direttore Paolo Di Maira

Apre l’esordio di una regista. Martone in Concorso con Fuori

Partire un jour: per la prima volta un’opera prima apre il Festival di Cannes: è felice di sottolinearlo Thierry Freamux, delegato generale del Festival nel presentare il programma della 78° edizione che si aprirà il prossimo 13 maggio, proprio con il film della cineasta francese Amelie Bonnin unico esordio in Concorso

Tanti ritorni, come di consueto, nella sezione competitiva, perché, “siamo come degli editori, e dunque fedeli ai nostri autori” ci tiene a spiegare Fremaux, dopo aver annunciato la partecipazione dei fratelli Dardenne con Jeunes Mères.

Fra i cineasti cari al festival, c’è senz’altro la Palma d’Oro 2021, Julia Ducournau che propone un altro racconto di genere molto personale: Alpha;

il norvegese Joachim Trier con Sentimental Value; Wes Anderson con The Phoenician Scheme; Mario Martone con Fuori, storia dell’autrice de “L’Arte della Gioia”, Goliarda Sapienza nel periodo in cui finisce in carcere a Roma e stringe un rapporto intimo con una detenuta, Roberta, delinquente abituale e attivista politica.

Ad interpretare la protagonista è Valeria Golino, regista, fra l’altro, della serie tv L’Arte della Gioia, adesso candidata ai David di Donatello (leggi qui), affiancata da Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Francesco Gheghi.

Ad interpretare la protagonista è Valeria Golino, regista, fra l’altro, della serie tv L’Arte della Gioia, adesso candidata ai David di Donatello (leggi qui), affiancata da Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Francesco Gheghi.

Il film è prodotto da Indigo Film con Rai Cinema e The Apartment, società del gruppo Fremantle, per l’Italia; Srab Films, Espace Production per la Francia, in collaborazione con Fremantle. Si avvale del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo del Ministero della Cultura e del sostegno della Regione Lazio-Programma Coesione Italia 21-27 cofinanziato dall’Unione Europea. Le vendite estere sono curate da Goodfellas. 

E ancora, Sergei Lozintsa con Deux Procureurs, ambientato nel periodo delle purghe staliniane nell’USSR degli anni 30, l’egiziano Tarik Saleh con Les Aigles de la Republique.

Les Aigles de la Republique uscirà in Italia con Movies Inspired

L’Egitto è sempre più presente al Festival, ricorda Fremaux: in Un Certain Regard c’è anche Morad Mustaf  con Aisha cant’ fly away, sviluppato, fra l’altro, all’interno del TorinoFilmLab, che quest’anno vanta una presenza di tutto rispetto al Festival. Sviluppati all’interno dei laboratori TFL sono due film del Concorso: Romeria con cui l’Orso d’Oro Carla Simon entra in competizione per la Palma d’Oro, e Renoir di Hayiakawa Chie. Anche il Giappone è ben rappresentato quest’anno, in Un Certain Regard troviamoKei Ishikawa con A Pale view of Hills).

Dalla Spagna arriva in concorso anche Oliver Laxe con il road movie Serat. Dal Brasile,  Kleber Mendonça Filho ci porta raconta gli anni 70-80 del paese con la storia di detection O secreto Agente.

Ha per protagonista una detective, che indaga sul modo di investigare dei colleghi, anche Dossier 137 del francese Dominik Moll.

Una rivisitazione dei film polizieschi degli anni ’70 è quella che propone l’americana con Kelly Reichardt inThe Mastermind.

Tanti i film statunitensi in Concorso: la presidente del festival,  Iris Knobloch, spende parole di apprezzamento nei confronti “della resilienza dei nostri amici americani che hanno perso molto negli incendi che hanno devastato Los Angeles”.

C’è trepidante attesa, dice Freamux, per Nouvelle Vague, con cui Richard Linklater ricrea la genesi e la realizzazione di Fino all’ultimo Respiro di Godard “un film che non sarebbe stato possibile fare anni fa, mentre adesso la tecnologia riesce a riportarci davvero nella Parigi degli anni ’50”. Un ritratto dell’America di oggi, dal New Messico, è affidata a Eddington di Ari Aster (Midsommar, Beau Ha Paura) con Joaquin Phoenix, Emma Stone, Pedro Pascal e Austin Butler (prodotto da A24, uscirà in Italia con I Wonder, che distribuirà anche Alpha).

E’ americano anche  The History of Sound  del regista sudafricano Oliver Hermanus, vincitore della Queer Palm del Festival di Cannes nel 2011 con Beauty.

Infine, in gara per la Palma c’è  Sound of Falling della regista tedesca Mascha Schilinski. 

Oltre alla già annunciata Palma d’Oro d’Onore a Robert De Niro (leggi qui), a Juliette Binoche alla guida della Giuria (leggi qui), si segnala lil film-concerto-poesia di Bono Story of Surrender (Seance Special), Mission Impossibile- The Final Reckoning, ulteriore capitolo della franchise Paramount che sarà presentato dall’accoppiata Tom Cruise e Christopher McQuarry, Fuori Concorso, come  anche l’atteso Vie Privée di Rebecca Zlotovski, con Jody Foster e Daniel Auteil.

In Un Certain Regard troviamo l’esordio alla regia di Scarlett Johansson, Eleonor the Great: una delle 8 opere prime della sezione dedicata appunto al cinema giovane e di ricerca formale, dove si evidenzia, spiega Freamux, “un ritorno al genere e alla narrazione, con meno film radicali rispetto agli scorsi anni”.

Due i titoli italiani. Testa o Croce? è l’opera seconda, dopo Re Granchio, di Matteo Zoppis e Alessio Rigo de Righi, storia popolata da cowboy, butteri, Bufalo Bill e giovani ragazze, in un western italiano sospeso tra leggenda e realtà, prodotto da Ring Film e Cinema Inutile con Rai Cinema in associazione con Andromeda Film, in associazione con Cinemaundici in collaborazione con Volos Films Italia, con il sostegno di MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

Altra opera seconda è Le città di pianura di Francesco Sossai, un storia d’amicizia e crescita raccontata attraverso un road-movie girato in Veneto, co-produzione Italia Germania fra Vivo Film e Maze Pictures con Rai Cinema e con il sostegno di Eurimages, MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Fondazione Veneto Film Commission. E il contributo di Filmförderungsanstalt Die Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien.

Le Città di Pianura

Fra le otto opere prime ne troviamo tre sviluppate all’interno di TorinoFilmLab: oltre alla sopracitata Aisha can’t flyThe Mysterious Gaze of the Flamingo, del cileno Diego Céspedes, partecipante a FeatureLab del TFL nel 2020 e vincitore del Coproduction Award di 50.000 euro. E The Caravan, di Zuzana Kirchnerová, sviluppato all’interno di ScriptLab nel 2018 e di FeatureLab nel 2020, ricevendo anche il Production Award da 40.000 euro. Il film è una coproduzione internazionale ceca (MasterFilm e Nutprodukcia) con la partecipazione dell’italiana Tempesta Film, il sostegno del MiC, di Emilia Romagna Film Commission e di Calabria Film Commission: racconta la storia di Ester, madre single con un figlio disabile, che ha solo un sogno: trascorrere due settimane in Italia da una vecchia amica senza suo figlio.

In Cannes Premiere ci sono Fatih Akin, che dirige il progetto del suo maestro di cinema, Amrum; The disappearance of Joseph Mengele di Kirill Serebrennikov, Sebastian Lelio con Ola, e Roul Peck con Orwell: 2+2=5.

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