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direttore Paolo Di Maira

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FESTIVAL DI ROMA/Lo sguardo delle Donne

di Paolo Di Maira


“Non permetteremo a nessun ministro di rompere le scatole al Festival del Cinema di Roma”.
Sono le parole del Sindaco Gianni Alemanno ad avere caratterizzato significativamente la conferenza stampa della Sesta Edizione del Festival di Roma.

Chi, infatti, temeva uno smarcamento delle istituzioni dall’evento creato da Walter Veltroni, ha visto, sia da parte del Comune, sia della Regione un rinnovato interesse verso quella che era la Festa del Cinema.
Un viatico molto importante per un Festival che, nonostante la forza dell’ultima edizione della Mostra di Venezia, riesce a proporre ben quattro titoli italiani in un concorso dove il Marco Aurelio d’Oro sarà  assegnato da una giuria presieduta dal Premio Oscar Ennio Morricone e composta inoltre dalla regista Susanne Bier, dall’ètoile Roberto Bolle, dall’attrice, regista e autrice, Carmen Chaplin, dal produttore David Puttnam, dal regista Pierre Thoretton, dall’attrice Debra Winger.


Tra i film italiani in concorso, al veterano Pupi Avati, sempre alla prese con il suo cinema di memoria e sentimento ne “Il cuore grande delle ragazze”, si affiancano l’esordiente Ivan Cotroneo, scrittore e sceneggiatore di grande talento che porta sullo schermo il suo romanzo di successo “La kryptonite nella borsa”; Marina Spada con “Il mio domani”, e un altro esordiente di enorme talento come Pippo Mezzapesa che propone, prodotto da Domenico Procacci, “Il paese delle spose infelici”.
Sempre in concorso vanno segnalati i nomi di Fred Schepisi (“The Eye of the Storm”) che dirige Geoffrey Rush e Charlotte Rampling, del francese Claude Miller (“Voyez comme il dansent”) e del polacco Pawel Pawlikoski che nel suo “˜The Woman in the fifth’ descrive l’incontro tra uno scrittore in crisi interpretato da Ethan Hawke e una donna misteriosa (Kristin Scott Thomas).
In “˜Hysteria’ di Tanya Wexler viene raccontata, nella Londra vittoriana, una storia romantica sulla creazione di uno strumento di piacere femminile.
E sono proprio le donne, a detta della Direttrice Piera Detassis, le grandi protagoniste di questa edizione del Festival di Roma, al punto da rendere inevitabile che il Red Carpet si colorasse di rosa.
“Saranno molte, infatti, le interpreti di calibro internazionale che calcheranno il tappeto rosso di Roma” spiega la Detassis
“Dalle star asiatiche Michelle Yeoh e Zhang Ziyi a Olivia Newton-John, Maggie Gyllenhaal, Isabelle Huppert, Charlotte Rampling, Felicity Jones, Marcia Gay Harden, Kristin Scott Thomas e Noomi Rapace in aggiunta al fitto parterre di protagoniste italiane.
E del resto il Festival apre con “The Lady”, film ispirato alla figura del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, e chiude con il restauro di “Colazione da Tiffany”, omaggio alla mostra dedicata a Audrey Hepburn.”


L’Acting Award andrà  quest’anno a Richard Gere, mentre saranno proprio gli attori i grandi protagonisti dei “duetti” curati da Mario Sesti.

La Master Class sarà  con il maestro del cinema americano, Michael Mann.
Sergio Castellitto e Penelope Cruz racconteranno il loro modo di fare cinema tra l’Europa e Hollywood, mentre Vinicio Marchioni e Valeria Solarino parleranno di un modo nuovo di intendere la recitazione.
A chiudere gli incontri pubblici saranno Riccardo Scamarcio e Sergio Rubini.

