direttore Paolo Di Maira

FILM COMMISSION/ Calabria terra di fiction

di Anna Rotili


Nata per espressa volontà  del Presidente della Regione Agazio Loiero, la Calabria Film Commission è una Fondazione aperta per statuto agli enti locali, ad istituti bancari, alle imprese editoriali e alle tivù locali.
Al momento però è sostenuta esclusivamente dalla Regione ed è dotata di un budget di 2 milioni e 400mila euro per tre anni.


Si propone un duplice obiettivo: attirare con facilitazioni e servizi le produzioni cinematogra fiche e televisive ma anche fare da motore allo sviluppo di un sistema multimediale di dimensione regionale. Presidente della Fondazione e vero factotum della nascente Film commission è Francesco Zinnato, un esponente di lungo corso del mondo teatrale calabrese.
E’ stato il fondatore dell’Accademia d’arte Drammatica della Calabria, una scuola di recitazione che si è fatta una buona fama nel mezzogiorno inventando nuovi attori. Giuseppe Zeno, per esempio, l’attore napoletano di “˜Gente di mare di “˜Onore e rispetto’ , si è formato proprio lì.


Alle prese con lo start-up della nuova creatura che sta modellando guardando alle esperienze più riuscite delle Film commission sorelle, Zinnato dice: “Non siamo orientati a mettere in piedi una struttura pesante che finirebbe per assorbire quasi tutte le risorse limitate che abbiamo in dotazione ma utilizzeremo per le nostre attività  una rete di collaboratori sul territorio. La sede centrale è a Cosenza e stiamo preparando un sito per mettere in rete le location, gli artisti, le maestranze, e le strutture ricettive disponibili localmente“.


Tendenzialmente la Film commission non darà  finanziamenti se non a copertura di “spese sostenute sul territorio regionale pari al 100-150 del contributo erogabile” come si legge nel bando, emanato nei primi giorni di novembre , che detta le regole di accesso ai benefici previsti. “Il nostro obiettivo”,dice Zinnato “non è soltanto valorizzare le bellezze naturali e storico-artistiche per rilanciare l’immagine della Calabria, ma dare impulso all’economia locale con l’indotto generato dalle troupes esterne aprendo opportunità  di lavoro alle maestranze locali”.


Tra le condizioni è richiesto ai produttori di girare il 70% delle riprese sul territorio e di assicurare uno stage sul set per studenti di corsi di laurea in comunicazione e spettacolo.
Per ora la struttura di Zinnato ha fatto le prime esperienze con il film di Mimmo Calopresti, “˜L’abbuffata’, che in piena estate ha potuto usufruire di un’ospitalità  alberghiera a prezzi stracciati per attori e tecnici, e con la nuova grossa produzione Rai “˜Artemisia Sanchez’.


Ma la rinascita televisiva della Calabria è già  cominciata grazie alla fiction della Rai e al suo direttore Agostino Saccà .
A Saccà  va il merito di aver intuito che il gemellaggio con il territorio è una ricchezza anche per il racconto televisivo e un motivo di forte appeal per il pubblico.
Con la Calabria, poi, Saccà  ha legami antichi e profondi perché è nato a Taurinova dove continua a passare tutto il suo tempo libero.


Sta di fatto che, da qualche tempo in qua, il raccontificio della Rai si è andato infittendo di fiction che negli angoli più o meno conosciuti della Calabria trovano le ambientazioni più calzanti per le loro storie. Tutte fiction che sono state baciate dal successo e non è certo questo un elemento da trascurare.


A fare da battistrada un piccolo film “˜La luna e il lago’, girato interamente e quasi per caso in una zona poco battuta dell’alta Sila. Poi c’è stato “˜L’uomo che sognava le aquile’ con la vicenda, ricalcata da una storia vera, di un caparbio contadino che sfida le istituzioni per difendere il “˜suo’ formaggio lavorato secondo il metodo di una tradizione centenaria. E l’orgogliosa natura dell’Aspromonte ha fatto da cornice alla storia.


Ma la celebrazione della bellezza della Calabria è arrivata con “˜Gente di mare’, una serie di dodici puntate sui marinai della Guardia costiera. Saccà  volle girarla nel mare di Omero nell’arco di costa tra Tropea e Scilla. La sera della prima televisiva il centralino della Rai fu intasato di telefonate di telespettatori entusiasti e i focus group sul pubblico rilevarono che proprio quel mare e quella costa erano stati tra i principali motivi di attrazione. E, dato che squadra che vince non si cambia, la produzione Palomar è ritornata a girare negli stessi luoghi la seconda edizione della serie.


Cinema&Video International   11/12-2006


ARTEMISIA SANCHEZ, eroina in una terra che non vuol cambiare





Dall’opera di Santo Gioffrè una miniserie in 4 puntate. Nel cast troviamo Michelle Bonev e Fabio Fulco, Lucio Dalla, nel ruolo del “˜Vescovo’ e Gaetano Amato “˜Liricio’ il sicario , diretti da Ambrogio Lo Giudice.
Le riprese – per la durata di 17 settimane a partire da novembre – sono girate in Calabria nella provincia di Reggio Calabria (le cascate del Marmarico a Bivongi, L’Ulivarello a Palmi) e a Matera dove verrà  ricostruita la Chiesa di Seminara da Madonna Nera distrutta dal terremoto del 1873. La miniserie è una coproduzione italo ( Raiuno) franco (France 2) spagnola (ICC) .
Nella Calabria del “˜700, sospesa tra aneliti di progresso e un cupo fatalismo che si oppone a ogni cambiamento, la serie racconta le vicende di un’eroina femminile, Artemisia, che lotta al fianco delle menti illuminate che provano a spezzare il secolare immobilismo di quella terra così bella e varia.
Artemisia è figlia di una grande famiglia spagnola, i Sanchez, signori di Toledo, proprietari di immensi feudi intorno alla città  di Seminara, nella Calabria Ulteriore, ai piedi dell’Aspromonte.
Nasce, a metà  del secolo, lo stesso giorno di Angelo Falvetti, rampollo di più modesti proprietari terrieri, e questo segnerà  per sempre la loro vita. La messa in onda è prevista l’ autunno 2007 su Raiuno.

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