“La Film Commission si riprende il futuro”, anticipò qualche mese fa Cinema & Video International.
Ora è ufficiale: Federico Poillucci, da sempre alla guida di Friuli Venezia Giulia Film Commission (fin dalla sua nascita, nel 2000), può lavorare con più certezze.
La sua estate è assorbita dai sopralluoghi per il nuovo film che Gabriele Salvatores girerà a Trieste per 12 settimane, a partire dal 9 settembre. Il film è “ Il ragazzo invisibile”, fantasy dalla trama top secret interpretato da Valeria Golino, Ksenia Rappaport e il cui protagonista sarà un giovanissimo esordiente selezionato dalla locale agenzia di casting Galaxia di Antonella Perrucci.
Il film (è la seconda volta di Salvatores in regione, dopo “Come Dio Comanda”) è prodotto da Indigo Film e sostenuto da FVG Film Fund con un contributo di 150 mila euro.
A distanza di un anno dalle nefaste conseguenze dell’affaire Bellocchio, lo scenario è totalmente cambiato.
Che effetto fa, ha chiesto Cinema & Video International a Federico Poillucci?
“Grande soddisfazione, ma anche grande senso di responsabilità. Se ora, come annunciato, seguirà anche un congruo ripristino delle
risorse destinate al Film Fund, bisognerà rimboccarsi le maniche: i danni, economici e di credibilità, inferti al comparto cinema FVG durante l’ultimo anno e mezzo, non si recuperano dall’oggi al domani. Bisogna nuovamente far sapere al mondo che questa non è la regione della censura, della rappresaglia politica che mette a repentaglio investimenti ed occupazione, la regione di un Assessore che fa i giochi di prestigio su finanziamenti già assegnati, di un Assessore che per capriccio cancella dalla sera alla mattina un’eccellenza nazionale come la Friuli Venezia Giulia Film Commission.
No, bisogna far sapere che siamo di nuovo quella regione che è stata un modello in Italia per i servizi e la politiche di sostegno all’audiovisivo.
Insomma, non l’ha proprio mandata giù.
“Ciò che è successo l’anno scorso è stato certamente umiliante per noi, oltre che per un Maestro come Marco Bellocchio, ma è stato soprattutto umiliante per una politica che ha dato pessima prova di sé, con segnali incomprensibili, o forse fin troppo comprensibili, e cioè che le eccellenze vanno punite, cancellate quando non sono allineate.
Ora certamente inizia un riscatto per la FVG Film Commission, ma soprattutto per le centinaia di imprese e maestranze locali che si erano viste da un giorno all’altro messe su una strada da scelte che nulla avevano a che vedere col merito e con la qualità del loro lavoro”.
Cosa si aspetta adesso?
“Ci auguriamo di poter lavorare con garanzie a lungo termine, con dotazioni del Film Fund congrue, certe e programmabili.
Stiamo già procedendo ad adeguare i regolamenti del Film Fund, aumentando i massimali di contributo, ma prevedendo più condizioni per le produzioni beneficiarie, soprattutto sul versante dell’effetto FVG, la spesa sul territorio e l’impiego di personale locale.
Giuseppe Tornatore ha detto qualche mese fa in un’intervista che “non c’è posto al mondo come Trieste per i servizi e l’ospitalità al cinema”. Ora c’è il “ritorno” di un altro premio Oscar, Gabriele Salvatores. Niente male come “ri-partenza”.
“Il Ragazzo Invisibile” di Gabriele Salvatores è un progetto ideale per rilanciare in grande stile la “location FVG”. Ma vorrei dire che, pur consci dell’importanza dei film ad alto budget nell’economia di una film com- mission e del suo territorio, siamo ancor più gratificati dalla presenza a Venezia, nella prestigiosa vetrina della Settimana della Critica, di “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, un film interamente made in FVG. E’ un film in cui abbiamo creduto noi per primi, unitamente al Fondo allo Sviluppo FVG, e vederlo premiato da un risultato così incredibile ci riempie di orgoglio. La crescita delle imprese e dei talenti locali è e sarà uno dei nostri obiettivi principali anche negli anni a venire.
“Già nel 2008, su Come Dio Comanda, mi ero reso conto che la FVG Film Commission non è solo una struttura che presta servizi, per quanto anche questi siano preziosi, né tantomeno un mero erogatore di fondi. Ora lo confermo certamente: la Film Commission, grazie alla passione ed alla competenza dei suoi rappresentanti, è un fattore importante nella realizzazione del mio film. Senza qualcuno che conosca il territorio (e non parlo solo della ricerca delle location, ma anche di relazioni, esperienza, burocrazia) ed allo stesso tempo conosca bene la “macchina cinema”, sarebbe tutto molto più complicato.“
Trieste la conosco da sempre e mi ha sempre intrigato; 5 anni fa però, in una pausa di lavorazione di Come Dio Comanda, avevo scoperto quel tesoro di architettura e di immagini che è il Porto Vecchio, il porto dell’impero austroungarico, e me ne ero innamorato. Mi è subito tornato in mente quando cercavamo le location per Il Ragazzo Invisibile. Trieste è una città dalle molte facce, spiccatamente grafica, una città che si cela e si rivela ad ogni angolo, ad ogni palazzo. Una città a tratti “invisibile” per il mio Ragazzo Invisibile
Gabriele Salvatores per Cinema & Video International