Grande spazio alle donne anche nella sezione Extra, dove sono molti i film legati al mondo femminile:
“Franca la prima” di Sabina Guzzanti, dedicato alla figura di Franca Valeri, “˜Case chiuse’ di Filippo Soldi, “˜African Women’ di Stefano Scialotti, “˜La passione di Laura’, che il regista Paolo Petrucci ha incentrato sulla storia d’amore tra l’attrice Laura Betti e Pierpaolo Pasolini, e “˜Diversamente Giovane’ che il collaboratore di Cinema & Video International Marco Spagnoli ha dedicato alla figura dell’Avvocato Giovanna Cau, tra le prime agenti donne del cinema italiano.
“L’occhio di donne che dietro il video o la macchina da presa dimostrano di essere capaci di uno sguardo non meno penetrante e atletico è tra i protagonisti della sezione extra,” spiega il curatore Mario Sesti:
“Donne che parlano di esemplari figure femminili (come nel film di Sabina Guzzanti) e giovani esordienti come Heidi Rizzo che, per la produzione di Edoardo Winspeare (“Grazia e furore”), raccontano di tutt’altra globalizzazione, quella di due giovani atleti del Salento che gareggiano nella boxe in Thailandia.
C’è un’esordiente argentina, di origine italiana, presente con un’impressionante opera prima di sapore hitchcockiano (Laura Citarella, con “Ostende”), un’americana come Liz Garbus che racconta la romanzesca e drammatica vita di Bobby Fischer.
Ci sono giovani aspiranti modelle siberiane che finiscono in Giappone come pacchi postali (“Girl Model”), c’è una giornalista cinese popolare in patria come una rock star che intervista i condannati a morte poco prima dell’esecuzione (“Dead Men Talking”)”.
Tra le donne celebrate dal Festival di Roma bisogna citare anche Pina Bausch, la grande coreaografa cui Wim Wenders ha dedicato il suo primo lungometraggio tridimensionale intitolato semplicemente “Pina 3D”.

Tridimensionale è anche il restauro di “˜Totò in 3D” che Aurelio De Laurentiis presenterà  al Festival dopo un lavoro durato quasi due anni. Tra gli autori “noti” va segnalato, fuori concorso, il film di Giuliano Montaldo, “L’industriale”: storia ambientata in una Torino nebbiosa e notturna, immersa nella grande crisi economica.
Fuori concorso anche Roberto Faenza, che dirige “Un giorno questo dolore ti sarà utile” tratto dall’omonimo romanzo di Peter Cameron, ritratto lieve e appassionato della New York di oggi, e Curtis Hanson, che porta sullo schermo un altro film newyorkese incentrato sulla crisi economica, “Too big to fail – il crollo dei giganti” con William Hurt: la sconcertante cronaca della crisi finanziaria del 2008 e del fallimento di Lehman Brothers.


Reagisce alla crisi la sezione Mercato del Cinema di Roma che, conservando la formula “leggera”, ripropone i suoi “gioielli”:
New Cinema Network, sezione dedicata alle coproduzioni internazionali, e Industry Books, finestra su quella fetta dell’industria editoriale che produce storie per il cinema.
Il direttore Roberto Cicutto, forte della costante crescita dei partecipanti a The Business Steet, che suona una conferma della qualità  della proposta, ha potuto affermare:
“Non dobbiamo convincere più nessuno”.
Ha anticipato che dal prossimo anno The Business Street emigrerà  in “strutture più efficienti, all’altezza della qualità  imposta dallo sviluppo tecnologico”, avvertendo che l’export, principale mission del Mercato romano, va sostenuto soprattutto dalle istituzioni attraverso adeguati interventi di promozione, “priorità  strategica”.


Come sempre varia è infine la proposta di Alice nella Città  curata da Luca Giannelli che oltre ad eventi come “˜Il Re Leone 3D’ e una serie di anticipazioni da film come il prossimo “˜Twilight’ o la prima regia di Martin Scorsese in 3D “˜Hugo Cabret’, propone una rassegna di titoli che saranno seguiti con attenzione dai giovani spettatori di questa sezione. “Il nostro pubblico è cresciuto nel corso degli anni” racconta Giannelli “e la nostra soddisfazione più grande è scoprire come gli autori e gli attori desiderino incontrare i giovani per ricevere quelle che definiscono le domande più interessanti e vivere momenti stimolanti e divertenti.”

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