 2017 al 2021 (i dati sono ancora in via di definizione per l’anno passato), e con un valore complessivo che è cresciuto a 92 milioni di euro nel 2017-2020, dai 41 del quinquennio precedente.
“Sette otto anni fa ai mercati di coproduzione ci trovavamo spesso in seconda fila rispetto ai partner europei. In questi ultimi anni notiamo un interesse incredibile verso il nostro prodotto, – dice Carlotta Calori, co-fondatrice e produttrice della Indigo Film, – merito di più fattori: ogni Regione ha qualcosa da offrire, il livello dei talenti è molto alto, e i nuovi strumenti messi in campo dal governo, fra cui il tax credit e il fondo delle coproduzioni minoritarie che ci sembra stia funzionando benissimo e vorremmo fosse rafforzato e reso più stabile”
Situazione esattamente opposta, è quella dell’animazione, l’anello debole della catena, con l’1%, cioè 8 film prodotti e distribuiti in Italia negli ultimi 5 anni, come sottolinea Cristian Jezdic, direttore di Cartoon Italia e produttore di beQentertainment: “per assurdo noi eravamo messi meglio 8 anni fa, e questo ci deve far riflettere su varie questioni: Rai Kids, ad esempio, è l’unico investitore che però va al 95% verso la serialità sia di prodotto di animazione che live action per ragazzi. Si sente la mancanza di un committente vero e proprio per il film di animazione, che alla fine è quel prodotto che riesce a portare in sala la famiglia intera, e il cui valore mondiale nel 2022 è di 391 miliardi di dollari.” A sostegno di questo, Carlotta Calori ha citato il caso de La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, di cui Indigo è coproduttore, “purtroppo, nonostante una IP italiana fortissima e un regista italiano conosciuto in tutto il mondo siamo riusciti a fare solo una coproduzione finanziaria: un’occasione sprecata, perché ciò che possono offrire i francesi a livello di industria e di indotto era enormemente maggiore rispetto a noi”.
Altro dato in crescita è quello della produzione dei documentari negli ultimi 5 anni, grazie ad aumento dei canali della TV lineare e alla necessità di fornire library assortite dal punto di vista dei generi (sono il 31% dal 17 al 21).
Oltre alla mancanza di partecipazione di Rai e di altri committenti nel settore dell’animazione per gli adulti, un’altra criticità a cui occorre porre rimedio, sottolineano Andrea Occhipinti, CEO di Lucky Red e Micaela Fusco, alla guida delle vendite di Intramovies (oltre a essere presidente degli Esportatori Internazionali di Anica ) è riportare i film italiani, soprattutto quelli più appetibili, ai venditori nostrani, magari riuscendo a dare ai produttori un minimo garantito, e arrivando a esportare tutti i generi diversificando l’offerta, proprio come fanno i nostri “cugini francesi”.