di Chiara Gelato
Cinema e turismo sempre più a braccetto.
Uno degli effetti più eclatanti della prima edizione della Festa di Roma è stata la capacità di trainare le presenze, moltiplicando il trend delle affluenze.
Ma non in sala, come auspicato da organizzatori ed operatori, bensì sul territorio.
In base ai dati diffusi dall’Ente Bilaterale del Turismo di Roma, ad ottobre i flussi turistici nella Capitale sono infatti aumentati del 17,3%, un salto in avanti considerevole anche per una città che, come Roma, vanta un andamento positivo in controtendenza rispetto al resto del Paese.
Due milioni di persone, 300 mila in più dello stesso periodo dello scorso anno, hanno visitato la città eterna nell’arco del mese che ha visto sfllare grandi star del cinema internazionale, ma anche autori off ed indipendenti, sul red carpet dell’Auditorium.
Un risultato – ha detto il sindaco Veltroni – che non ha precedenti nella storia della città .
A fronte di una crescita media annua che, nel 2006, si era già attestata su un +9,2% di presenze, la domanda negli alberghi della Capitale è aumentata ad ottobre del 15,8%, registrando un flusso di 800 mila turisti (oltre 100 mila in più dell’ottobre 2005) negli hotel romani in un solo mese.
I riflettori posti sulla città nei nove giorni della kermesse “” rafforzati dal battage pubblicitario che ha accompagnato la preparazione e la conclusione dell’evento e dall’ampia risonanza sulla stampa internazionale – hanno dato insomma i loro frutti sul territorio in termini di indotto.
Eppure, il riscontro sul mercato non è stato positivo.
Nonostante i numeri della Festa “” 650 proiezioni su 23 schermi per 150 mila spettatori complessivi “” i risultati in sala nei mesi di ottobre e di novembre non hanno dato segnali confortanti, registrando una contrazione visibile rispetto al 2005.
Secondo i dati Cinetel forniti dall’Anec Lazio, gli incassi cinematograflci ad ottobre 2006 sono scesi del 17,9% a Roma, del 19,1% nel Lazio e del 15,9% in Italia; mentre le presenze hanno visto un calo “” raffrontate allo stesso periodo dello scorso anno “” del 17,2% nella Capitale, del 18,2% nella Regione e del 16,2% nel Paese.
Contrazione confermata nel mese di novembre 2006, che ha registrato una più vistosa migrazione dalle sale a livello italiano (-21,2% di incassi e “”21,7% di presenze) rispetto a quanto avvenuto sul territorio laziale (-17,1% di incassi e “”16,5% di presenze) e, soprattutto, su quello capitolino (-16,3% di incassi e “”15,6% di presenze).
Due mesi negativi insomma, quelli di ottobre e di novembre, in un anno che si sta dimostrando complessivamente migliore, seppur di poco, rispetto al 2005. E, se nella valutazione generale non si può non tener conto della forza dei singoli prodotti distribuiti, nei periodi in questione “” salvo “Il diavolo veste Prada” di David Frankel e “the Departed” di Martin Scorsese, il bimestre 2006 ha avuto meno blockbuster dell’anno precedente, quando sono usciti titoli del calibro di “Harry Potter e il calice di fuoco” o “La tigre e la neve” – resta il fatto che la grande macchina della Festa di Roma non abbia portato, almeno nell’immediato, nuovo pubblico.
Quello che era l’obiettivo più “nobile” non sembra essere stato centrato, almeno per quest’anno.
Rimane la sensazione che la città , con la mobilitazione ed il coinvolgimento congiunto di enti locali, tessuto produttivo e strutture di accoglienza, abbia giocato un ruolo sostanziale nella riuscita dell’evento. Un apporto che, a posteriori, sembra essere stato determinante per un’impresa che il nostro giornale aveva già anticipato essere “una inedita operazione di marketing territoriale”.
E “” cosa importante – la città l’ha promossa con un bel voto, tra il 7 e l´8, come ha mostrato il sondaggio realizzato dall´Ipsos su un campione di mille romani. In attesa della prossima edizione, c’è da segnalare una novità : la creazione di una Fondazione ad hoc per la Festa, “Cinema per Roma”, sotto la guida di Goffredo Bettini.
Cinema&Video International 11/12-2006